martedì 24 giugno 2014

Il vero e grande problema dell'Italia.

Il trionfo del precariato: 2 contratti avviati su 3 sono a termine

MARTEDÌ, 24 GIUGNO 2014
Nel primo trimestre del 2014 in Italia sono stati avviati 2.371.540 nuovi rapporti di lavoro dipendente e parasubordinato. I 2.371.540 rapporti di lavoro attivati
corrispondono 1.706.098 lavoratori. I dati forniti dal Sistema informativo delle Comunicazioni obbligatorie riportati dal sito de “La Stampa”indicano come due terzi circa dei nuovi contratti avviati sia a tempo determinato.  Il contratto a termine vale il 67% circa delle assunzioni effettuate (in valori assoluti 1.583.808 unità), mentre il 17,6% riguarda i contratti a tempo indeterminato (418.396 unità) e l’8% i contratti di collaborazione (189.922 unità). Nel primo trimestre del 2014 i contratti a tempo determinato hanno registrato oltre 1,5 milioni di attivazioni (1.583.808), con un incremento del 2,8% rispetto al primo trimestre del 2013 (+42.843). Una crescita in contrasto col calo generalizzato degli avviamenti dei rapporti di lavoro, sceso dell’1% rispetto al 2013. Permane, invece, la contrazione, su base tendenziale, delle assunzioni a tempo indeterminato (-8,6%, pari a -39.363 unità), di “altre tipologie contrattuali”, delle collaborazioni e dell’apprendistato (rispettivamente -9,8%, -5,5% e -6,2%). La maggior parte delle attivazioni di nuovi rapporti di lavoro si concentra al nord così come al sud, con  941.458 e 841.215 unità, mentre al centro il totale è poco sotto ai 600 mila contratti, 588.079. Il maggior numero di assunzioni è avvenuto in Lazio (358.779 attivazioni), Lombardia (347.188), Puglia (235.613), Emilia Romagna (201.297), Sicilia (195.494) e Campania (183.804 attivazioni). Il numero di attivazioni in queste regioni è pari a oltre il 64% del totale delle assunzioni nazionali. Il 70% della attivazioni avviene nel settore dei servizi,  comparto che, rispetto allo stesso trimestre del 2013, perde il 2,7% dei contratti avviati. Crescono invece la attivazioni nel segmento dell’industria, mentre rimangono sostanzialmente ferme nelle costruzioni. Come scrive il sito di “Avvenire”, sono state invece registrate 1.849.844 cessazioni di rapporti di lavoro (che hanno riguardato complessivamente 1.265.286 lavoratori), in diminuzione rispetto al primo trimestre del 2013 dell’1,6%, pari a -29.647 unità. I motivi delle cessazioni vanno dalle dimissioni al pensionamento, dal licenziamento al termine del contratto. L

Nessun commento:

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...