Liberi cittadini contro il regime partitocratico, i privilegi della casta sindacale della triplice, la dittatura grillina e leghista, la casta dei giornalisti
sabato 1 febbraio 2014
Questi sono i fatti.
Facci: Fa-sci-sti
Ignorano i regolamenti e i galatei anche minimi, hanno quest’aria severa da ottusi convinti, fiaccano i dibattiti televisivi con sparate generiche di bassa demagogia, nell’emiciclo fanno gestacci tipo «emendami questo», dicono «boia» al Capo dello Stato, provocano, interrompono, urlano, spingono, strattonano, colpiscono e graffiano i questori, fanno i pagliacci con bavagli e striscioni, fanno ripresine in aula, inventano aggressioni dopo averle fatte, bloccano i lavori parlamentari, si avventano sui tavoli delle presidenze, occupano aule e commissioni, ne impediscono l’ingresso, disertano il Senato, costringono la Boldrini a chiudersi a chiave in ufficio, gridano «siete solo merda» ai parlamentari e «sapete solo fare pompini» alle parlamentari, interrompono i colleghi mentre rilasciano dichiarazioni alle telecamere, accusano come niente di «assassinio» e gridano «la mafia è nello Stato» anche si sta discutendo di cipolle, inoltre - scusate, ma è vero - sono mediamente brutti, malvestiti secondo le regole basilari degli abbinamenti cromatici, con pettinature da carcerati o da sfigati di provincia, parlano un italiano da balera misto a burocratese, leggono solo il blog di Grillo e avallano dietrologie complottistiche da tara psichica, si muovono in branco, non hanno un pensiero e sono servi di un ex comico che non è mai stato in Parlamento. Come vorreste chiamarli?
Incredibile, ha ragione Augias, sono fascisti inconsapevoli. Sono squadristi a loro insaputa.
Deputato M5S Luigi Gallo contro Letta: "È come Mussolini, vuole le camere a gas per i grillini?"
L'Huffington Post | Pubblicato: 31/01/2014 18:55 CET | Aggiornato: 31/01/2014 18:57 CET
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Pensando di seguire il dettato del leader che gli aveva invitati a sorridere di più e polemizzare di meno Luigi Gallo è riuscito nell'impresa di fare esattamente il contrario. È bastato un tweet al deputato M5s per fare rumore: "Letta come Mussolini: 'tolleranza Eccessiva verso m5s'. Forse ha in mente camere a gas per i grillini. Forse è un intimidazione per i cittadini liberi con il fazzolletto bianco". Un commento che di moderato e sorridente sembra avere ben poco.
Gallo forse accortosi di aver tradito le indicazioni del capo (e vista la reazione della rete) ha provato subito a gettare acqua sul fuoco: Vi prego di non offendere nei commenti Questi inqualificabili individui. Noi siamo oltre, loro sono anacronistici e gli rispondiamo con un sorriso".
Ma Rodotà non era il candidato dei grillini?
Rissa M5S, parla Rodotà
«Populismo degradante»
Il candidato dal M5S al Quirinale: «C’è una intolleranza trasversale, al di là delle critiche legittime. Ormai ci siamo abituati agli insulti alla politica in nome dell’antipolitica. È teatro...».
Di Bruno Gravagnuolo
31 gennaio 2014
A tanti anni dallo scontro Cossiga-Occhetto, Grillo torna a parlare di impeachment del Presidente della Repubblica. Una cosa enorme, ma lui ci crede. Analogie?
«Nessuna. L’impeachment scatta con l’attentato alla Costituzione o con l’alto tradimento. Oggi non ve ne è nemmeno l’ombra. Cossiga attaccava quotidianamente la Carta costituzionale, il Csm e singole persone. Voleva andare al Csm con i corazzieri, per scioglierlo, e solo perché Galloni aveva denunciato l’incompatibilità tra massoneria e magistratura. Altro che paragoni con Napolitano! Non c’è nulla di anomalo nell’incarico a Monti, dopo i precedenti di Ciampi e Dini. E non si può limitare l’autonomia di scelta del Presidente nel conferire l’incarico, altrimenti si cancella la sua funzione centrale nell’ordinamento repubblicano. Le critiche politiche sono legittime, il resto è populismo deteriore».
LITE DI BATTISTA - SPERANZA - VIDEO
LA GRILLINA LUPO ACCUSA
DAMBRUOSO: «Schiaffo da Sc» - VIDEO
IL VIDEO DEL CAOS ALLA CAMERA
- IL GRILLINO TOFOLO URLA: «BOIA CHI MOLLA» | VIDEO
Sta vincendo nel senso comune la teatralizzazione demagogica, come diceva Gramsci?«C’è un degrado inaccettabile nel costume e nel linguaggio. Ma è il punto d’arrivo di un percorso avviato proprio dal picconatore Cossiga. Siamo abituati a derubricare certe sparate della Lega a folklore. E dopo il razzismo di Calderoli contro la Kyenge, Calderoli è ancora lì. Un fatto “normale”, perché è questo il clima imperante della comunicazione, favorito anche dai nuovi media. Teatro è la parola giusta. Non ci sono più limiti all’happening e tutto diviene legittimo, nelle parole e nei comportamenti. Ma il vero corto circuito è questo: è la classe politica che insulta la politica in nome dell’antipolitica. O aggredisce qualcun altro, come nel caso degli insulti ai giuristi...».
Si riferisce agli attacchi rivolti ai costituzionalisti che hanno criticato il nuovo maggioritario in votazione?«Sì: un esempio di intolleranza trasversale, da destra a sinistra. E invece certe obiezioni, sollevate da Violante, Ainis, Carlassare e dal sottoscritto, restano ragionevoli e fondate, e ci vorrebbe rispetto e senso della misura in un momento delicato come questo, specie sul tema elettorale».
Non le piace il risultato dell’incontro al Nazareno?«Quale risultato? La materia è ancora lì ed è incandescente. E anche la sentenza n. 1 del 2014 è ancora lì. Che accade se quel “risultato” torna davanti alla Corte Costituzionale che lo boccia in tutto o in parte? Attenzione, siamo in una repubblica parlamentare dove il voto è libero, eguale e segreto. E la regola di non disturbare il manovratore non vale».
venerdì 31 gennaio 2014
Da leggere con attenzione.
CAOS IN PARLAMENTO
La violenza del M5s cancella le ragioni della protesta
Nulla giustifica la guerriglia dei grillini alla Camera, neanche la fretta legislativa del governo
Bagarre in Parlamento
PAROLE CHIAVE:
E così, ieri sera, il grillino Massimo De Rosa ha perso la testa: «Voi donne del Pd siete qui solo perché siete brave a fare pompini!». C’è in questo insulto feroce, gridato ad un gruppo di deputate - da Alessandra Moretti a Michela Marzano - tutta la violenza di un punto di non ritorno che in queste ore viene superato irrimediabilmente.
Qui non si parla più del decreto sulla Banca d’Italia, su cui i grillini, nel merito, avevano diversi punti di ragione. Non si tratta più dell’Imu. Qui non si parla più della legge elettorale e del brutto pasticcio delle liste bloccate - a cui si oppongono anche Nuovo Centro Destra, la Lega Nord, Fratelli d’Italia e Sel - qui il problema è che la fase due del Movimento 5 stelle, quella che sta portando l’attacco al cuore dello Stato (e in questo caso del Parlamento) non guarda più in faccia a nessuno, e prende le motivazioni politiche come pretesto per giustificare l’isteria. Se le deputate del Pd arrivano alla denuncia penale di un collega, vuol dire che la convivenza a Montecitorio diventa impossibile. Qui non si tratta più della nobile arte dell’ostruzionismo parlamentare, che ha una storia antica, ma non aggressiva, ma di pura e semplice violenza.
Questo ignorante non sa neanche che cosa sia la Resistenza.
L’ultimo delirio di Grillo: Siamo la nuova resistenza. E’ evidente che Grillo non sa cosa è stata la Resistenza, la cita solo per opportunismo elettorale.
Lo spunto per questo post nasce da un commento che mi hanno lasciato su Facebook: sono stati coerenti non si sono alleati con la solita “merda” della politica, per questo non li accettate.
Intanto faccio notare che dal primo onorevole all’ultimo degli internauti grillini se non mettono merda, stronzo, puttana, pompianara, ecc. ecc. non sanno fare un commento.
Detto questo sarà il caso che Grillo lasci stare la Resistenza, e per diverse ragioni, una delle quali è che Grillo considera superato il 25 aprile e che l’ha scoperto dopo che ha creato il movimento.
Penso che non abbia mai partecipato ad una cerimoria del 25 aprile.
Ma il punto è un altro ed è la prova che Grillo non sa, non si è mai interessato, o che se si interessa lo fa per fare una speculazione.
Quello che fa il blog, stando al servizio su Report: Report, la Gabanelli incastra Grillo e Casaleggio: più alzano i toni più guadagnano soldi.
La Resistenza è nata da forze diverse, non che Wikipedia sia il vangelo, ma almeno in questo è documentata e credibile perchè è la Storia che lo dice, i fatti.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici,liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale(CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
Comunisti, azionisti, da non confondere con quelli delle class action cari a Grillo, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale che diede vita ai primi governi dopo la Liberazione ed alla nascita della Costituzione poi.
Hanno saputo mettersi insieme rinunciando ognuno a qualcosa dei propri ideali, obiettivi, storia, per il bene comune di tutti la sconfitta del fascismo.
Non hanno chiesto il 60% dei voti per governare da soli, la dittatura del web che verrebbe trasformata in una dittatura reale.
L’intolleranza verso tutto e tutto ciò che non si riconosce nelle loro proposte ha in sè l’embrione del fascismo, altro che Resistenza, ed il sentirsi razza pulita e superiore fa venire i brividi come il delirio della razza ariana.
Il modo in cui ha trattato i dissidenti, i giornalisti che hanno alzato qualche critica, il modo in cui vengono trattati nel web tutti coloro ai quali non piace la sua politica è il segno di una intolleranza alla democrazia che ha pochi precedenti.
Il loro pensiero diventa vangelo, infatti gli aderenti lo vivono come atto di fede, un loro giudizio diventa costituzionale come se la Costituzione non sia già stata scritta, è la loro interpretazione dei fatti che diventa realtà, non opinione, diventa un comandamento per chi crede, ha fede.
E’ questa intolleranza che non sopporto, l’incapacità di ribattere alle critiche, alle opinioni diverse, senza offendere ed ha considerare chiunque non la pensi come loro un nemico, un venduto.
Intanto faccio notare che dal primo onorevole all’ultimo degli internauti grillini se non mettono merda, stronzo, puttana, pompianara, ecc. ecc. non sanno fare un commento.
Detto questo sarà il caso che Grillo lasci stare la Resistenza, e per diverse ragioni, una delle quali è che Grillo considera superato il 25 aprile e che l’ha scoperto dopo che ha creato il movimento.
Penso che non abbia mai partecipato ad una cerimoria del 25 aprile.
Ma il punto è un altro ed è la prova che Grillo non sa, non si è mai interessato, o che se si interessa lo fa per fare una speculazione.
Quello che fa il blog, stando al servizio su Report: Report, la Gabanelli incastra Grillo e Casaleggio: più alzano i toni più guadagnano soldi.
La Resistenza è nata da forze diverse, non che Wikipedia sia il vangelo, ma almeno in questo è documentata e credibile perchè è la Storia che lo dice, i fatti.
Il movimento della Resistenza – inquadrabile storicamente nel più ampio fenomeno europeo della resistenza all’occupazione nazifascista – fu caratterizzato in Italia dall’impegno unitario di molteplici e talora opposti orientamenti politici (comunisti, azionisti, monarchici, socialisti, cattolici,liberali, repubblicani, anarchici), in maggioranza riuniti nel Comitato di Liberazione Nazionale(CLN), i cui partiti componenti avrebbero più tardi costituito insieme i primi governi del dopoguerra.
Comunisti, azionisti, da non confondere con quelli delle class action cari a Grillo, monarchici, socialisti, cattolici, liberali, repubblicani, anarchici diedero vita al Comitato di Liberazione Nazionale che diede vita ai primi governi dopo la Liberazione ed alla nascita della Costituzione poi.
Hanno saputo mettersi insieme rinunciando ognuno a qualcosa dei propri ideali, obiettivi, storia, per il bene comune di tutti la sconfitta del fascismo.
Non hanno chiesto il 60% dei voti per governare da soli, la dittatura del web che verrebbe trasformata in una dittatura reale.
L’intolleranza verso tutto e tutto ciò che non si riconosce nelle loro proposte ha in sè l’embrione del fascismo, altro che Resistenza, ed il sentirsi razza pulita e superiore fa venire i brividi come il delirio della razza ariana.
Il modo in cui ha trattato i dissidenti, i giornalisti che hanno alzato qualche critica, il modo in cui vengono trattati nel web tutti coloro ai quali non piace la sua politica è il segno di una intolleranza alla democrazia che ha pochi precedenti.
Il loro pensiero diventa vangelo, infatti gli aderenti lo vivono come atto di fede, un loro giudizio diventa costituzionale come se la Costituzione non sia già stata scritta, è la loro interpretazione dei fatti che diventa realtà, non opinione, diventa un comandamento per chi crede, ha fede.
E’ questa intolleranza che non sopporto, l’incapacità di ribattere alle critiche, alle opinioni diverse, senza offendere ed ha considerare chiunque non la pensi come loro un nemico, un venduto.
Se questo è il futuro che voi volete non è il mio e rivendico il mio diritto di proclamarlo chiaro e tondo.
Non tutto quello che propone il M5S è da buttare, come non era da buttare tutto quello che hanno fatto il duce ed Hitler, ma è il modo con cui viene proposto che è inaccettabile, il modo in sui trattano chi non la pensa come loro.
Io non difendo il governo, non me ne frega niente di Letta e men che meno di Renzi. Sono 50 anni che sono all’opposizione, difendo la Democrazia e la libertà di esprimersi come diritto di tutti noi, nessuno escluso.
La resistenza che proclama Grillo va bene solo per i suoi, quelli che non si sono documentati o l’hanno fatto solo attraverso il suo blog, ma lasci stare la nostra Resistenza e faccia un corso di Democrazia.
Non tutto quello che propone il M5S è da buttare, come non era da buttare tutto quello che hanno fatto il duce ed Hitler, ma è il modo con cui viene proposto che è inaccettabile, il modo in sui trattano chi non la pensa come loro.
Io non difendo il governo, non me ne frega niente di Letta e men che meno di Renzi. Sono 50 anni che sono all’opposizione, difendo la Democrazia e la libertà di esprimersi come diritto di tutti noi, nessuno escluso.
La resistenza che proclama Grillo va bene solo per i suoi, quelli che non si sono documentati o l’hanno fatto solo attraverso il suo blog, ma lasci stare la nostra Resistenza e faccia un corso di Democrazia.
Grillo ordina......De battista esegue a invasioni barbariche.
Beppe Grillo a Roma calma i suoi: "Fatevi vedere sorridenti, non cadete nelle provocazioni di Pd e Forza Italia "
Gabriella Cerami, l'Huffingtonpost | Pubblicato: 31/01/2014 17:50 CET | Aggiornato: 31/01/2014 18:49 CET
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State calmi e sorridete. Beppe Grillo viene a Roma e avverte i parlamentari: "Fate attenzione". Il leader M5S teme che, dopo la bagarre in Aula alla Camera degli ultimi giorni, i deputati e i senatori pentastellati abbiano i nervi troppo tesi, che siano cosi' agitati da cadere nelle provocazioni del Pd o di Forza Italia "che non hanno mai conosciuto un'opposizione". L'ex comico ha voluto spegnere sul nascere ogni tentativo di far diventare permanente l'aventino parlamentare: "Si sta nelle aule e si discute" ha detto ai suoi. E poi: "Sono venuto a manifestarvi la mia solidarietà. Non sono abituati all'esistenza di un'opposizione, fategli una carezza e in silenzio fate capire agli altri partiti che sono morti".
Prima la location dell'incontro doveva essere Palazzo Madama, sala prenotata per ben 5 ore (dalle 13 alle 18) e poi disdetta. Luogo troppo istituzionale, forse. Fatto sta che alla fine la riunione dura un paio d'ore in un hotel di Roma scelto da Grillo nelle sue ultime trasferte. Nel corso dell'incontro, al quale non hanno partecipato i dissidenti, il leader M5S prova a calmare i suoi, sempre col sorriso sulle labbra ma ricordando loro le regole del Movimento: se si viene condannati non è più possibile essere candidati. Un avvertimento che sembra rivolto a Massimo De Rosa, indagato dalla procura di Roma per le offese rivolte alle deputate del Pd, ma anche a chi come Giorgio Sorial ha definito "boia" il Capo dello Stato (termine che per Grillo si poteva evitare) e ad Angelo Tofalo che ha affermato in Aula alla Camera "Boia chi molla", in quella che sembrava un'escalation di slogan.
Se da una parte Grillo in questa trasferta romana solidarizza con i suoi incoraggiandoli, dall'altra fa capire loro di non aver gradito l'immagine di se' che il Movimento ha dato negli ultimi giorni. "Dovete farvi vedere sorridenti - insiste - i giornali vi vogliono incastrare e anche i partiti, ma voi non dovete cedere". E cosi' il leader conclude dando consigli strategici ai deputati e ai senatori, che nel corso dell'incontro non definisce mai "guerrieri", termine apparso ieri sul blog quando aveva annunciato il suo arrivo nella Capitale per incontrare appunto i suoi "guerrieri".
Più volte Grillo porta come esempio di comportamento da tenere quello del vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, immagine della compostezza che non cede alle provocazioni, che sa essere duro ma sa rispettare le regole: "Comportatevi come lui" perché "c'è chi vi vuole fregare ma voi dovete sempre sorridere", e' il mantra dell'incontro. "Dovete comportarvi come avete fatto all'inizio" e dare una buona immagine. Abbracci e baci a Loredana Lupo, la deputata grillina, aggredita dal questore Stefano Dambruoso: "Questo qua di Scelta Civica non ha tutte le colpe, Loredana è cattivissima! Avete sentito il suo discorso?".
Comunque sia sull'impeachment nei confronti del Capo dello Stato nessun passo indietro. Grillo non ci ripensa, anzi provoca gli altri partiti che "non lo voteranno", ma non fa nulla "gli italiani sono con noi". Un occhio e' anche puntato alle Europee "le vinceremo e da li' cambieremo l'Italia".
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Ansa
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