SIGNORA Fornero, che impressione le fanno quegli energumeni sotto la sua casa, a San Carlo Canavese?
"Di una cosa sono sicura: alla fine tra me e Salvini vincerò io, perché ho dentro una forza morale che lui non ha".
Anche il buonumore, mi pare. Lui ride spesso, lei invece sorride. E la gente non lo sa, ma lei non si sente così fragile e così emotiva come dicono.
"Quando vado in bicicletta, proprio a San Carlo, il paese che Salvini sta rendendo famoso, mi passano accanto persone che mi salutano, ma anche persone che mi mandano maledizioni. E sono imprecazioni forti, anche se meno gravi di quelle che mi sono arrivate per altre vie. Io non mi arrabbio, sorrido e spesso li invito a fermarsi: "Se vuole, le spiego". E gli amici mi dicono: ma Elsa, come fai a sopportarli? ".
Ieri hanno manifestato sotto la pioggia davanti a una casa vuota.
"È una casa a due piani, nulla che fare con l'idea della villa. Era la casa dei miei genitori, che noi abbiamo un po' ristrutturato. Il pianterreno è mio, il primo piano di una mia sorella. Io ci vado nel weekend, lei soprattutto l'estate. Ci sono le mie radici, ritrovo le mie piante" .
San Carlo è un paese industriale. Come atlante delle emozioni non è il natio borgo selvaggio. Oltre la siepe ...
"C'è Torino, a venti chilometri. La gente si svegliava la mattina e andava a lavorare alla Fiat. E molti erano immigrati: veneti, calabresi. Appena fuori c'è anche il poligono militare dove mio padre faceva la guardia. E poi comincia la Vaulda".
La brughiera
"Mario Soldati diceva che non si conosce il Piemonte se non si conosce la brughiera".
Lei è tutta piemontese? Non c'è il Meridione nella sue origini? Lo stereotipo dice: distaccato e gentile, guardingo e a sangue ghiaccio. Questo le manca.
"Sono tutta piemontese. E non sono una donna fragile".
È vero che a San Carlo ci sono altri Fornero e che anche loro ricevono lettere di insulti? Nell'Italia dominata dalla logica del cognome questa sua storia è molto singolare.
"Fornero è un nome molto diffuso dalle mie parti. Sono davvero tanti i casi di omonimia. Ma ci sono anche cugini lontani. Tutti hanno avuto la loro razione" .
Oltre ai cugini lontani, chi vive lì della sua famiglia d'origine?
"Papà e mamma sono morti. C'è una mia sorella. E due vecchie zie, una di 90 e l'altra di 87 anni" .
Immagino che siano in pensione. Che le dicono? Avrebbero mai immaginato che Fornero sarebbe diventato il nome della riforma più controversa della storia d'Italia, dopo quella agraria?
"Prima non capivano bene. E ovviamente erano molto protettive. Ora si sono abituate a tutto".
In famiglia discutete di pensioni? C'è qualcuno che la critica?
"Certo che discutiamo. Ma il problema non sono le critiche, che arricchiscono la vita. "
Dove sono arrivate le minacce?
"Ne ho subite di ogni genere".
L'augurio di ammalarsi?
"Sì".
Promesse di botte? Di morte? La più odiosa?
"Gli attacchi a mia figlia. Hanno scritto e detto che nella sua carriera era favorita dal cognome. Purtroppo è vero il contrario".
Lei ha due figli, uno maschio che fa il documentarista e appunto Silvia, l'oncologa.Immagino che anche il cognome del padre, Deaglio, pesi molto su di loro.
"Certo, ma è un peso diciamo così più naturale " .
C'è un sito che si chiama 'Corriere della Pera' che ha scritto che sua figlia a 39 era già in pensione. Ebbene, questa bufala sui social è diventata notizia, poi indignazione, infine insulto: decine di migliaia di condivisioni, rabbia, violenza.
" Inutilmente qualcuno ogni tanto ha fatto notare che non è vero e non è neppure verosimile. Ci credono lo stesso. Ma come fa uno a difendersi da questo fango? Devo mandare una lettera di smentita al Corriere delle Pera? Proprio a San Carlo mi ha fermato un signore, un uomo colto e gentile, che mi ha chiesto, anche lui!, se è vero che mia figlia è in pensione" .
Ha mai fatto analisi, va in Chiesa?
"Dalla psicanalisi mi hanno salvato la solidità dei miei valori e la mia famiglia. Per quanto riguarda la Chiesa sono cattolica, ma imperfetta".
Come la sua riforma?
"Più imperfetta".
C’è una certa Italia con il brutto ceffo dei bravi manzoniani che purtroppo non impara mai e non cambia mai.
"E però anche in Europa non è facile fare le riforme. Fanno impressione gli scontri di piazza in Francia, lo sciopero, gli aeroporti chiusi. Alla fine Hollande dovrà modificare la sua riforma del lavoro".
Certo, ma la lotta di classe è ancora politica, non è squadrismo ad personam.
"In Italia si imbocca sempre la scorciatoia, e la dialettica diventa turpiloquio, l'opposizione insulto. In questo senso mi piace la voglia di Renzi di cambiare il Paese con le riforme, magari anche sbagliando".
Visto che spiegare è rimasta la sua cifra, stavo per dire la sua ossessione, proviamo a capire perché Fornero non è più un cognome ma un aggettivo negativo. Io penso che c'entri molti l'associazione del duro con il fragile: la riforma delle pensioni e le lacrime. È insomma passata l'idea della doppiezza: Machiavelli e il melodramma.
"Lo so. E mi dispiace perché non è per niente così. Davvero quelle furono due lacrimucce di emozione. Avevo scritto la riforma in venti giorni, accumulando una tensione terribile. E bisogna ricordare che erano momenti drammatici per l'Italia. Ovviamente sapevo di avere pensato una riforma che toccava punti molto vulnerabili. E sapevo anche che la fatica accumulata era nulla rispetto a quella che mi attendeva. Infatti spiegare la riforma fu più difficile che scriverla".
C'è riuscita?
"Non ancora. Ed è su questo che i vari Salvini si avventano rendendo tutto ancora più torbido. Ma io ce la farò. Adesso, per esempio, sto organizzando la Giornata della Previdenza, sicuramente a maggio, spero il 7. Chiederò un'aula al mio rettore e mi metterò a disposizione di chiunque voglia capire. Per disarmare i Salvini non ho altro che la Ragione e le mie ragioni " .
Ma perché non manifestano davanti all'Inps o davanti al Parlamento? Quando ho letto che Salvini sotto casa sua ha detto "meno male che la Fornero non c'è perché mi prudono le mani" ho pensato che persino un disarmato gli avrebbe mollato due schiaffoni.
"È quel che cerca: la reazione, il duello, lo scontro. Ai carabinieri che mi chiedevano io ho detto che era meglio non intervenire ".
Chissà quanti conduttori televisivi le propongono il duello.
"In genere una volta la settimana. In certi periodi ogni giorno. Adesso anche due volte al giorno. Ma il duello richiede un codice comune".
Già. Il nemico legittimato, si sa, è il proprio doppio, come la luce e il buio, il caldo e il freddo. Qui ...
"Niente di tutto questo. Non c'è alcun duello possibile. Guardi che nella volgarità che in questi anni mi è arrivata addosso c'è anche il maschilismo italiano, che non è solo uno spettro ideologico".
Vuole dire che se lei fosse stato il professor Fornero, alto, grande e con due mani nodose ...
"Penso che non solo Salvini mi avrebbe insultato in un altro modo. Vedo infatti molta meschinità d'animo" .
Anche Grillo non le ha risparmiato ruvidezze.
"Usò un linguaggio ancora più brutto del solito" .
E lei ricordò di averlo visto in Ferrari.
"Ero in Liguria e arrivò lui come Mangiafuoco in mezzo al fumo e al chiasso della sua Testarossa. Devo dirle però che i grillini sono spesso animati da una passione sincera. Ne ricordo uno che mi accolse con espressioni durissime come 'killer degli italiani' e via di seguito. Gli dissi: 'Se mi permette, cerco di spiegarmi'. Mi ascoltò con attenzione e, poi alla fine mi sorrise e mi augurò buon lavoro. Le persone sincere sentono subito la sincerità degli altri" .
E la sinistra? L'hanno lasciata sola?
"Spiegare la riforma è il lavoro che avrebbe dovuto fare la politica. Me l'aspettavo in particolare dal Pd. Mi immaginavo che, una volta fatto il lavoro, il mio partito di riferimento sarebbe intervenuto, magari anche per correggere, ma sicuramente per far capire"
È iscritta?
"Mai stata iscritta, ma sono di sinistra e, se la parola avesse ancora un senso, direi di sinistra moderata".
Voterebbe ancora Pd?
"Questo non lo so, vedremo".
Ma dal Pd qualcuno le avrà pure telefonato. Non le hanno espresso solidarietà?
"No. E mi ferisce molto questa solitudine" .
Alcuni dicono che anche Mario Monti ha scaricato tutto su di lei. È vero?
"No. Sino a ieri sera tardi mi ha telefonato ".
Il sindacato si è mobilitato contro la riforma. Oggi anche la Cgil scende in piazza.
"Certo, sono diversi da Salvini. Ma proprio per questo più deludenti. Se guardi una foto di Salvini capisci subito che è un imbroglia popolo. Il sindacato invece ...".
Forse l'idea del lavoro in Italia è più "olio e grasso" che "perle e libri"?
"Sono figlia di un operaio. Lui mi ha insegnato l'importanza dello studio e del decoro. I suoi valori sono i miei. Ricordo che vennero in più di mille ad un incontro in un hangar dell'aeroporto di Caselle. Parlai e mi capirono. E, andando via, in tanti vollero stringermi la mano. Guardi, io penso che le riforme siano organismi vivi, che possono e che debbono cambiare, ma di sicuro quella riforma è stata fatta al servizio del Paese, dell'equilibro tra le generazioni, nell'interesse degli italiani" .
Anche nel linguaggio del sindacato c'è stata inciviltà?
"La parola è forte, ma non completamente inappropriata" .
Sapeva da ministra che le pensioni dei sindacalisti, dei distaccati, si formano grazie a una doppia contribuzione?
"No. E non capisco come Bonanni possa difendere la sua pensione" .
Un'ingiustizia?
"Un privilegio. Ma i sindacalisti nascono per combattere i privilegi"
Mi hanno detto che lei ha rifiutato il trattamento pensionistico dovutole come ministro. Dunque si accontenterà della pensione che le spetta come professore. È circa la metà.
"Preferirei che non scrivesse di questo. Glielo chiedo con forza".
Lei non ha mai avuto rapporti facili con la stampa.
"No. Devo dirle che spesso i giornalisti hanno travisato il mio pensiero. Credo di aver capito che solo la polemica vi attira. Un suo giovane collega mi ha detto: ci pagano dieci euro a pezzo, e accettano l'articolo solo se è polemico ".
La sua reputazione per 10 euro?
"Non dico questo, e magari ho commesso errori anche io. Ma certo è un campo minato ".
Ho letto che in Inghilterra vogliono alzare di molto l'età pensionabile
"E anche in America, vogliono superare i 67 anni. Si va verso la flessibilità. E non solo perché cresce l'aspettativa di vita, ma anche perché aumenta il numero di chi ama lavorare. È già così per molti professori, forse pure per i giornalisti, ma il lavoro alienato esiste eccome, provi a chiedere ad un metalmeccanico quanto si sente realizzato" .
Dovremmo privarci del lavoro di Scalfari, oppure impedire a Morricone di comporre e a Muti di dirigere? Ci sono bellissime vite di lavoro che a sessant'anni rifioriscono.
" Io insegnerei anche gratis. Adesso però mi deve promettere che faremo un'altra intervista solo sulle
pensioni".
Sicuro. Ma con un altro giornalista. È una materia in cui mi perdo.
"Ragione di più per farla. Spiegare è il mio piacere".