Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
sabato 23 giugno 2012
I grillini vogheresi pubblicano gli articolo pubblicati sul sito "i segreti della casta" solo quando si parla della vecchia casta. Quando invece si parla della nuova casta/setta di spioni grillini dimenticano di aprire il sito tanto gradito in altri giorni. Se fanno quel che fanno a Sonia Alfano (che in verità se li è cercati credendo di poter manovrare e gestire Grillo e Casaleggio) come volete che non lo facciano con tutte le persone perbene schierate contro la loro falsa democrazia dell'uno vale uno? Tutti i pirla grillini hanno votato Alfano e De Magistris quando Grillo lo ha detto salvo poi "allontanarli" quando sul blog il guru e l'amico Casaleggio hanno dichiarato che non erano più bravi. Poveri pirla. Malgrado i grillini pirla e spioni, i comunisti italiani, Rifondazione Comunista e Forza Nuova l'Italia ce la farà.
Roba da pazzi. Una persona normale si abbona ad un giornale che dovrebbe essere senza padroni e poi si accorge che di padroni ne ha due: Grillo e Casaleggio. E così come non credo più che la chiacchierata di Travaglio con Grillo fosse una semplice chiacchierata così dubito, da oggi, che la Direttrice della "Provincia Pavese" pubblichi solo le lettere di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani per garantire i diritti di una minoranza in via di estinzione. O mi sbaglio!
Roba da non credere. Ieri, dopo sei mesi, apro il mio abbonamento al "Fatto Quotidiano". Dopo sei mesi perché dopo aver sottoscritto l'abbonamento mi sono reso conto che questo giornale è l'organo ufficiale della setta dei grillini, più o meno come la "Provincia Pavese" è l'organo semi ufficiale (deve accontentare anche altri partiti altrimenti come arriva la pubblicità) di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani. Avevo stipulato un contratto credendo di poter leggere un giornale senza padroni e mi ritrovavo con un padrone che scrive sul proprio giornale.
Roba da non credere. Meno male che Travaglio era il pupillo di Montanelli. E dire che proprio lui ci indicava il giornalismo anglosassone come riferimento certo per avere una idea di come si può fare buon giornalismo.
Confesso, sono talmente ingenuo, che a questa come ad altre cose, avevo veramente creduto. Oggi, come soleva dire Pier Paolo Pasolini mi prendo il lusso di abiurare.
Mi ero sbagliato su Travaglio ed anche sul Fatto Quotidiano. Io credevo che Travaglio volesse creare qualcosa di nuovo mentre lui stava solo continuando a scrivere sulla Padania, come aveva fatto anni prima.
E si che si che i segnali c'erano tutti. A un certo punto ho smesso di leggere l'editoriale di Travaglio perché scriveva sempre le stesse cose. Proprio come un 45 giri graffiato. Non si era reso conto che Berlusconi non c'era più e continuava ad parlare della nipote di Mubarak.
Noioso e ripetitivo. Il contrario del buon giornalismo.
Il Fatto Quotidiano vedeva tutte le porcherie compiute dagli uomini della casta. Denunciava i privilegi di tutti i partiti, di destra e di sinistra. Dimenticavano in redazione di riportare le notizie relative ai comportamenti poco "liberal" di Grillo, Casaleggio e dei grillini. Facce d'angelo erano definiti i grillini. In verità a guardarli a me sembrano facce da pirla. Ma sono punti di vista. L'importante e che abbiano solo la faccia di pirla e non lo siano completamente.
Sono talmente facce da angelo che quotidianamente fanno gli spioni. Vedono quali persone cliccano "mi piace" sui post di Rubiconto (o di mille altri come lui) che appaiono su facebook e poi privatamente scrivono alle stesse persone per infangare il nome dell'unica persona che ha fatto loro un po' di carità.
Roba da non credere. Penso che solo le SS naziste arrivassero a fare questo tipo di azione. Roba da mafiosi. Roba da servizi segreti deviati.
Eppure la gloriosa testata "La Provincia Pavese" non parla di questo. Vi sono altre notizie importanti da far conoscere ai lettori di un paese democratico. Ad esempio il numero dei furti di rame effettuato ogni sera da ladri ancora sconosciuti.
Roba da non credere. Non solo organo della setta dei grillino, Il Fatto Quotidiano è anche amplificatore del Grillo pensiero. Come se non bastassero le "ignorantate" che spara tutti i giorni Grillo dal blog di Casaleggio ce lo ritroviamo anche come commentatore del Fatto Quotidiano.
Roba da grande giornale USA. Ed allora cosa possiamo pensare. Travaglio sarà diventato ancora più liberal, come la Direttrice della "Provincia Pavese"? No. Perché la direttrice della gloriosa testata locale difende le minoranze in via di estinzione, Travaglio, al contrario, cavalca la setta dei vincenti.
Tutti e due coraggiosi ovviamente. Ma da oggi non credo più che quella chiacchierata di Travaglio con Grillo fosse una chiacchierata così come non credo che la Direttrice della "Provincia Pavese" difenda veramente le minoranze in via di estinzione. O mi sbaglio!
Roba da non credere. Meno male che Travaglio era il pupillo di Montanelli. E dire che proprio lui ci indicava il giornalismo anglosassone come riferimento certo per avere una idea di come si può fare buon giornalismo.
Confesso, sono talmente ingenuo, che a questa come ad altre cose, avevo veramente creduto. Oggi, come soleva dire Pier Paolo Pasolini mi prendo il lusso di abiurare.
Mi ero sbagliato su Travaglio ed anche sul Fatto Quotidiano. Io credevo che Travaglio volesse creare qualcosa di nuovo mentre lui stava solo continuando a scrivere sulla Padania, come aveva fatto anni prima.
E si che si che i segnali c'erano tutti. A un certo punto ho smesso di leggere l'editoriale di Travaglio perché scriveva sempre le stesse cose. Proprio come un 45 giri graffiato. Non si era reso conto che Berlusconi non c'era più e continuava ad parlare della nipote di Mubarak.
Noioso e ripetitivo. Il contrario del buon giornalismo.
Il Fatto Quotidiano vedeva tutte le porcherie compiute dagli uomini della casta. Denunciava i privilegi di tutti i partiti, di destra e di sinistra. Dimenticavano in redazione di riportare le notizie relative ai comportamenti poco "liberal" di Grillo, Casaleggio e dei grillini. Facce d'angelo erano definiti i grillini. In verità a guardarli a me sembrano facce da pirla. Ma sono punti di vista. L'importante e che abbiano solo la faccia di pirla e non lo siano completamente.
Sono talmente facce da angelo che quotidianamente fanno gli spioni. Vedono quali persone cliccano "mi piace" sui post di Rubiconto (o di mille altri come lui) che appaiono su facebook e poi privatamente scrivono alle stesse persone per infangare il nome dell'unica persona che ha fatto loro un po' di carità.
Roba da non credere. Penso che solo le SS naziste arrivassero a fare questo tipo di azione. Roba da mafiosi. Roba da servizi segreti deviati.
Eppure la gloriosa testata "La Provincia Pavese" non parla di questo. Vi sono altre notizie importanti da far conoscere ai lettori di un paese democratico. Ad esempio il numero dei furti di rame effettuato ogni sera da ladri ancora sconosciuti.
Roba da non credere. Non solo organo della setta dei grillino, Il Fatto Quotidiano è anche amplificatore del Grillo pensiero. Come se non bastassero le "ignorantate" che spara tutti i giorni Grillo dal blog di Casaleggio ce lo ritroviamo anche come commentatore del Fatto Quotidiano.
Roba da grande giornale USA. Ed allora cosa possiamo pensare. Travaglio sarà diventato ancora più liberal, come la Direttrice della "Provincia Pavese"? No. Perché la direttrice della gloriosa testata locale difende le minoranze in via di estinzione, Travaglio, al contrario, cavalca la setta dei vincenti.
Tutti e due coraggiosi ovviamente. Ma da oggi non credo più che quella chiacchierata di Travaglio con Grillo fosse una chiacchierata così come non credo che la Direttrice della "Provincia Pavese" difenda veramente le minoranze in via di estinzione. O mi sbaglio!
venerdì 22 giugno 2012
Un affezionato lettore della Provincia Pavese mi scrive precisando che non sa il motivo per il quale la Fiorani è direttrice della "Provincia Pavese" ma di certo questo giornale ha il conto economico migliore di tutto il gruppo l'Espresso. Non abbiamo trovati dati per affermare il contrario perché la "Provincia Pavese" è tanto trasparente da non mettere in vista il suo bilancio. Ovviamente il nostro lettore e giornalista della "Provincia Pavese" si accontenta di poco visto che il gruppo Espresso ha fatto nel 2009 - 71% di utile e - 13% di fatturato. Povera Italia se un giornalista si accontenta di essere il meno peggio. Veramente povera Italia.
Questa mattina leggo tra le mie mail una precisazione importante. Uno sconosciuto lettore del blog precisa: "Per la cronaca: non so per quali meriti la Fiorani sia diventata direttrice, ma la Provincia Pavese ha il miglior conto economico di tutto il gruppo l'Espresso".
Di certo il mio interlocutore deve essere un affezionato lettore della "Provincia Pavese". Tanto affezionato da scrivere la cronaca, magari ogni giorno, come giornalista.
Abbiamo appurato intanto che non tutti sanno come è stata nominata direttrice la Fiorani. Eppure sono mesi che continuo a precisarlo e dovrebbe essere noto anche ai giornalisti della "Provincia Pavese". La direttrice della gloriosa testata è stata nominata per meriti professionali, per la capacità dimostrata sul campo di essere indipendente dai partiti, per il curriculum personale, per la capacità di non subire pressioni dai partiti politici e dai potentati economici locali e nazionali. Potete immaginare, in un paese come l'Italia, qualcosa di diverso da quello che ho scritto? Certamente no.
Capitolo a parte invece riguarda l'assunzione dei giornalisti. Anche in questo caso le modalità sono limpide e trasparenti: Voto di laurea, competenza professionale, curriculum magari con qualche esperienza all'estero, coraggio di pubblicare notizie scomode sui potenti, scarsa propensione al servilismo, capacità critica accentuata, grande indipendenza politica dai partiti. Anche in questo caso ho ripetuto più volte che addirittura vengono dagli USA per imparare come si può fare vero giornalismo in Italia. In particolare nella redazione della Provincia Pavese bazzicano ormai da anni più giornalisti americani del "Washington Post" che colleghi italiani. L'altro giorno mi sono fermato in portineria per chiedere di parlare con una giornalista ed il portiere non capendo l'italiano mi ha chiesto di tradurre in inglese. L'italiano ormai non lo parlano neanche gli uscieri alla "Provincia Pavese"figuriamoci i giornalisti.
Chi mi ha scritto si accontenta di poco perché, a ben guardare, dichiarare che "di tutto il gruppo l'Espresso la Provincia Pavese ha il conto economico migliore" è come dire che l'Italia viene prima del Monzabico per quanto riguarda la libertà di informazione.
Il gruppo l'Espresso ha chiuso l'esercizio 2009 con meno 13,5% di fatturato rispetto al 2008 e con un utile netto del meno 71% rispetto all'anno prima. Non ho controllato i dati recenti che sono sicuramente peggiori. E non ho potuto verificare il conto economico della "Provincia Pavese" perché proprio non si riesce a trovare.
Pensare che la stampa si lamenta del fatto che la Pubblica amministrazione è poco trasparente ma dimentica sempre di mettere nella home page il proprio bilancio.
Ovviamente sarà interessante controllare quante sono le entrate per la vendita del giornale (viene dichiarata una diffusione media di 19391 copie al giorno) e quante le entrate per pubblicità. Tra queste entrate divertente sarebbe vedere quanti soldi spende la politica per "La Provincia Pavese". Quanto i comuni, quanto la provincia, quanto la regione Lombardia, quanto gli enti pubblici amministrati dai tecnici nominati dai politici (ASL, ASM, Consigli di amministrazione di fondazioni bancarie, ecc. ecc.).
E per quanto riguarda le vendite possiamo ricordare che il titolo:"Botte al bar, preside Rubiconto nei guai" di certo ha determinato una impennata di vendite che ha fatto alzare certamente la media della diffusione per tutto l'anno.
Eppure nessun giornalista della "Provincia Pavese" trova il tempo di convocare una assemblea sindacale per chiedere alla direttrice perché pubblica tutto di Rifondazione Comunista e si tiene nel cassetto le lettere di chiarimento di Rubiconto.
Eppure nessun giornalista della "Provincia Pavese" trova il tempo di fare un articolo chiarendo finalmente il fatto che Rubiconto non e stato, non è e non sarà mai grillino.
Troppa grazia. Come diceva Alberto Sordi, se chiedete ad ognuno di loro vi diranno "che c' hanno famiglia". E perché Rubiconto non ha una famiglia? Eppure oltre a fare il preside e la unica vera opposizione in Consiglio Comunale a Voghera gli tocca anche fare il giornalista.
Non perché non ve ne siano di giornalisti bravi in giro. Ma esclusivamente perché ve ne sono molto pochi con la schiena dritta. Ovviamente è inutile precisare che quelli con la schiena dritta sono tutti concentrati nella redazione della gloriosa "Provincia Pavese". Viva l'Italia.
Di certo il mio interlocutore deve essere un affezionato lettore della "Provincia Pavese". Tanto affezionato da scrivere la cronaca, magari ogni giorno, come giornalista.
Abbiamo appurato intanto che non tutti sanno come è stata nominata direttrice la Fiorani. Eppure sono mesi che continuo a precisarlo e dovrebbe essere noto anche ai giornalisti della "Provincia Pavese". La direttrice della gloriosa testata è stata nominata per meriti professionali, per la capacità dimostrata sul campo di essere indipendente dai partiti, per il curriculum personale, per la capacità di non subire pressioni dai partiti politici e dai potentati economici locali e nazionali. Potete immaginare, in un paese come l'Italia, qualcosa di diverso da quello che ho scritto? Certamente no.
Capitolo a parte invece riguarda l'assunzione dei giornalisti. Anche in questo caso le modalità sono limpide e trasparenti: Voto di laurea, competenza professionale, curriculum magari con qualche esperienza all'estero, coraggio di pubblicare notizie scomode sui potenti, scarsa propensione al servilismo, capacità critica accentuata, grande indipendenza politica dai partiti. Anche in questo caso ho ripetuto più volte che addirittura vengono dagli USA per imparare come si può fare vero giornalismo in Italia. In particolare nella redazione della Provincia Pavese bazzicano ormai da anni più giornalisti americani del "Washington Post" che colleghi italiani. L'altro giorno mi sono fermato in portineria per chiedere di parlare con una giornalista ed il portiere non capendo l'italiano mi ha chiesto di tradurre in inglese. L'italiano ormai non lo parlano neanche gli uscieri alla "Provincia Pavese"figuriamoci i giornalisti.
Chi mi ha scritto si accontenta di poco perché, a ben guardare, dichiarare che "di tutto il gruppo l'Espresso la Provincia Pavese ha il conto economico migliore" è come dire che l'Italia viene prima del Monzabico per quanto riguarda la libertà di informazione.
Il gruppo l'Espresso ha chiuso l'esercizio 2009 con meno 13,5% di fatturato rispetto al 2008 e con un utile netto del meno 71% rispetto all'anno prima. Non ho controllato i dati recenti che sono sicuramente peggiori. E non ho potuto verificare il conto economico della "Provincia Pavese" perché proprio non si riesce a trovare.
Pensare che la stampa si lamenta del fatto che la Pubblica amministrazione è poco trasparente ma dimentica sempre di mettere nella home page il proprio bilancio.
Ovviamente sarà interessante controllare quante sono le entrate per la vendita del giornale (viene dichiarata una diffusione media di 19391 copie al giorno) e quante le entrate per pubblicità. Tra queste entrate divertente sarebbe vedere quanti soldi spende la politica per "La Provincia Pavese". Quanto i comuni, quanto la provincia, quanto la regione Lombardia, quanto gli enti pubblici amministrati dai tecnici nominati dai politici (ASL, ASM, Consigli di amministrazione di fondazioni bancarie, ecc. ecc.).
E per quanto riguarda le vendite possiamo ricordare che il titolo:"Botte al bar, preside Rubiconto nei guai" di certo ha determinato una impennata di vendite che ha fatto alzare certamente la media della diffusione per tutto l'anno.
Eppure nessun giornalista della "Provincia Pavese" trova il tempo di convocare una assemblea sindacale per chiedere alla direttrice perché pubblica tutto di Rifondazione Comunista e si tiene nel cassetto le lettere di chiarimento di Rubiconto.
Eppure nessun giornalista della "Provincia Pavese" trova il tempo di fare un articolo chiarendo finalmente il fatto che Rubiconto non e stato, non è e non sarà mai grillino.
Troppa grazia. Come diceva Alberto Sordi, se chiedete ad ognuno di loro vi diranno "che c' hanno famiglia". E perché Rubiconto non ha una famiglia? Eppure oltre a fare il preside e la unica vera opposizione in Consiglio Comunale a Voghera gli tocca anche fare il giornalista.
Non perché non ve ne siano di giornalisti bravi in giro. Ma esclusivamente perché ve ne sono molto pochi con la schiena dritta. Ovviamente è inutile precisare che quelli con la schiena dritta sono tutti concentrati nella redazione della gloriosa "Provincia Pavese". Viva l'Italia.
giovedì 21 giugno 2012
Ho letto la giustificazione che Travaglio cerca di dare alla mancata intervista a Grillo. Si trattava solo di una chiacchierata. Ma un giornalista degno di tale nome viene chiamato a casa da un certo Grillo, che obbliga i suoi adepti a non andare in televisione, per quale motivo? Eppure Travaglio si è sempre vantato di essere un liberale. Ma a noi non risulta che un giornalista liberale non faccia ad un leader politico le domande che si devono fare. Proviamo a chiederlo alla Direttrice della "Provincia Pavese" che liberal lo è davvero. E' tanto liberale che pubblica tutto quello che scrive Rifondazione Comunista e niente di quello che le manda Rubiconto. Se non è liberal lei chi lo è?
Stamattina su facebook leggo una lettera di Marco Travaglio rivolta ai suoi lettori, e quindi anche a me, nella quale dichiara di rispettare chi, tra la gente comune, gli muove delle critiche ma di non poterle accettare da altri giornalisti, i quali a suo dire, di domande ai potenti non ne hanno mai fatte.
Travaglio chiarisce che l'intervista con Grillo non era un intervista ma una chiacchierata. Grillo lo aveva chiamato e lui era andato di corsa. Per deformazione professionale aveva preso appunti e poi aveva scritto della "chiacchierata" senza preventivo accordo con Grillo.
Questa la sintesi della lettera. Ovviamente noi la pubblichiamo integralmente in maniera che ognuno possa farsi una sua idea di quello che ha letto.
Avevo letto l'intervista e avevo percepito che si trattava di una chiacchierata. Si perché un giornalista di qualsiasi giornale europeo non avrebbe mai fatto una intervista ad un leader politico, detto anche il "tuttologo", in un modo così servile.
E si che Travaglio ci ha sempre invitato a leggere la stampa estera citando eminenti professionisti della carta stampata USA. E, a dire il vero, non aveva torto. Per chi legge anche solo i titoli della prima pagina di qualsiasi giornale europeo è facile capire a cosa serve veramente, in un paese democratico, la carta stampata.
La lettera a giustificazione della mancata intervista, o come lui la chiama della "chiacchierata", è di una mediocrità ancora peggiore della pseudo intervista.
Altro che cane da guardia. Qui siamo veramente al cane da passeggio di piccola taglia. E' un continuo aggrapparsi sui vetri per giustificare quello che un giornalista professionista non avrebbe mai dovuto fare.
E questo doveva essere il meglio del giornalismo italiano.
Un giornalismo che, giustamente, trovava da ridire su tutte le porcherie fatte dai politici italiani non riesce a fare, all'uomo più ignorante dell'universo, due semplici domande sulla setta a 5 Stelle e sulla relativa gestione poco democratica? A chiedere come è possibile che una persona venga espulso, con editto comparso su un blog di proprietà di tale Casaleggio, da un movimento al quale non ha mai aderito perché ha violato l'articolo del non statuto "uno vale uno"? A domandare perché centinaia e centinaia di persone iscritte al Movimento 5 Stelle sono state espulse con semplice editto pubblicato sul blog di Casaleggio?
A ben pensarci anche la pubblicazione di un matrimonio lascia ai cittadini la possibilità, nei tempi previsti, di presentare obiezioni. In questa setta vigono gli editti sulla base di un non statuto.
Possibile che un liberale, pupillo di Montanelli, non si accorga che questo atteggiamento è ancora più grave di qualsiasi "porcata" della casta? Possibile che un liberale, allievo di Montanelli, non si renda conto che questa limitazione lede alla base il concetto di democrazia così come noi la conosciamo? Chi, in democrazia, commette reati o abusi, chi compie "porcherie", chi ha privilegi può essere sempre mandato a casa. Può essere contestato e messo alla berlina.
Chi invece, perché non gradito, viene eliminato dal potere virtuale della rete, che non è neutra come qualcuno vorrebbe farci intendere, non esiste più.
I grillini (vogheresi e non) possono rubare il simbolo della lista che tu hai costituito (ovviamente hanno dovuto togliere il cognome Rubiconto), possono contattare segretamente quelli che mettono "Mi piace" accanto ai tuoi post per denigrarti e diffamarti in segreto, possono votare insieme con tutti gli altri partiti anche la spartizione dei revisori dei conti eletti nell'ultimo Consiglio comunale salvo poi scrivere che sono contro le lottizzazioni, possono non aprire bocca in Consiglio Comunale sul bilancio consuntivo perché non lo sanno neanche leggere (tanto chi si accorge di questo: meno male che erano per selezionare persone competenti!), possono continuare a scrivere che vogliono le riprese del Consiglio Comunale ma non hanno mai presentato una interpellanza nella quale si richiede questo (le ha presentate tutte Rubiconto).
E allora mi assale un dubbio. Ma non è che Travaglio tanto liberale non è? Chi potrebbe darci una risposta. A si. Proviamo a scrivere alla Direttrice della "Provincia Pavese", lei si che è liberale. E' tanto liberale che pubblica solo le lettere di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani e non quelle di Rubiconto. Più liberale di così?
Travaglio chiarisce che l'intervista con Grillo non era un intervista ma una chiacchierata. Grillo lo aveva chiamato e lui era andato di corsa. Per deformazione professionale aveva preso appunti e poi aveva scritto della "chiacchierata" senza preventivo accordo con Grillo.
Questa la sintesi della lettera. Ovviamente noi la pubblichiamo integralmente in maniera che ognuno possa farsi una sua idea di quello che ha letto.
Avevo letto l'intervista e avevo percepito che si trattava di una chiacchierata. Si perché un giornalista di qualsiasi giornale europeo non avrebbe mai fatto una intervista ad un leader politico, detto anche il "tuttologo", in un modo così servile.
E si che Travaglio ci ha sempre invitato a leggere la stampa estera citando eminenti professionisti della carta stampata USA. E, a dire il vero, non aveva torto. Per chi legge anche solo i titoli della prima pagina di qualsiasi giornale europeo è facile capire a cosa serve veramente, in un paese democratico, la carta stampata.
La lettera a giustificazione della mancata intervista, o come lui la chiama della "chiacchierata", è di una mediocrità ancora peggiore della pseudo intervista.
Altro che cane da guardia. Qui siamo veramente al cane da passeggio di piccola taglia. E' un continuo aggrapparsi sui vetri per giustificare quello che un giornalista professionista non avrebbe mai dovuto fare.
E questo doveva essere il meglio del giornalismo italiano.
Un giornalismo che, giustamente, trovava da ridire su tutte le porcherie fatte dai politici italiani non riesce a fare, all'uomo più ignorante dell'universo, due semplici domande sulla setta a 5 Stelle e sulla relativa gestione poco democratica? A chiedere come è possibile che una persona venga espulso, con editto comparso su un blog di proprietà di tale Casaleggio, da un movimento al quale non ha mai aderito perché ha violato l'articolo del non statuto "uno vale uno"? A domandare perché centinaia e centinaia di persone iscritte al Movimento 5 Stelle sono state espulse con semplice editto pubblicato sul blog di Casaleggio?
A ben pensarci anche la pubblicazione di un matrimonio lascia ai cittadini la possibilità, nei tempi previsti, di presentare obiezioni. In questa setta vigono gli editti sulla base di un non statuto.
Possibile che un liberale, pupillo di Montanelli, non si accorga che questo atteggiamento è ancora più grave di qualsiasi "porcata" della casta? Possibile che un liberale, allievo di Montanelli, non si renda conto che questa limitazione lede alla base il concetto di democrazia così come noi la conosciamo? Chi, in democrazia, commette reati o abusi, chi compie "porcherie", chi ha privilegi può essere sempre mandato a casa. Può essere contestato e messo alla berlina.
Chi invece, perché non gradito, viene eliminato dal potere virtuale della rete, che non è neutra come qualcuno vorrebbe farci intendere, non esiste più.
I grillini (vogheresi e non) possono rubare il simbolo della lista che tu hai costituito (ovviamente hanno dovuto togliere il cognome Rubiconto), possono contattare segretamente quelli che mettono "Mi piace" accanto ai tuoi post per denigrarti e diffamarti in segreto, possono votare insieme con tutti gli altri partiti anche la spartizione dei revisori dei conti eletti nell'ultimo Consiglio comunale salvo poi scrivere che sono contro le lottizzazioni, possono non aprire bocca in Consiglio Comunale sul bilancio consuntivo perché non lo sanno neanche leggere (tanto chi si accorge di questo: meno male che erano per selezionare persone competenti!), possono continuare a scrivere che vogliono le riprese del Consiglio Comunale ma non hanno mai presentato una interpellanza nella quale si richiede questo (le ha presentate tutte Rubiconto).
E allora mi assale un dubbio. Ma non è che Travaglio tanto liberale non è? Chi potrebbe darci una risposta. A si. Proviamo a scrivere alla Direttrice della "Provincia Pavese", lei si che è liberale. E' tanto liberale che pubblica solo le lettere di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani e non quelle di Rubiconto. Più liberale di così?
mercoledì 20 giugno 2012
Ho scritto una lettera alla direttrice di un prestigioso giornale internazionale per congratularmi per la indipendenza e la professionalità dimostrate nello svolgimento del suo lavoro di giornalista. Si perché negli Usa come in Inghilterra direttori di giornali si diventa vincendo una competizione dopo l'uscita di un bando pubblico. Proprio il contrario di quello che viene fatto in Italia, paese nel quale, la selezione per determinare un presidente di una bocciofila o un Direttore Generale di un Ufficio scolastico Regionale viene effettuata con il sistema dello spoil sistem. In barba alla Costituzione Italiana che prevederebbe concorsi pubblici per tutti i dipendenti statali. Viva l'Italia comunque. E grazie ai Comunisti Italiani ed a Rifondazione Comunista che ci hanno regalato questo stupendo sistema di selezione quando erano al governo.
Egregia Direttrice,
approfittando di una mia convalescenza forzata dovuta ad una aggressione messa in atto nei miei confronti, probabilmente, non da uno ma da tre militanti dei Comunisti Italiani, le scrivo questo lettera per complimentarmi per la sua indipendenza rispetto alle pressioni subite dai partiti politici e per la sua capacità professionale elevata. Certo una donna, anche in una società moderna, incontra numerose ed enormi difficoltà a raggiungere una meta così prestigiosa come quella da lei acquisita.
Certo dirigere un giornale non è cosa facile. E di solito tutti pensano che chi assume questo incarico in un giornale di destra debba avere la tessera di un partito conservatore mentre chi dirige un giornale di sinistra deve essere iscritto ad un partito democratico.
Nessuno mai penserebbe che si può diventare direttore donna di un prestigioso giornale senza avere avuto raccomandazioni da parte di partiti politici di destra o di sinistra.
E il merito? Il curriculum? La competenza? La capacità di non subire pressioni? Contano pur qualcosa in un paese democratico e civile.
Lei, di certo, ogni giorno dimostra la sua indipendenza pubblicando non solo i commenti o le lettere gradite ai partiti della intellighenzia comunista o ai rampanti avvocati della destra presenti in tutti i consigli di amministrazione di banche o similari.
Lei con abnegazione e schiena dritta prosegue senza guardare in faccia nessuno. A volte eccede nei titoli ma è la passione giornalistica che la porta ad esagerare.
Libera da condizionamenti e pronta a pubblicare anche la lettera più irriguardosa nei suoi confronti, perché la libertà è la libertà e guai a mettere un bavaglio a questo bene prezioso.
A volte mi chiedo dove trovi la forza di essere così tenace e aperta alla società civile scontrandosi con i partiti politici che vorrebbero imporle il loro punto di vista.
A volte mi chiedo come farà a rispondere ai potentati economici e politici quando pubblica sul giornale, che lei dirige così coraggiosamente, articoli pungenti contro i poteri precostituiti.
Si, è proprio difficile fare il suo mestiere. E' difficile essere un professionista libero e cane da guardia dei poteri forti presenti nei partiti di destra e di sinistra.
Per questo le sono grato e le auguro di continuare sempre su questa strada.
Cordialmente
Dott. Francesco Rubiconto
P.S. Questa lettera è stata scritta all'indirizzo della Direttrice del New York Times Dott.ssa Jill Abramson, 57 anni ben vissuti e due figli. Qualche cittadino libero ed onesto della provincia di Pavia aveva pensato che scrivessi a qualche altra direttrice? Non credo proprio.
approfittando di una mia convalescenza forzata dovuta ad una aggressione messa in atto nei miei confronti, probabilmente, non da uno ma da tre militanti dei Comunisti Italiani, le scrivo questo lettera per complimentarmi per la sua indipendenza rispetto alle pressioni subite dai partiti politici e per la sua capacità professionale elevata. Certo una donna, anche in una società moderna, incontra numerose ed enormi difficoltà a raggiungere una meta così prestigiosa come quella da lei acquisita.
Certo dirigere un giornale non è cosa facile. E di solito tutti pensano che chi assume questo incarico in un giornale di destra debba avere la tessera di un partito conservatore mentre chi dirige un giornale di sinistra deve essere iscritto ad un partito democratico.
Nessuno mai penserebbe che si può diventare direttore donna di un prestigioso giornale senza avere avuto raccomandazioni da parte di partiti politici di destra o di sinistra.
E il merito? Il curriculum? La competenza? La capacità di non subire pressioni? Contano pur qualcosa in un paese democratico e civile.
Lei, di certo, ogni giorno dimostra la sua indipendenza pubblicando non solo i commenti o le lettere gradite ai partiti della intellighenzia comunista o ai rampanti avvocati della destra presenti in tutti i consigli di amministrazione di banche o similari.
Lei con abnegazione e schiena dritta prosegue senza guardare in faccia nessuno. A volte eccede nei titoli ma è la passione giornalistica che la porta ad esagerare.
Libera da condizionamenti e pronta a pubblicare anche la lettera più irriguardosa nei suoi confronti, perché la libertà è la libertà e guai a mettere un bavaglio a questo bene prezioso.
A volte mi chiedo dove trovi la forza di essere così tenace e aperta alla società civile scontrandosi con i partiti politici che vorrebbero imporle il loro punto di vista.
A volte mi chiedo come farà a rispondere ai potentati economici e politici quando pubblica sul giornale, che lei dirige così coraggiosamente, articoli pungenti contro i poteri precostituiti.
Si, è proprio difficile fare il suo mestiere. E' difficile essere un professionista libero e cane da guardia dei poteri forti presenti nei partiti di destra e di sinistra.
Per questo le sono grato e le auguro di continuare sempre su questa strada.
Cordialmente
Dott. Francesco Rubiconto
P.S. Questa lettera è stata scritta all'indirizzo della Direttrice del New York Times Dott.ssa Jill Abramson, 57 anni ben vissuti e due figli. Qualche cittadino libero ed onesto della provincia di Pavia aveva pensato che scrivessi a qualche altra direttrice? Non credo proprio.
martedì 19 giugno 2012
Sensazionale. La Direttrice della "Provincia Pavese" raddoppia e pubblica due pagine di articoli scritti dai lettori. In prima pagina i chiarimenti di Rubiconto che aveva dimenticato nel cassetto della scrivania dando ampio risalto al titolo non molto esatto fatto nei giorni scorsi sul consigliere comunale di Voghera. Vi sembra possibile? Potrebbe mai accadere? Qualsiasi pavese con la testa sulle spalle sa che questo non può accadere. Censura? No. Linea editoriale leggermente a favore di Comunisti Italiani e Rifondazione Comunista. che dicono le stesse cose di Forza Nuova. Sarà un caso?
Apro la "Provincia Pavese" di oggi ed in prima pagina leggo la lettera che ho fatto pervenire alla Direttrice della "Provincia Pavese" nella quale chiarivo di non essere mai stato grillino, di non esserlo oggi e di non volerlo diventare mai. Non ha mai avuto neanche la tessera del WWF figuriamoci quella di Grillo&Casaleggio. Dopo due anni di menzogne finalmente i giornalisti di questa storica testata hanno pubblicato ciò che era evidente a tutti tranne che ad una mente eccelsa come la Direttrice delle "Provincia Pavese". E si che nelle pagine interne veniva pubblicato di tutto. Due pagine aperte ai lettori. Viva la democrazia. Mancava solo una lettera su quali sono le difficoltà dei piccioni che vivono nella nostra città e avevamo fatto intervenire proprio tutti.
A Rubiconto invece la Direttrice aveva lasciato la prima pagina. Nel commento addirittura riprendeva il bel titolo che aveva pensato per almeno due notti e per il quale sta concorrendo al premio per il migliore prodotto pubblicitario dell'anno appositamente pensato per far vendere 1000 copie in più in un solo giorno ad un quotidiano che perde probabilmente 1000 lettori al mese.
"Botte al bar. Il preside Rubiconto nei guai". Lo stesso titolo che avrebbero potuto fare gli organi di stampa di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani o di Forza Nuova. L'aggressore diventa aggredito. Il picchiatore insieme ai suoi soci di partito diventa il picchiato. Il povero ingessato ( due volte in larghezza e due volte in altezza la persona di Rubiconto) con tanto di fotografia preparata che si è slogato un dito a causa dei pugni dati sulla testa, sul corpo, sulle spalle e sul fianco sinistro di un consigliere comunale diventa la vittima del torturatore Rubiconto.
Immaginiamo quale sarebbe stato il titolo nel caso fosse stato aggredito un consigliere comunale comunista (Rifondazione e comunisti italiani fanno da testimoni ai processi insieme, a volte con qualche segretario del PD di provincia). Giovane consigliere ( ovviamente trattandosi dei comunisti il giovane sta per 64 anni) comunista massacrato di botte in un bar alla presentazione del libro "falce e martello fanno i figli belli". Vile aggressione che mette a rischio la democrazia in Italia.
Si, questo sarebbe stato il titolo. Perché viviamo in un paese nel quale la stampa è libera, i direttori di giornale sono scelti per i loro meriti, perché i giornalisti godono della più ampia indipendenza.
Ebbene malgrado il fango precedente oggi la Direttrice, ritornata dal suo ritiro spirituale nei conventi della provincia, ha chiarito tutto finalmente aprendo il giornale anche a Rubiconto.
Possibile tutto questo? Può accadere in Italia? E' credibile che avvenga tutto questo?
Riapro il giornale per trovare conferma. Guardo e riguardo. E' i New York Times. Quello vero però non quello dell'oltrepò pavese, non quello diretto così bene dalla Direttrice dell'anno. Si dagli USA hanno saputo dei fatti accaduti e hanno voluto fare uno scoop: anticipare la "Provincia Pavese" nel dare una notizia importante. Si, perché secondo la strategia della Direttrice, per creare più mistero, la lettera di Rubiconto è bene pubblicarla a Natale e per dare maggiore risalto ha già pensato di fare uscire il giornale in contemporanea con la nascita del bambino Gesù a mezzanotte.
Pertanto non perdete tempo a recarvi in edicola perché non troverete niente di quello che ho scritto. Meravigliati? E quando mai. E quale pavese con la testa sulle spalle avrebbe mai potuto credere ad una storia così. Censura? No. Linea editoriale leggermente a favore dei partiti. In particolare di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Viva l'Italia comunque.
A Rubiconto invece la Direttrice aveva lasciato la prima pagina. Nel commento addirittura riprendeva il bel titolo che aveva pensato per almeno due notti e per il quale sta concorrendo al premio per il migliore prodotto pubblicitario dell'anno appositamente pensato per far vendere 1000 copie in più in un solo giorno ad un quotidiano che perde probabilmente 1000 lettori al mese.
"Botte al bar. Il preside Rubiconto nei guai". Lo stesso titolo che avrebbero potuto fare gli organi di stampa di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani o di Forza Nuova. L'aggressore diventa aggredito. Il picchiatore insieme ai suoi soci di partito diventa il picchiato. Il povero ingessato ( due volte in larghezza e due volte in altezza la persona di Rubiconto) con tanto di fotografia preparata che si è slogato un dito a causa dei pugni dati sulla testa, sul corpo, sulle spalle e sul fianco sinistro di un consigliere comunale diventa la vittima del torturatore Rubiconto.
Immaginiamo quale sarebbe stato il titolo nel caso fosse stato aggredito un consigliere comunale comunista (Rifondazione e comunisti italiani fanno da testimoni ai processi insieme, a volte con qualche segretario del PD di provincia). Giovane consigliere ( ovviamente trattandosi dei comunisti il giovane sta per 64 anni) comunista massacrato di botte in un bar alla presentazione del libro "falce e martello fanno i figli belli". Vile aggressione che mette a rischio la democrazia in Italia.
Si, questo sarebbe stato il titolo. Perché viviamo in un paese nel quale la stampa è libera, i direttori di giornale sono scelti per i loro meriti, perché i giornalisti godono della più ampia indipendenza.
Ebbene malgrado il fango precedente oggi la Direttrice, ritornata dal suo ritiro spirituale nei conventi della provincia, ha chiarito tutto finalmente aprendo il giornale anche a Rubiconto.
Possibile tutto questo? Può accadere in Italia? E' credibile che avvenga tutto questo?
Riapro il giornale per trovare conferma. Guardo e riguardo. E' i New York Times. Quello vero però non quello dell'oltrepò pavese, non quello diretto così bene dalla Direttrice dell'anno. Si dagli USA hanno saputo dei fatti accaduti e hanno voluto fare uno scoop: anticipare la "Provincia Pavese" nel dare una notizia importante. Si, perché secondo la strategia della Direttrice, per creare più mistero, la lettera di Rubiconto è bene pubblicarla a Natale e per dare maggiore risalto ha già pensato di fare uscire il giornale in contemporanea con la nascita del bambino Gesù a mezzanotte.
Pertanto non perdete tempo a recarvi in edicola perché non troverete niente di quello che ho scritto. Meravigliati? E quando mai. E quale pavese con la testa sulle spalle avrebbe mai potuto credere ad una storia così. Censura? No. Linea editoriale leggermente a favore dei partiti. In particolare di Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani. Viva l'Italia comunque.
lunedì 18 giugno 2012
La Direttrice della "Provincia Pavese" non pubblica la lettera di precisazione di Rubiconto ma in compenso fa parlare Rifondazione Comunista. Un classico. I comunisti alla Provincia Pavese sono di casa anzi sono proprio in casa. Censura di Rubiconto. No. Scelta editoriale quella di far parlare solo Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani. Si sa i più grandi e numerosi partiti d'Italia. Ai lettori ricordiamo di ricordare.
Anche questa mattina la Direttrice della "Provincia Pavese" si è dimenticata di pubblicare un mio chiarimento nel quale viene spiegato che il Consigliere Comunale Rubiconto non è stato, non è e non sarà mai un grillino. In compenso ha pubblicato una lettera a firma di Rifondazione Comunista (in particolare di un circolo che probabilmente conoscono solo in quattro a Voghera) nella quale i rappresentanti di straordinario partito leninista, praticamente la fotocopia dei comunisti italiani, si risentono per essere stati definiti "cadaveri" (politicamente parlando) dal Consigliere Comunale Rubiconto. Ma come si possono definire politicamente soggetti che non aprono bocca in Consiglio Comunale da due anni e che chiedono che sia azzerato il Consiglio di Amministrazione della Pezzani per "piazzarci uno di loro"? Come si possono definire non cadaveri consiglieri comunali che presentano mozioni stravaganti votate insieme alla Lega sull'IMU, sulla tesoreria unica della Banca d'Italia, sul nucleare quando già il referendum ne aveva sancito la morte. L'ultima mozione il rappresentante di Rifondazione Comunista l'ha firmata insieme al PD senza neanche aggiungere il proprio simbolo. L'hanno fatta all'ultimo momento tanto per far vedere e non hanno avuto il tempo per apporre un timbro.
In verità Rifondazione Comunista delle cose le riesce a fare. Ha votato insieme al grillino uno dei nomi proposti in Consiglio Comunale per la carica di Revisore dei Conti. Roba da non credere. Non ci sono più i comunisti di una volta. Fanno buono tutto. Unico voto nullo quello di Rubiconto che chiede ai partiti padroni, come Rifondazione Comunista, di sgomberare le istituzione dalla loro presenza ingombrante.
Ovviamente facendo una grande opposizione di cui non si è reso conto nessuno, quando parlano del sindaco Barbieri lo chiamano solo sindaco dimenticando che dirige una scuola di formazione professionale. Quando parlano di Rubiconto, come fanno quelli di Forza Nuova, precisano che si tratta del Preside e non del Consigliere Comunale. Quando indicano un Consigliere Comunale lo associano al ruolo che svolge politicamente quando parlano di Rubiconto lo associano al ruolo professionale che svolge. Non chiamano architetti e geometri, quelli che nella commissione territorio, compresi quelli del loro partito e similari, si occupano del Piano di Governo del Territorio ma semplicemente Consiglieri comunali. Proprio come Forza Nuova ed i Comunisti Italiani.A differenza della "Provincia Pavese", ormai organo di Rifondazione Comunista e dei Comunisti Italiani che insieme, tra elettori ed iscritti, non riempiono un bar di medie dimensioni, noi pubblichiamo di seguito la lettera a firma del Circolo comunista senza alcuna censura.
voghera Caro Rubiconto, non siamo cadaveri nSe non fosse che Rubiconto nel suo volantino distribuito nei giorni scorsi certe cose le dice seriamente, si potrebbe pensare a una carriera da cabarettista di professione. Fa specie vedere come Rubiconto cerchi di essere (inconsapevolmente?) la stampella preferita della maggioranza, attaccando ad alzo zero, con poca originalità e fantasia, tutta l'opposizione consiliare di Voghesa. E' sempre piacevole vedere poi come siano pacati, rispettosi ed educati i toni di un preside di una scuola media, che definisce “cadavere” l'opposizione. Parla di fabbriche, il consigliere Rubiconto: noi ci siamo nelle lotte, lui non l'abbiamo mai visto. Non sapevamo neanche che i “cadaveri” potessero fare lo sforzo che stiamo portando avanti per esempio nei confronti dei terremotati emiliani: tanta è stata la solidarietà e il materiale che abbiamo raccolto, e cogliamo l'occasione per ringraziare chi ha contribuito e per dire che la raccolta prosegue nelle varie sedi Prc della provincia. Abbiamo inviato già alcuni volontari, mentre altri stanno per partire. Noi continueremo a divertirci leggendo le favole del preside, continuando ad impegnarci nel concreto con le nostre forze per stare sempre dalla parte dei più deboli, e magari cercando di evitare di partecipare a risse durante la presentazione di libri. Circolo Prc Gabetta Voghera
Non aggiungiamo niente perché l'ignoranza (in senso etimologico) si commenta da sola. Aggiungiamo solo un particolare. Dopo la querela ricevuta da Bassanese, esponente del PDL, attualmente Rubiconto è stato querelato da un certo avv. Trivi, ex assessore PDL del comune di Pavia e il prossimo 28 giugno 2012 andrà in tribunale perché querelato dal sindaco Barbieri. La differenza tra gli esponenti del centro destra e Rifondazione Comunista sta semplicemente nel fatto che, questi ultimi, hanno sempre testimoni dello stesso partito o dei Comunisti Italiani o di qualche segretario del PD di provincia.
In tribunale Rubiconto ci porterà invece, Pubblico Ministero permettendo, l'aggressore dei Comunisti Italiani non ancora espulso dal suo partito (alleato di Rifondazione Comunista o sbaglio) per violenza privata e la direttrice della Provincia Pavese per diffamazione e calunnia. Insieme ovviamente a Forza Nuova molto vicina alle posizioni di Rifondazione Comunista.
Veramente un bel quadretto. Sostenere da parte di circolo di anziani comunisti che Rubiconto lavora per la maggioranza e che è morbido con la giunta comunale di centro destra mi sembra un azzardo. Ma d'altronde Rifondazione Comunista di analisi non ne ha azzeccata mai una.
Ovviamente è superfluo precisare che, se questo partito non fosse composto da persone così ignoranti e palesemente infatuate, non ci sarebbero in giro neanche aggressori violenti alla presentazione di un libro sul potere di Formigoni in Lombardia. Inutile ricordare infine, perché lo sanno tutti tranne la direttrice della Provincia Pavese, Rifondazione Comunista, I Comunisti Italiani e Forza Nuova, che Rubiconto consigliere comunale democraticamente eletto con più del triplo dei voti di Rifondazione Comunista ( e con nessuna sponda nei giornali "borghesi") era stato invitato dal segretario cittadino del PD Ricci, persona seria e perbene, il quale insieme a Villani, consigliere regionale del PD, ha ascoltato gli interventi di un uomo libero senza sentirsi offeso e senza menare le mani come invece ha fatto un militante dei comunisti italiani che è l'esatta fotocopia di un militante di Rifondazione Comunista.
domenica 17 giugno 2012
Pizzarotti forever. Proprio un grande sindaco. Un ecologista nato. Uguale a tutti i grillini vogheresi. Provate a chiedere al Signor Benzi quello che pensa della integrazione degli stranieri e che cosa ne pensa delle dichiarazioni di Grlilloil quale riserva l'adesione al M5S solo ad italiani doc. Vedrete se risponde. D'altrode come Grillo e Casaleggio. Li avete mai rispondere in una conferenza stampa? Mai. C'è Travaglio in compenso. Uno che ci parla sempre dell'indipendenza della stampa USA e nel fare le interviste a Grillo ha rispettato proprio i criteri adottati da tutti i giornalisti internazionali. Ha chiesto a Grillo quello che probabilmente aveva concordato prima. E altrimenti come poteva rilasciare una intervista l'uomo più ignorante del mondo a quello più raffinato?
La scomparsa delle mail, delle informazioni ed infine anche della Direttrice della "Provincia Pavese" impegnata in qualche convegno nel quale si parla di come si può fare una corretta informazione. A domani.
Anche questa mattina la Direttrice della "Provincia Pavese" non ha pubblicato l'articolo del consigliere comunale di Voghera Rubiconto nel quale si chiarisce che lo stesso non è mai stato grillino, non lo è attualmente e non lo diventerà mai, neanche se la setta del 5 Stelle diventasse il primo partito d'Italia. Perché non ha pubblicato questa semplice precisazione? Per censurare Rubiconto? No. Solo per fare una corretta informazione. La stessa informazione che ha usato per diffamare Rubiconto nei titoloni apparsi davanti a tutte le edicole dell'oltrepò e dalle quali si poteva evincere che l'aggredito era diventato l'aggressore e che la persona picchiata era diventata il picchiatore. Nessuna inchiesta per capire chi fosse l'aggressore, quale passato avesse, se avesse già partecipato ad episodi analoghi. Niente di niente. Solo fango su Rubiconto. Nessuna intervista a chi il "preside" lo conosce da anni o che lavora con lui da anni. A Rubiconto volevano fare una foto per evidenziare il taglio sul naso causato dalla capocciata dell'aggressore. Roba da giornale di gossip. Mi sono rifiutato perché le sceneggiate da giornale scandalistico le lascio all'ingessato. Eppure sarebbe stato semplice chiedere ai presenti se il dito pollice l'aggressore l'avesse slogato perché afferrato da Rubiconto o se per effetto delle decine e decine di pugni inferti da lui stesso, con la mano destra, sul corpo, sulla testa, sul fianco sinistro, sulle spalle del Consigliere comunale di Voghera.
Dimenticavo, la direttrice non poteva chiedere questo ai suoi giornalisti perché probabilmente erano sprovvisti del tagliando per parcheggiare con le auto di servizio gratuitamente anche a Pavia.
Ancora oggi non permette ai suoi lettori di leggere i chiarimenti di Rubiconto. Non per censura. Eppure dopo la lettura del chiarimento tutti potrebbero sapere che Rubiconto non era, non è e non sarà mai grillino. Ma pubblicando questa lettera dovrebbero anche dichiarare che hanno mentito per due anni chiamando Rubiconto grillino. Dovrebbero dire che hanno fatto scomparire il consigliere Rubiconto dalla cronaca politica non documentando tutte le iniziative da lui intraprese. Dovrebbero dire che hanno fatto sparire le foto dall'archivio perché era importante non far vedere Rubiconto ma lasciare che la gente lo pensasse grillino in maniera da avvantaggiare i grillini ignoranti vogheresi alle prossime elezioni politiche. Ma noi non ci arrendiamo e continueremo con volantini, con manifesti utilizzando internet a far sapere ai lettori della "Provincia Pavese" quello che non viene scritto sul giornale che acquistano. Per sempre e tutti i giorni dell'anno. Fino a quando la direttrice più apprezzata d'Italia non ritroverà nel proprio cassetto la mail inviata da Rubiconto. Per la giornata odierna la direttrice è scomparsa. Certamente starà partecipando a qualche convegno internazionale su come si può fare una corretta informazione, magari proprio in USA, paese nel quale, come tutti sanno, un direttore di giornale siede in una poltrona solo se ha in tasca la tessera dei Democratici o dei Repubblicani. Certamente in quel convegno starà spiegando quanto diverso è il modo di assumere direttori di giornali in Italia.
Dimenticavo, la direttrice non poteva chiedere questo ai suoi giornalisti perché probabilmente erano sprovvisti del tagliando per parcheggiare con le auto di servizio gratuitamente anche a Pavia.
Ancora oggi non permette ai suoi lettori di leggere i chiarimenti di Rubiconto. Non per censura. Eppure dopo la lettura del chiarimento tutti potrebbero sapere che Rubiconto non era, non è e non sarà mai grillino. Ma pubblicando questa lettera dovrebbero anche dichiarare che hanno mentito per due anni chiamando Rubiconto grillino. Dovrebbero dire che hanno fatto scomparire il consigliere Rubiconto dalla cronaca politica non documentando tutte le iniziative da lui intraprese. Dovrebbero dire che hanno fatto sparire le foto dall'archivio perché era importante non far vedere Rubiconto ma lasciare che la gente lo pensasse grillino in maniera da avvantaggiare i grillini ignoranti vogheresi alle prossime elezioni politiche. Ma noi non ci arrendiamo e continueremo con volantini, con manifesti utilizzando internet a far sapere ai lettori della "Provincia Pavese" quello che non viene scritto sul giornale che acquistano. Per sempre e tutti i giorni dell'anno. Fino a quando la direttrice più apprezzata d'Italia non ritroverà nel proprio cassetto la mail inviata da Rubiconto. Per la giornata odierna la direttrice è scomparsa. Certamente starà partecipando a qualche convegno internazionale su come si può fare una corretta informazione, magari proprio in USA, paese nel quale, come tutti sanno, un direttore di giornale siede in una poltrona solo se ha in tasca la tessera dei Democratici o dei Repubblicani. Certamente in quel convegno starà spiegando quanto diverso è il modo di assumere direttori di giornali in Italia.
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