Confindustria taglia le stime sul Pil: +0,2% nel 2014
Rivista al ribasso la crescita. Perso 1 milione di posti di lavoro. Ma Squinzi dice: «Fuori dal baratro».
PREOCCUPAZIONE
Crescita che supera di poco lo zero e previsioni economiche peggiori di quanto ci si aspettasse. Nonostante i numeri già bassissimi.
Gli economisti di Confindustria hanno rivisto «all'ingiù le previsioni per l'economia italiana nel 2014-2015».
Il Centro studi di via dell'Astronomia ha previsto ora che il Pil dell'Italia non vada oltre il +,02% nel 2014, un taglio rispetto alle previsioni di dicembre 2013 che indicavano un +0,7%. Per il 2015 la crescita attesa scenderebbe dal +1,2% al +1%.
PER IL GOVERNO ATTESO +0,8%. L'Istat, per avere un termine di paragone, aveva stimato un +0,6% per il 2014 e un +1% per il 2015, un livello comunque inferiore alle ultime indicazioni del governo che parlano ufficialmente di +0,8% e +1,3%.
PERSI 1 MLN DI POSTI DI LAVORO. Ma le cattive notizie non sono finite. «Complessivamente durante la crisi un milione di persone hanno perduto il posto di lavoro». Un numero «che quasi raddoppia in termini di Ula», il dato statistico della unità di lavoro, ha avvertito Confindustria. Secondo le stime «l'occupazione misurata con le unità di lavoro cade dello 0,6% nel 2014 e sale dello 0,4% nel 2015».
SERVE UNA SCOSSA POLITICA. Il consiglio che è arrivato da viale dell'Astronomia è il solito. «La turbolenza politica rimane un freno seppure si sia molto attenuata e abbia preso corpo nel Paese l'aspettativa di importanti riforme. In questo scenario la morale è che è necessaria una scossa politica molto forte per riportare l'Italia su un più alto sentiero di sviluppo».
Gli economisti di Confindustria hanno rivisto «all'ingiù le previsioni per l'economia italiana nel 2014-2015».
Il Centro studi di via dell'Astronomia ha previsto ora che il Pil dell'Italia non vada oltre il +,02% nel 2014, un taglio rispetto alle previsioni di dicembre 2013 che indicavano un +0,7%. Per il 2015 la crescita attesa scenderebbe dal +1,2% al +1%.
PER IL GOVERNO ATTESO +0,8%. L'Istat, per avere un termine di paragone, aveva stimato un +0,6% per il 2014 e un +1% per il 2015, un livello comunque inferiore alle ultime indicazioni del governo che parlano ufficialmente di +0,8% e +1,3%.
PERSI 1 MLN DI POSTI DI LAVORO. Ma le cattive notizie non sono finite. «Complessivamente durante la crisi un milione di persone hanno perduto il posto di lavoro». Un numero «che quasi raddoppia in termini di Ula», il dato statistico della unità di lavoro, ha avvertito Confindustria. Secondo le stime «l'occupazione misurata con le unità di lavoro cade dello 0,6% nel 2014 e sale dello 0,4% nel 2015».
SERVE UNA SCOSSA POLITICA. Il consiglio che è arrivato da viale dell'Astronomia è il solito. «La turbolenza politica rimane un freno seppure si sia molto attenuata e abbia preso corpo nel Paese l'aspettativa di importanti riforme. In questo scenario la morale è che è necessaria una scossa politica molto forte per riportare l'Italia su un più alto sentiero di sviluppo».
Giovedì, 26 Giugno 2014
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