domenica 22 giugno 2014

E questi non sono di destra?

ANALISI

M5s e Ukip di Nigel Farage: ecco l'eurogruppo
Tra ex neonazisti, euroscettici e anti-immigrati

Saranno 48 deputati da sette paesi a comporre il gruppo a Strasburgo che include anche i grillini. Ma tra i diversi politici coinvolti non mancano personaggi dal passato e dalle posizioni estremiste. Ecco, partito per partito, chi sono i membri del nuovo Efd

DI DANIELE CASTELLANI PERELLI
M5s e Ukip di Nigel Farage: ecco l'eurogruppo 
Tra ex neonazisti, euroscettici e anti-immigrati
Una fuoriuscita delFronte Nazionale. Degli ex neonazisti svedesi. Un neoliberista ceco che contesta la teoria del riscaldamento globale. Un ex Presidente della Repubblica lituano che ha fatto la stessa fine che Beppe Grillo e i suoi vorrebbero far fare a Giorgio Napolitano (nel suo Paese è stato sottoposto a impeachment ed è stato rimosso), e il cui partito è stato lodato dal terrorista di estrema destra norvegese Anders Breivik.

Sono i nuovi compagni di avventura del Movimento 5 Stellein Europa, frutto dell'alleanza voluta da Beppe Grillo e confermata da un referendum online tra gli iscritti, che, ai conservatori del britannico David Cameron e alla strada in solitaria, hanno preferito Europa della Libertà e della Democrazia (Efd), gruppo euroscettico della destra radicale: è tra i loro banchi che i 17 deputati eletti dal M5S si siederanno al Parlamento europeo.

Una scelta contestata, sia perché finora il Movimento di Beppe Grillo era stato molto attento a non identificarsi né con la destra né con la sinistra (strategia che aveva pagato elettoralmente) sia perché l'unica ipotesi progressista di cui si era dibattuto, quella dei Verdi, alla fine non è stata nemmeno inserita tra le opzioni del referendum.

Dell'Efd, il cui segretario generale è il francese dichiaratamente gay Emmanuel Bordez, non faranno più parte in questa legislatura il Partito del Popolo Danese e i Veri Finlandesi (che sono passati con i Conservatori e Riformisti Europei di cui fanno parte i Tories di David Cameron) né la Lega Nord, che ha invece raggiunto il nuovo gruppo di Marine Le Pen (che ha litigato con Farage dopo che il britannico non ha accettato la sua proposta di alleanza, per la presenza di troppi elementi antisemiti nella sua formazione).

Farage, presidente dell'Efd, si è detto orgoglioso della composizione del gruppo, e ha detto che saranno «la voce della gente» e si batteranno «per il ripristino della libertà, della democrazia nazionale e della prosperità in Europa».

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Anche stavolta è riuscito così ad attenersi alle due condizioni minime per formare un gruppo: 25 deputati (ne avrà in tutto 48) provenienti da sette Paesi. Un risultato che permette ai partiti che ne fanno parte di accedere a maggiori risorse economiche (quasi 4 milioni di euro l'anno in tutto, secondo alcuni) e a più diritti all'interno dell'emiciclo (come nella durata degli interventi, nella presentazione delle candidature o degli emendamenti).
Ma vediamo nel dettaglio chi sono, i compagni di banco europeo dei pentastellati.


Gran Bretagna
Nigel Farage (Ukip)
L'europarlamentare che odia Bruxelles 
Nigel Farage
Nigel Farage

«E a voi piacerebbe avere Nigel Farage come vicino di casa?», si è chiesto il quotidiano “Guardian” durante l'ultima campagna elettorale. Il riferimento era all'ennesima polemica suscitata dal leader del Partito per l'Indipendenza del Regno Unito (Ukip), che in un'intervista telefonica aveva detto si sarebbe sentito preoccupato a vivere accanto a un gruppo di rumeni. Una gaffe, o forse no, visto che Farage gioca la carta della paura degli immigrati, soprattutto quelli dell'Est Europa.

Nigel Farage è nato nel 1964 e ha contribuito a fondare l'Ukip nel 1993, dopo aver abbandonato il Partito Conservatore per protesta contro la firma del Trattato di Maastricht. Ex broker, si presenta come il britannico medio a cui piace bere la birra al pub. Ha costruito la sua fortuna politica sull'opposizione all'immigrazione e all'Unione Europea, dalla quale vuole far uscire la Gran Bretagna. Europarlamentare dal lontano 1999, i suoi discorsi in aula a Bruxelles sono molto cliccati dagli anti-europei e dagli anti-Euro, e le sue performance elettorali alle elezioni continentali sono regolarmente da record (nel 2009 è stato il secondo candidato più votato del Regno Unito).

Fustigatore dei politici di Bruxelles (celebre il discorso con cui nel 2010 derise il nuovo Presidente del Consiglio Herman Van Rompuy definendolo di un carisma pari a quello «di uno straccio bagnato»: «Chi è lei? Nessuno in Europa ha mai sentito parlare di lei»), è stato a sua volta al centro di critiche per aver stipendiato sua moglie, con i fondi continentali, come segretaria.

A maggio 2013 l'Ukip ha raggiunto il 23 per cento dei voti alle elezioni locali, mentre non ha nessun rappresentante nazionale. Alle europee ha raccolto persino di più, il 26,7 per cento, eleggendo, come primo partito britannico, ben 24 deputati (ne aveva 9 nel 2009).

Svezia
Kristina Winberg e Peter Lundgren (Democratici)
Due margheritine (ex) neonaziste
Kristina Winberg (foto WikiPedia)
Kristina Winberg (foto WikiPedia)

Kristina Winberg e Peter Lundgren sono stati obbligati da Farage a distanziarsi per iscritto dal passato del loro partito. I due eurodeputati svedesi provengono infatti dalle fila dei Democratici, che nascono nel 1988 come un partito neonazista sin nelle uniformi (tra i fondatori c'è anche un anziano ex SS) e che dal 1995 iniziano un lungo processo di modernizzazione, intensificatosi, dal 2005, con l'arrivo del leader Jimmie Akesson, oggi 35enne, nato e cresciuto nella Svezia profonda, che tra le altre cose trasforma la torcia del simbolo in una margheritina celeste.

I Democratici sono un partito che, come il Fronte Nazionale di Marine Le Pen, sta provando a moderare toni e linguaggio. Eppure può ancora capitare, come è successo nel 2012, che tre suoi deputati minaccino un noto comico curdo-svedese, davanti a una telecamera, dicendogli: «Questo è il mio Paese, non il tuo». O che una rappresentante locale, subito cacciata, suggerisca che «chi è di etnia svedese dovrebbe armarsi per contrastare la minaccia degli immigrati».

Nel suo tour elettorale, Akesson ha detto chiaramente che i Democratici intendono rinegoziare l'adesione della Svezia all'Ue, un'entità che secondo lui è un male per il Paese, che costa troppo e che non permette più agli svedesi di essere padroni a casa propria. Il tema su cui ha costruito la sua popolarità (oggi i Democratici sono il terzo partito del Paese) è l'immigrazione, che soprattutto nella multietnica Malmö, dove il 40 per cento della popolazione ha un background non svedese, è stata ultimamente all'origine di scontri e tensioni. Anti-islamici, i Democratici sono stati in prima linea nel dibattito scatenato dalla pubblicazione delle vignette danesi anti-Maometto. Sono paladini degli anziani, grandi sostenitori del folklore nazionale e contrari a diritti speciali per la minoranza Suomi.

Kristina Winberg, 49 anni, è stata agente di viaggi e infermiera, ma non è vero, come lei sosteneva, che abbia lavorato per una associazione caritatevole in Mozambico (era lì in vacanza da suo cugino, che in effetti ci lavorava, ma la moglie di quest'ultimo ha precisato che la Winberg si limitava a osservarli). Euroscettica, considera l'Ue uno “Stato-mostro”, vuole un referendum sull'Europa e apprezza la politica dell'immigrazione del Fronte Nazionale.

Peter Lundgren ha 51 anni e ha fatto per 30 anni il camionista. Si batte contro la concorrenza dei tir dell'Est Europa e vuole «liquidare l'Ue». I Democratici hanno venti deputati nazionali, ottenuti grazie al 5,7 per cento raggiunto nel 2010. Alle europee hanno raccolto il 9,7 per cento, passando così da zero a due eurodeputati.

Francia
Joëlle Bergeron (ex Fronte Nazionale)
La bretone che ha tradito Marine


Nigel Farage aveva detto che non avrebbe stretto alleanza con il Fronte Nazionale. Ha mantenuto la parola, ma ha fatto un'eccezione per Joëlle Bergeron, che due giorni dopo le europee, una volta eletta, ha lasciato il partito di Marine Le Pen. Anche Bergeron, come i due colleghi svedesi, ha scritto una lettera a Emmanuel Bordez, il segretario generale dell'Efd, per prendere le distanze dal suo passato, in questo caso il Fronte Nazionale. Ha 63 anni, è consigliera municipale di Lorient dal marzo scorso, ed è sempre stata in politica, al fianco del marito, nel Fronte Nazionale.

Un partito in cui ha militato anche dopo essere diventata vedova e con cui però era entrata in rotta di collisione già durante la campagna elettorale, quando si era detta favorevole all'estensione del voto agli stranieri alle elezioni locali («Non so quale sia la posizione del Fronte Nazionale, ma me ne frego», aveva dichiarato). Il partito ha cercato in tutti i modi di farla dimettere da europarlamentare, per quella sua uscita sugli immigrati o - sostiene lei - per far posto al candidato che le sarebbe subentrato, un uomo, molto più vicino a Marine Le Pen di lei. A un certo punto aveva annunciato le dimissioni, ma ci ha ripensato.

Lituania
Rolandas Paksas e Valentinas Mazuronis (Ordine e Giustizia)
Il Presidente rimosso dopo l'impeachment e il ministro dell'Ambiente
Rolandas Paksas (foto Wikipedia)
Rolandas Paksas (foto Wikipedia)

Tra tanti sconosciuti e deputati alle prime armi, ecco anche due figure di livello internazionale. Sono Rolandas Paksas e Valentinas Mazuronis, i due eletti del lituano Ordine e Giustizia, un partito liberaldemocratico (questo è stato infatti il suo nome fino al 2006) anti-establishment e socialconservatore che in precedenza sedeva nello stesso gruppo di Alleanza Nazionale e della destra polacca dei fratelli Kaczyński e che è stato lodato come “modello” anche dal terrorista norvegese Anders Breivik.

Rolandas Paksas, 58 anni, è da sempre l'anima di questo partito, di cui è ancora il leader. Lo ha fondato nel 2002 e l'anno dopo è diventato a sorpresa Presidente della Repubblica. Campione di acrobazie aeree negli anni Ottanta, già sindaco di Vilnius, primo ministro tra il 1999 e il 2001, è europarlamentare dal 2009.

È un populista che però ha sempre sostenuto, e guidato, l'ingresso del Paese nell'Ue e nella Nato. La sua carriera è stata segnata da uno scandalo: mentre veniva rivelato che il suo staff aveva legami con gruppi criminali russi, è stato accusato di aver concesso la cittadinanza a un uomo d'affari russo in cambio di 400mila dollari. Dopo una sentenza della Corte Costituzionale e un voto del Parlamento, è stato oggetto di impeachment e rimosso dalla presidenza, anche se poi un tribunale lo ha giudicato innocente.

L'altro eurodeputato, Valentinas Mazuronis, è Ministro dell'Ambiente dal dicembre 2012, e dunque ha per il momento un doppio incarico. Ha 61 anni, ed è il numero due del Partito, di cui è stato presidente e, nel 2009, candidato alla presidenza della Repubblica.

Tra le fila di Ordine e Giustizia c'è anche Petras Gražulis, un noto omofobo che ha invitato tutti i gay a lasciare la Lituania. Il partito conta undici rappresentanti al Parlamento, frutto del suo 7 per cento ottenuto nel 2012. Alle europee di maggio ha conquistato il 14 per cento. Anche nel 2009 aveva due eurodeputati.

Repubblica Ceca
Petr Mach (Partito dei Liberi Cittadini)
Un neoliberista contro la teoria del riscaldamento globale
Petr Mach (foto Wikipedia)
Petr Mach (foto Wikipedia)

«Entrare nell'Ue limiterà le nostre libertà personali», sosteneva nel 2003, un anno prima dell'ingresso della Repubblica Ceca in Europa. Lo diceva allora da giovane consigliere economico del Presidente della Repubblica Václav Klaus, un noto euroscettico e nemico della lotta al cambiamento climatico, ma Petr Mach lo pensa ancora (nel 2010 ha scritto il libro “Come abbandonare l'Ue”). L'antieuropeismo è infatti una delle caratteristiche del Partito dei Liberi Cittadini, formazione libertaria che ha fondato nel 2009 e di cui è ancora leader.

Nato a Praga nel 1975, Mach è stato il capo della Gioventù conservatrice, l'ala junior del Partito Democratico Civico di Klaus, da cui si è distanziato quando questi dovette firmare, pur non condividendolo, il Trattato di Lisbona. Neoliberista, dal 1998 pubblica una newsletter chiamata Laissez-Faire. È contro l'euro e sostiene che «la teoria del riscaldamento globale non ha un sostegno solido nei fatti».

Il suo partito ha ottenuto solo il 2 per cento alle legislative del 2013, e il 5,2 per cento alle europee di maggio, guadagnando per la prima volta un rappresentante, che sarà appunto Mach.

Lettonia
Iveta Grigule (Unione dei Verdi e degli Agricoltori)
Una verde con più di un'ombra


Euroscettica, Iveta Grigule ha fatto campagna contro l'introduzione dell'euro, avvenuta nel suo Paese a gennaio, sostenendo che avrebbe fatto pagare «ai dottori, ai pensionati e ai poliziotti lettoni il debito di Paesi più ricchi, come la Spagna». È anche a favore del veto svedese sulla politica agricola europea.

È nata nel 1964 e nel 2013 è passata dai Verdi all'Unione dei Verdi e degli Agricoltori, una coalizione centrista anti-immigrati che è finanziata e controllata da Aivars Lembergs, considerato un piccolo oligarca filorusso contrario alla Nato, già indagato per corruzione.

In campagna elettorale Grigule si è rifiutata di rivelare i nomi dei suoi finanziatori. È stata accusata di aver dichiarato una residenza fuori dalla capitale solo per ricevere un rimborso spese trasporti, mentre nel 2011 ha votato contro la revoca dell'immunità di un ricco deputato indagato.

L'Unione ha 13 rappresentanti nazionali (ha preso il 12 per cento nel 2011) e alle europee ha conquistato l'8 per cento, eleggendo un'eurodeputata, Iveta Grigule appunto.
© Riproduzione riservata
    5 commenti
    nick0101
    22 ore fa
    ..........si...sta bene tutto ed ironizzare sulla ridicola collocazione dei 3 stalle al Parlamento Europeo più che un PIACERE è un DOVERE !!....Ma nessuno si è messo nei panni di quei 17 poveri disgraziati che Martedì si ritroveranno in tanta beata compagnia ??...Cioè...cerchiam­o di immedesimarci : dunque UN MESE FA manco sapevano dove fosse Strasburgo !!.....Un giorno dopo il voto dal blog apprendono che,essendo i PRIMI in ORDINE ALFABETICO fra i candidati sono stati eletti !! Quel giorno manco GRILLO sapeva se avrebbe dovuto dire ai suoi se indossare la CAMICIA NERA o l'ESKIMO : dipendeva dalle risposte di un certo COMICO inglese !!...Adesso i 17 (quando si dice la sfiga...pure 17 dovevano essere!!)sanno di dover fare i FASCISTI,XENOFOBI ed ANTIEURO a far data dal 24 Giugno !!...E magari qualcuno era pure di idee vagamente di Sinistra!!..Allora almeno un pizzico di UMANA comprensione !
    Alessandro Kandiah
    2 giorni fa
    D'altronde com'è che si dice, "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei?" http://politik­andiah.wordpress.com­/2014/06/19/5-stelle­-e-compagni-di-meren­da-europei/
    nick0101
    11 ore fa
    .....amico mio....fosse così semplice !!..Il caso degli eletti a 3 stalle è ancora più drammaticamente umano : loro manco dovevano ESSERE per far capire con CHI andavano ....dovevano aspettare di sapere con CHI sarebbero dovuti andare per decidere COSA ESSERE !!...Per restare nei proverbi :CI SEI O CI FAI ..nel loro caso non devono nemmeno esserci ...devono FARCI !! Ed a comando povera gente !!
    magister45
    2 giorni fa
    Mi pare l'idonea collocazione di un movimento che da subito s'è connotato come qualunquista, di destra e xenofobo, con buona pace dei suoi clienti e abbonati.
    pozzatilorenzo
    3 giorni fa
    Movimento 5 stellette

    http://img2.wiki­a.nocookie.net/__cb2­0110621085654/noncic­lopedia/images/f/f2/­Augusto_Pinochet.jpg­

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    dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...