Dopo Pierluigi Bersani, Enrico Letta e Matteo Renzi, il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo incontra di nuovo il Partito Democratico. Non si discute di governo questa volta, ma di legge elettorale. Intorno al tavolo da un lato i pentastellati Danilo Toninelli, Luigi Di Maio, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, mentre dall'altro Matteo Renzi, Alessandra Moretti, Deborah Serracchiani e Roberto Speranza.
L’incontro si conclude con un nulla di fatto. La proposta dei Cinque Stelle non ha scaldato il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ha proposto una sintesi: il "Toninellum sembra più un Complicatellum, o un Grandefratellum", indicando la difficoltà di attuazione del modello e la pervasività del controllo.
15:15 Renzi: "Entro venerdì prossimo nostre proposte di modifica online, in modo che possiate valutarle"
15.06 Renzi: «Dire prima con chi stare è una questione etica»
15.04 Di Maio propone un nuovo incontro con il Pd. Renzi insiste sulla mancanza di governabilità del Toninellum
14.58 Di Maio: «Serve una legge elettorale in 100 giorni»
14.52 Renzi mostra i muscoli «C'è qui Alessandra Moretti, che ha preso 230mila preferenze, più di tutti i voti dei vostri candidati del NordEst. Quanto ha preso il primo dei vostri?»
14.49 Renzi chiede di inserire il ballottaggio nella legge elettorale e aggiunge: «Non abbiamo paura delle preferenze»
14.46 Renzi evidenza le criticità delle legge elettorale M5s sul fronte governabilità: «Serve la certezza di chi vince alla fine delle elezioni»
14.42 Renzi: «Le regole secondo noi si scrivono insieme»
14.40 La riforma a Cinque Stelle prevede 42 circoscrizioni di grandezza intermedia con due schede elettorali, una per il voto di lista e una per il voto di preferenza. Voto che può essere anche “sfavorevole” nel caso in cui il cittadino decida di penalizzare un candidato presente in una lista. In questo caso può cancellare il nome sgradito dalla lista votata, tracciando una riga sul suo nome (sono possibili fino a due voti negativi in alcune circoscrizioni) e determinando in questo modo la penalizzazione di un decimo di voto (o due decimi) per la lista votata. La preferenza (da una a due a seconda dell’ampiezza della circoscrizione) si indica invece su una scheda a parte e può essere diretta anche al candidato di una lista diversa da quella votata (panachage). Il sistema votato dagli attivisti M5S prevede anche una soglia “naturale” di sbarramento che si calcola superiore al 5% nelle 33 circoscrizioni che assegnano il 60% dei seggi e inferiore al 5% nelle restanti circoscrizioni che assegnano il 40% dei seggi della Camera. Le 42 circoscrizioni sono composte da 3 (Milano, Roma, Napoli) che indicano da 32 a 42 seggi, dalla Valle d’Aosta che ha un seggio, dal Molise che ha tre seggi, da altre 13 circoscrizioni che hanno da 5 a 9 seggi, da 19 circoscrizioni che hanno da 21 a 24 seggi. Nella proposta M5s al fine di evitare liste troppo lunghe le circoscrizioni grandi vengono a loro volta suddivise al loro interno in collegi plurinominali da 9 a 13 seggi, in modo che ogni elettore possa esprimere una sola preferenza negativa ed una sola preferenza positiva. Per il Senato (dovendo rispettare quanto previsto dall’art. 57 della Costituzione) le circoscrizioni sono regionali ma con una ripartizione che coincide con quella della Camera e con l’applicazione dello stesso metodo di “correzione” del proporzionale usato per Montecitorio.
14.34 C'è anche Matteo Renzi all'incontro con il Movimento Cinque Stelle sulla legge elettorale
14.27 La riunione si tiene nella Sala della Commissione Esteri. L'incontro era stato chiesto sul blog di Beppe Grillo il 15 giugno scorso.
14.20 Manca poco all'incontro #M5S - PD su legge elettorale! Segui la diretta streaming qui: http://t.co/xeFcgL2OTb pic.twitter.com/Ke0FwN5o8X
— M5S Montecitorio (@M5SMontecitorio) 25 Giugno 2014
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