Un pensatoio, nel quale elaborare idee e strategie di politica economica da portare in Parlamento. Un vero e proprio think tank, come
si evince facilmente a partire dal nome: Think tank group. Il rapporto tra il Movimento 5 stelle e la Confapri, il network di imprenditori fondato da Arturo Artom e Massimo Colomban, fa un salto di qualità.
Insieme stanno mettendo a punto un'iniziativa che farà rumore, da celebrarsi nel primo trimestre del 2014. "Faremo qualcosa di clamoroso - anticipa l'imprenditore - Tutti insieme, se bloccassimo per un periodo un enorme numero di aziende (sono 800mila ad aver aderito alla nostra rete) potremmo esercitare un'enorme pressione nei confronti dello stato". Che significa "bloccare"? Artom la mette già così: "Lo dico come provocazione: cosa succede se tutti quanti non versassimo le tasse simbolicamente per un periodo tot come forma di protesta, destinando quei soldi a fondi di sostegno al tessuto aziendale?".
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Spiega l'ex capogruppo stellato in Senato che "si tratta di un forum di esperti in temi di economia e finanza,
che si vedono con scadenza regolare, e con i quali Beppe e Gianroberto hanno stabilito un rapporto fin dal febbraio scorso. Io ho fatto da tramite in un primo momento, ma a seguire le proposte comuni sono per lo più i nostri parlamentari veneti, Gianni Girotto, Giovanni Endrizzi e Roberto D'Incà". Quest'ultimo, che fra poco meno di un mese sarà il prossimo presidente dei deputati a 5 stelle, insieme a Crimi è di recente intervenuto in un evento pubblico proprio al fianco di Colomban. Un incontro benedetto dallo stesso Grillo, che in collegamento telefonico ha tuttavia eccepito alla tesi dell'imprenditore - secondo il quale il Movimento dovrebbe cercare alleanze -
con parole che faranno discutere: "Mollare ora vorrebbe dire lasciare il campo a nazisti e fascisti, che occuperebbero il vuoto di democrazia che oggi occupiamo noi".
I grillini in questi mesi sono
spesso stati latori delle idee elaborate dal Think tank group. Dalla proposta di legge contro la liberalizzazione degli orari di apertura delle imprese, ai fondi di garanzia per le Piccole e medie imprese. "Le nostre idee hanno costituito una parte sostanziosa del Def di minoranza - racconta Artom - perché su molte cose c'è consonanza".
Il pensatoio raccoglie anche pezzi della destra liberista, a loro volta in costante dialogo fra di loro. Ne sono un esempio Massimo Zamparini, estroverso presidente del Palermo calcio e
fondatore del Movimento per la gente, e Giacomo Zucco, portavoce dei Tea party italiani, il primo tra i fondatori del think tank,
il secondo tra i portavoce della stessa Confapri. Ma anche
il rapporto di collaborazione con Confimi, associazione di 20mila imprese nata da una scissione con la più paludata Confapi,
schierata su posizioni tendenzialmente anti-confindustriali. Un sentimento anti-establishment coltivato anche dallo stesso Colomban, spesso accostato alla Lega (nel 2010 si candidò con una lista a sostegno di Luca Zaia) e, nemmeno a dirlo, dal Movimento 5 stelle. Infine,
un dialogo è partito anche con Michele Boldrin e il suo Fermare il declino.
Tre le proposte, figurano infatti un convinto sostegno "all'ammodernamento delle infrastrutture viarie, ferroviarie, aeree, marittime e logistica moderna con parcheggi e snodi scambiatori (gomma, treno, bus, aereo)", alla necessità del pareggio di bilancio, ma soprattutto ad un piano di "investimenti e le gestioni private in concessione nel settore pubblico, che, fatti salvi alcuni servizi essenziali, dovranno andare in gara ogni 5-10 anni". Temi poco in sintonia con la sensibilità grillina.
"Molte proposte sono buone, e le abbiamo fatte nostre - dice Crimi - Su altre evidentemente le posizioni sono divergenti", mentre Artom ammette che "su alcune questioni non siamo sovrapponibili, ma il confronto è aperto". Che si possa trovare una sintesi non è solo una speranza. "Prenda il reddito di cittadinanza - osserva il fondatore di Confapri - io ero contrario, ma è un tema su cui Casaleggio mi ha convinto completamente. La Cig è ormai nell'80% dei casi uno scivolo verso la mobilità. Bisogna spostare il problema dalla difesa del posto di lavoro alla difesa del reddito delle persone, per consentirgli di avere la possibilità di reinserirsi serenamente".
A dimostrazione cita un aneddoto: "Il giorno
dell'annullamento delle quirinarieeravamo con lui. Fuori dalla porta c'era il caos, succedeva di tutto. Noi siamo rimasti tre ore chiusi in una stanza con lui a discutere. E lui non ha mai distolto l'attenzione dai temi del dialogo. Non una telefonata, non un sms. Un talento incredibile per concentrarsi su una questione e coglierne tutti gli aspetti".
Un primo banco di prova
potrebbe essere già quello del terzo V-day, fissato per domenica primo dicembre. "Sarà dedicato a temi più internazionali - spiega Crimi - ma non so molto di più, perché i parlamentari non hanno partecipato all'organizzazione". Artom però ammette: "Una nostra presenza sul palco? Ne stiamo parlando. Sì, ne stiamo parlando".
La conferenza stampa di Beppe Grillo
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