Per coronare un’intensa settimana di indagini sui fatti di Rozzano mancherebbe solo il plastico dell’Istituto Garofani a cura di Bruno Vespa con indicati i muri sui quali vengono affissi i crocifissi e il luogo dove veniva festeggiato il Santo Natale. Ma ieri a Ballarò si sono impegnati molto per continuare a raccontare la storia del Natale rubato dal Dirigente Scolastico Marco Parma, rappresentato come un cattivissimo Grinch. In realtà come abbiamo spiegato su NeXt le cose non stanno così,
il Natale a Rozzano non è stato né vietato né cancellato. L’unica cosa che è stata considerata poco opportuna è stata
l’insistenza di alcuni genitori cattolici nel voler insegnare canti religiosi durante l’orario di mensa.
Per Ballarò è colpa di tutti, tranne che dei giornalisti
Dal punto di vista giornalistico la ricostruzione dei fatti è abbastanza semplice, c’è
una lettera del Dirigente Scolastico che spiega come stanno le cose e dove è scritto nero su bianco che
non è stata annullata nessuna festa di Natale. Eppure
molti giornali e illustri opinionisti si sono affrettati in questi giorni a spiegarci che non è così che si fa accoglienza, così ci si piega in modo vile al volere dello straniero. Ieri sera Ballarò (che ha avuto tutto il tempo per approfondire i pochissimi elementi della vicenda) ha voluto continuare la gloriosa tradizione della disinformazione, permettendosi anche di punzecchiare i politici (Salvini e Gelmini) accusandoli di strumentalizzare quello che era successo a Rozzano e di averne approfittato per “inzuppare il biscotto”. Visto che siamo in tema di presepe si può proprio dire che è un classico caso di bue che dice cornuto all’asino. Perché il servizio di
Alessio Lasta inizia spiegandoci che
alla scuola primaria Garofani di Rozzano quest’anno non ci sarà la festa di Natale. Lasta lascia sfogare i genitori, cattolici, laici e musulmani, e non dice nulla quando i genitori raccontano che il preside ha tolto i crocefissi dalle aule. Ma le cose non stanno così perché attualmente nelle aule non ci sono da tempo: “un paio di genitori ha proposto di metterli nelle aule e il Consiglio di Istituto a giugno ha respinto la proposta”, ha fatto sapere Parma. La vicepreside, invece, spiega “che in due aule i crocifissi c’erano e nelle altre no. La decisione del Consiglio di Istituto è stata quella di uniformare e togliere i crocifissi che c’erano”. Ecco che arrivano i genitori che dicono che vogliono andare a chiudere le moschee (ma che c’entra) e quello che spiega che sono
gli immigrati a essere in prestito in Italia e che quindi si devono adeguare alle nostre tradizioni. Viene da sorridere, e a qualcuno potrebbe venire la tentazione di dire che questi genitori sono intolleranti e ignoranti, ma le stesse cose le ha scritte Massimo Gramellini ieri sulla Stampa, come possiamo allora farne una colpa ai genitori preoccupati™:
Chi approda in Italia per migliorarsi la vita o per istinto di sopravvivenza può confessare la religione che gli garba, perché anche il liberalismo fa parte della nostra identità. Ma deve accettare senza troppi turbamenti il fatto di non essere precipitato sulla Luna, ma arrivato in una terra che ha alle spalle, e sulle spalle, millenni di memoria. Se le nostre usanze lo irritano, si faccia in modo di spiegargliele, trovando i punti di contatto con le sue. Ma se si rinuncia a farlo per compiacerlo, non si diventa più accoglienti. Soltanto più vili.
Certo, dopo aver fatto sentire le voci di chi “vuole il Natale a scuola” quando in realtà la festa di Natale negli anni scorsi si è tenuta al Teatro Fellini di Rozzano e non a scuola Lasta cita di sfuggita il comunicato di Parma, ma non va mica a chiedere conto di questo ai genitori di cui sopra. Preferisce invece incalzare il preside accusandolo di aver esacerbato gli animi ed aver causato polemiche e discussioni. Lanza continua tallonandolo dicendo che non è possibile che il preside se ne vada così, senza dire nulla di quello che sta succedendo nella sua scuola. Il fatto è che quello che sta succedendo nella scuola di Marco Parma avviene a causa del cattivo giornalismo, non del fallimento della scuola e nemmeno dei politici. Qualcuno dovrebbe incalzare i vari Lanza, Serra, Gramellini e gli altri che da giorni continuano a raccontare una storia che non c’è.
I fascisti fanno quadrato attorno al presepe di Rozzano
Non potendo fare il suo lavoro, ovvero raccontarci i fatti e cercare di mettere ordine nella ridda d’opinioni contrapposte e campate in aria Lanza va alla ricerca dello scontro, che prontamente arriva. Ad un certo punto infatti qualcuno, dalla folla, grida «Viva il Duce!», prontamente l’inviato di Ballarò lo raggiunge per chiedergli cosa ne pensa di quello che sta succedendo
Sono fascista e credo… Le nostre tradizioni sono cattoliche, cristiane.
Ma che c’entra il Duce?
Mi è scappato perché sono fascista
Chi può sfoggia con orgoglio la pelata mussoliniana
Qualcun altro commenta sconsolato dicendo che ce ne vorrebbero mille di Mussolini, davvero, la situazione è così disperata? Per fortuna un altro bravo signore -fascista- lo rassicura, tranquillo che se ci fosse Mussolini tutto questo non c’era. Poi ovviamente il nostro fascista se la prende con il giornalista accusandolo di essere un comunista di merda servo di partito.
Poi è il turno dei rapper fascisti, due tabbozzi della periferia milanese che hanno studiato all’università della strada e lavorano presso sé stessi:
Siamo due giovani ma sputiamo verità sul microfono, viva il Duce ci vuole un nuovo Mussolini e Salvini è lui. Quest’anno Salvini deve salire al potere.
Ma come, quando c’era il Duce c’era la dittatura, chiede il giornalista. Ma va là, gli rispondono i due della Gioventù Italiana Littorio, quando c’era il Duce la gente studiava, lavorava e viveva bene. Ed in fondo non c’è molto di cui stupirsi, ieri il leader di Forza Nuova Roberto Fiore ha pubblicato un post che sembra copiato dai due pezzi di Gramellini e Serra.
Per i quali probabilmente c’è spazio qualora volessero partecipare a questa interessantissima conferenza sul Mistero del Natale
Ed ecco che oggi Massimo Gramellini e Michele Serra si trovano a condividere le stesse opinioni degli squadristi di natale, quelli che ti vogliono far mangiare a viva forza pandoro e olio di ricino. Ma da quelli di Forza Nuova ce lo possiamo anche aspettare, così come pure da Salvini, in fondo questo è il loro gioco per fare campagna elettorale continua. Quello dei giornalisti però dovrebbe essere un lavoro diverso.