lunedì 23 giugno 2014

Ma non doveva lasciare la politica dopo la sconfitta? Non aveva detto che voleva dialogare con Renzi? Povera Italia in che mani è finita.

Beppe Grillo dà le direttive ai suoi in vista dell'incontro con Matteo Renzi: "Dovete mettere il Pd alle strette"

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BEPPE GRILLO

Prima ancora di iniziare la partita i grillini hanno già buttato la palla in tribuna. "Dovete mettere il Pd alle strette e fare emergere le loro contraddizioni. Nessun compromesso". Beppe Grillo in un hotel romano, l'Hotel Forum, divenuto ormai il quartier generale dell'ex comico nelle sue sortite nella Capitale, detta la linea a chi mercoledì incontrerà la delegazione del Pd per discutere di riforma della legge elettorale.
All'utilità politica del confronto, nel Movimento 5 Stelle nessuno crede. Ne' la ricerca del compromesso sembra essere l'obiettivo del confronto in streaming. Tanto che la senatrice Paola Taverna, dopo aver parlato con Grillo, non esita a dichiarare: "Abbiamo bisogno di dialogare con il Pd per smascherare il loro gioco". E solo dopo, ma con poca convinzione, aggiunge: "Oppure per fare una legge elettorale migliore con le preferenze e con la possibilità di tagliar fuori gli impresentabili".
Fatto sta che il Pd con il suo Italicum, frutto dell'accordo con Forza Italia, e il Movimento 5 Stelle con il suo 'Democratellum' restano divisi su tutto. E i grillini non intendono scendere a compromessi, ne' per quanto riguarda le preferenze, considerate necessarie dai pentastellati, ne' hanno intenzione di dare il via libera al premio di maggioranza. Per non parlare del fatto che ribadiranno a chiare lettere che il sistema elettorale deve essere di tipo proporzionale. Questi sono gli ordini che Grillo ha dato ai suoi nella sua girandola di incontri romani. Il leader sempre chiuso nel suo hotel, mentre i big del partito, in processione, sono andati a trovarlo, anche all'orario di cena. Tra questi, i capigruppo di Camera e Senato, Maurizio Bucarella e Giuseppe Brescia, e poi anche Danilo Toninelli, vicepresidente della commissione Affari costituzionali della Camera e estensore della legge elettorale 5 Stelle sulla quale i grillini, in realtà, non intendono retrocedere di un millimetro. Questa è l'aria che tira tra i deputati e i senatori, nonostante il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, protagonista della fase 'dialogante' grillina, dopo aver anche lui incontrato il leader, faccia sapere che il Movimento 5 Stelle "andrà con tanta buona volontà e si aspetta altrettanta buona volontà dal Pd".
Queste le dichiarazioni ufficiali ma le indicazioni date da Grillo, nella sua trasferta romana, reduce dal concerto dei Rolling Stones, sono altre. Per non delegittimare i suoi difficilmente il leader parteciperà all'incontro con il Pd, ma in queste ore si sta affaticando a dare una linea chiara e precisa ai suoi mettendoli davanti a ogni tipo di inconveniente. Come quello che i democratici possano mostrarsi dialoganti. In questo caso "avanti solo con le nostre proposte". È l'ordine di scuderia.

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