Renzi compatta i suoi: "Ora facciamo le riforme se vogliamo flessibilità in Europa"
Il premier all'indomani del vertice di Bruxelles: "L'Italia si fa rispettare in Europa. Spendiamo bene l'autorevolezza conquistata con il 41%. Le polemiche non devono frenarci, nemmeno quelle interne"
ROMA - Reduce dal vertice di Bruxelles, dove ha trionfato la linea della crescita e della flessibilità, Matteo Renzi si mette al lavoro sul discorso programmatico per il semestre europeo e per i provvedimenti del governo, nella cornice del programma dei mille giorni. "La partita si sposta dall'Europa in Italia - ha chiarito il premier ai suoi- Abbiamo fatto capire che siamo un Paese forte, che non va con il cappello in mano ma si fa rispettare. Adesso però la palla è tutta nel nostro campo. Tocca a noi in Italia fare le riforme se vogliamo la flessibilità dall'Europa. E spero che adesso sia chiaro perchè abbiamo modulato sui mille giorni l'impegno: perchè questo è l'orizzonte di cui necessitiamo".
L'agenda politica si preannuncia fitta di impegni. Questa è la "settimana chiave delle riforme", ha ribadito Renzi. Sono previsti incontri con Forza Italia, Movimento 5 stelle e parlamentari Pd. E, rivolto proprio al suo partito, il premier ha chiarito di non aver intenzione di farsi trascinare da polemiche, nemmeno da quelle interne.
L'obiettivo infatti, spiega ai suoi, "resta spendere bene l'autorevolezza internazionale ed europea conquistata con il 41% e con le prime misure del governo".
Renzi non andrà a Torino lunedì, dov'era atteso per un'iniziativa dell'Unione industriali, perchè impegnato con la riunione del Consiglio dei ministri. Durante tale riunione, spiegano fonti di governo, si dovrà anche affrontare la questione riguardante la scelta o meno di un commissario europeo per la sostituzione di Antonio Tajani. Lunedì si deciderà se e chi mandare a Bruxelles fino ad ottobre.
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