M5S, UN SOGNO SVANITO, UNA SPERANZA CALPESTATA.
Il sogno del M5S è svanito nella delusione. Se ne sono incaricati i fatti che hanno calpestato la speranza.
Quello che doveva essere un progetto politico rivoluzionario e dal basso, governato dai cittadini con il metodo della democrazia diretta, si è rivelato una cinica operazione di marketing politico, concepita da un'azienda e sviluppatasi grazie alla straordinaria capacità di attrazione di Beppe e all'impegno, dedizione e buona fede di migliaia di cittadini che hanno creduto a ciò che urlava nelle piazze.
Dopo il pionerismo iniziale, nel quale, sui voti da conquistare, prevaleva la sfida del cambiamento culturale e dell'innovazione delle proposte per migliorare la vita delle comunità (città, regioni), sono arrivati la deriva populista, il fine giustifica i mezzi, il consenso a tutti i costi per le poltrone, l'arruolamento degli adepti prendendoli per la pancia, il dominio della comunicazione sui contenuti.
E dentro al Movimento sono arrivate le espulsioni, le promesse di democrazia disattese, l'arroganza di una direzione manageriale basata sul "colpire pochi per educarne molti", gli influencer, il dominio della rete. Infine il Casaleggium.
Importa poco se il prodotto sfornato dal cofondatore del Movimento sia meglio o peggio del marciume dei partiti. Il tema non è se il M5S esca vincente o perdente dal paragone con Pd, Pdl o Idv oggi nascosto dietro a Ingroia.
Il disastro consiste nel fatto che il Movimento 5 Stelle è tutt'altro rispetto a ciò che doveva essere. Chi ci ha creduto, per anni ha raccontato balle ai cittadini che venivano ai banchetti o alle iniziative politiche. C'è chi lo ha fatto nei consigli comunali e regionali (gli eletti del M5S). Spiace constatarlo, ma fatichiamo a fare la differenza, e lo dico con grande rispetto per chi vi è impegnato, anche nei pochi luoghi in cui governiamo.
Un enorme fallimento. Un disastro per la speranza di quegli italiani che volevano cambiare il paese. Una presa per il culo di attivisti ed eletti, che hanno creduto nel sogno e dedicato un pezzo della loro vita al tentativo di realizzarlo. Grazie Casaleggio e grazie anche a te Beppe, che non hai saputo evitare il disastro.
Adesso, per chi ne ha voglia e può contare sull'energia rimasta, non rimane che ripartire da zero. O da dove eravamo rimasti.
Il sogno del M5S è svanito nella delusione. Se ne sono incaricati i fatti che hanno calpestato la speranza.
Quello che doveva essere un progetto politico rivoluzionario e dal basso, governato dai cittadini con il metodo della democrazia diretta, si è rivelato una cinica operazione di marketing politico, concepita da un'azienda e sviluppatasi grazie alla straordinaria capacità di attrazione di Beppe e all'impegno, dedizione e buona fede di migliaia di cittadini che hanno creduto a ciò che urlava nelle piazze.
Dopo il pionerismo iniziale, nel quale, sui voti da conquistare, prevaleva la sfida del cambiamento culturale e dell'innovazione delle proposte per migliorare la vita delle comunità (città, regioni), sono arrivati la deriva populista, il fine giustifica i mezzi, il consenso a tutti i costi per le poltrone, l'arruolamento degli adepti prendendoli per la pancia, il dominio della comunicazione sui contenuti.
E dentro al Movimento sono arrivate le espulsioni, le promesse di democrazia disattese, l'arroganza di una direzione manageriale basata sul "colpire pochi per educarne molti", gli influencer, il dominio della rete. Infine il Casaleggium.
Importa poco se il prodotto sfornato dal cofondatore del Movimento sia meglio o peggio del marciume dei partiti. Il tema non è se il M5S esca vincente o perdente dal paragone con Pd, Pdl o Idv oggi nascosto dietro a Ingroia.
Il disastro consiste nel fatto che il Movimento 5 Stelle è tutt'altro rispetto a ciò che doveva essere. Chi ci ha creduto, per anni ha raccontato balle ai cittadini che venivano ai banchetti o alle iniziative politiche. C'è chi lo ha fatto nei consigli comunali e regionali (gli eletti del M5S). Spiace constatarlo, ma fatichiamo a fare la differenza, e lo dico con grande rispetto per chi vi è impegnato, anche nei pochi luoghi in cui governiamo.
Un enorme fallimento. Un disastro per la speranza di quegli italiani che volevano cambiare il paese. Una presa per il culo di attivisti ed eletti, che hanno creduto nel sogno e dedicato un pezzo della loro vita al tentativo di realizzarlo. Grazie Casaleggio e grazie anche a te Beppe, che non hai saputo evitare il disastro.
Adesso, per chi ne ha voglia e può contare sull'energia rimasta, non rimane che ripartire da zero. O da dove eravamo rimasti.