Imprese, saldo negativo tra aperture e chiusure
L'allarme di Confcommercio per le aziende. Emergenza al Sud.Crolla il potere d'acquisto delle pensioni.
CRISI
Allarme rosso nel settore terziario. Secondo l'Osservatorio sulla demografia delle imprese realizzato dall'Ufficio Studi Confcommercio, nei primi cinque mesi dell'anno il numero di aziende che hanno cessato l'attività continua a essere superiore a quello delle nuove iscrizioni.
SUD IN DIFFICOLTÀ. Per ogni nuova apertura ne chiudono due. Inoltre, è peggiorato il saldo negativo (passato da -7.612 a -7.752), per le attività di alloggio e ristorazione, prevalenti nel turismo. Il Sud, con 17mila imprese in meno, si conferma in forte difficoltà.
LOTTA PER CONTENERE LA CRISI.Nonostante il dato negativo, esso risulta tuttavia in leggero rallentamento rispetto al 2013 (-52.716 unità contro -55.815 dei primi 5 mesi del 2013). «Questi dati confermano, da un lato, il persistere di una fase di debolezza del ciclo economico e l'assenza di concreti e significativi segnali di ripartenza, dall'altro mostrano come le imprese di questo comparto, nonostante le difficoltà legate a una domanda interna stagnante, all'elevata pressione fiscale, a un limitato accesso al credito, ai mancati pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, riescono a contenere gli effetti del protrarsi della crisi» ha sottolineato la Confcommercio.
TREND POSITIVO DEL COMMERCIO AMBULANTE. A questa performance fanno eccezione appunto le attività di alloggio e ristorazione, le uniche all'interno del comparto a registrare un peggioramento del saldo. Continua invece il trend espansivo del commercio ambulante. È risultato 'significativo' anche il dato territoriale che ha confermato la particolare debolezza del sistema imprenditoriale del Mezzogiorno, dove si è registrata una consistente riduzione dello stock di imprese (-17.353) e dove si è concentrata quasi un terzo delle chiusure complessive.
SUD IN DIFFICOLTÀ. Per ogni nuova apertura ne chiudono due. Inoltre, è peggiorato il saldo negativo (passato da -7.612 a -7.752), per le attività di alloggio e ristorazione, prevalenti nel turismo. Il Sud, con 17mila imprese in meno, si conferma in forte difficoltà.
LOTTA PER CONTENERE LA CRISI.Nonostante il dato negativo, esso risulta tuttavia in leggero rallentamento rispetto al 2013 (-52.716 unità contro -55.815 dei primi 5 mesi del 2013). «Questi dati confermano, da un lato, il persistere di una fase di debolezza del ciclo economico e l'assenza di concreti e significativi segnali di ripartenza, dall'altro mostrano come le imprese di questo comparto, nonostante le difficoltà legate a una domanda interna stagnante, all'elevata pressione fiscale, a un limitato accesso al credito, ai mancati pagamenti dei debiti della Pubblica amministrazione, riescono a contenere gli effetti del protrarsi della crisi» ha sottolineato la Confcommercio.
TREND POSITIVO DEL COMMERCIO AMBULANTE. A questa performance fanno eccezione appunto le attività di alloggio e ristorazione, le uniche all'interno del comparto a registrare un peggioramento del saldo. Continua invece il trend espansivo del commercio ambulante. È risultato 'significativo' anche il dato territoriale che ha confermato la particolare debolezza del sistema imprenditoriale del Mezzogiorno, dove si è registrata una consistente riduzione dello stock di imprese (-17.353) e dove si è concentrata quasi un terzo delle chiusure complessive.
Sabato, 28 Giugno 2014
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