domenica 22 giugno 2014

L'immunità non si deve discutere si deve eliminare.

Governo Renzi, l'immunità dei senatori scatena la protesta

Assente nel ddl originario, è stata ripristinata. Boschi: «Non è centrale, possiamo discuterne». Ma una parte del Pd, Forza Italia e Movimento 5 stelle insorgono. E il percorso delle riforme si complica.

POLITICA
Sembrava essere un dettaglio o poco più. E invece rischia di complicare seriamente il percorso del governo sulla strada delle riforme.
Il nodo è quello dell'immunità dei senatori, poche righe che nel disegno di legge originario non c'erano e che, adesso, sono state ripristinate.
Il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, ha subito preso le distanze: «Il governo aveva fatto una scelta opposta, perché si sarebbe creata una distinzione tra i consiglieri regionali e i sindaci che sono senatori e tutti gli altri», ha detto. «Sul punto si può discutere, ma non è centrale».
MUCCHETTI STORCE IL NASO. Un tentativo, quello del ministro di gettare acqua sul fuoco, che non ha convinto una parte del Pd. Massimo Mucchetti in primis: «Nessuno vuole fermare le riforme. Ma se ti convincessi che un Senato eletto dal popolo (come quello americano) è meglio di un'imitazione del Bundesrat (fatalmente distorta non essendo l'Italia una repubblica federale) avresti l'unanimità o quasi del Senato», ha detto, rivolgendosi a Boschi, uno dei 14 senatori dem autosospesi - salvo poi fare marcia indietro - dopo il caso Mineo. «Alla Camera l'iter diventerebbe una passeggiata e, prima della fine del semestre italiano alla Ue, avresti la riforma costituzionale approvata. E dopo potresti sottoporre a referendum confermativo quella che comunque sarebbe una riforma costituzionale approvata dal parlamento del Porcellum».
MOVIMENTO 5 STELLE IN RIVOLTA. Critico anche il Movimento 5 stelle. «Il Pd voterà l'ennesimo vergognoso privilegio alla politica pur di tenere in piedi l'accordo (ancora in alto mare) con Berlusconi e Lega?», ha scritto Luigi Di Maio. «Sembra incredibile ma a distanza di 10 anni il padre del porcellum Calderoli, colui che ideò la legge elettorale più incostituzionale della nostra storia, mette a segno un altro colpo da brividi: l'immunità parlamentare per sindaci e consiglieri regionali che siederanno in Senato».
Roberto Calderoli che ha voluto precisare: «Se i senatori scrivono la Costituzione e nominano i membri della Consulta e del Csm, devono essere tutelati al pari dei deputati. O tutti o nessuno», ha detto il padre dell'emendamento, il quale ha negato categoricamente un accordo con Forza Italia («Non ne erano a conoscenza») e s'è detto pronto a fare marcia indietropurché si tolga l'immunità alla Camera.
I DUBBI DEI TECNICI DEL SENATO. Sulla questione sono intervenuti tecnici del Senato che, nel dossier sulle riforme depositato in Commissione, hanno invitato il governo ad «approfondire, anche alla luce del principio di ragionevolezza», l'abrogazione dell'immunità per i senatori.
Il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini, ha attribuito l'emendamento a «un'iniziativa dei relatori: è un tema che ha cittadinanza nel dibattito ma non quello su cui si basa e gira la riforma».
Guerini non si è scomposto nemmeno di fronte alle parole di Paolo Romani, capogruppo di Forza Italia che s'è detto contrario all'immunità per i senatori: «Il rapporto con Fi ha tenuto in questi mesi, l'impianto complessivo credo che terrà».
Domenica, 22 Giugno 2014

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