Whirlpool-Indesit, De Luca conquista gli operai (VIDEO)
L'ex sindaco di Salerno arriva a Carinaro (Caserta) per parlare con i lavoratori che temono per la chiusura dello stabilimento. «Il piano industriale è un invito al suicidio», dice. E strappa applausi
Undici applausi in diciotto minuti. Vincenzo De Luca arriva allo stabilimento Indesit di Carinaro (Caserta) e convince, anzi, conquista gli operai che in questi giorni manifestano contro il piano industriale della Whirlpool che impone la chiusura della fabbrica. Sono le 18.15 quando l’ex sindaco di Salerno, candidato del centrosinistra alle Regionali, giunge davanti ai cancelli. Il clima è teso. Le dichiarazioni dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali fino a quel momento sono di sconforto per il rischio di ritrovarsi senza reddito, ma anche di rabbia per il disinteresse della politica sia regionale che nazionale dalla vicenda.
Whirlpool-Indesit, De Luca agli operai: «Lotteremo insieme» (VIDEO)
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WHIRLPOOL-INDESIT, GLI OPERAI: «SI RISPETTI L’ACCORDO DEL 2013» -
De Luca, gli rsu e gli operai corrono in sala mensa. Servono alcuni minuti per prendere posto e sistemare qualche decina di giornalisti e operatori. Poi la parola passa a Paolo Bracciano, rappresentante sindacale della Fiom, che ricorda l’accordo siglato il 3 dicembre 2013 al ministero dello Sviluppo Economico con governo e azienda (Indesit), che garantisce a Carinaro produzione e investimenti ma non la chiusura. «Abbiamo sottoscritto – dice il rappresentante dei lavoratori – un piano al Ministero. A febbraio, quindi dopo l’acquisizione di Indesit da parte di Whirlpool del dicembre 2014, siamo stati convocati al Ministero. E il ministro nella sua introduzione ha spiegato alla Whirlpool che c’era un accordo che non poteva assolutamente essere messo in discussione». «Oggi invece ci ritroviamo con parole che non valgono niente. Questa è una realtà industriale che ha circa 900 dipendenti. Questa è l’unica realtà lavorativa che esiste in questo territorio. Gli altri sono depositi. Abbiamo avuto una latitanza della Regione, di tutti». Poi l’appello a De Luca: «Chiediamo il suo apporto, come lo chiediamo a tutti: bisogna rispondere a una crisi spaventosa».
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WHIRLPOOL-INDESIT, DE LUCA: «IL PIANO INDUSTRIALE? UN INVITO AL SUICIDIO» -
Il sindaco coglie l’occasione per tendere una mano. «Io – risponde – sono qui innanzitutto per manifestare la mia vicinanza e affetto per voi e le vostre famiglie. Vengo dalla terra, non dai quartieri nobili, ho lavorato con quelli che sudano, posso sapere cosa significa non avere il pane per i tuoi figli». Immediatamente la tensione comincia a calare. Nessuno protesta o interrompe. «Sarà una battaglia difficile, inutile illudersi», continua l’ex sindaco di Salerno. «La prima cosa che vorrei suggerirvi è di mantenere una grande unità. Questa fabbrica si salva tutta insieme, tutta insieme con gli operai, nessuno pensi di spezzettare». «Ma – avverte - preparatevi anche a lottare». Arriva il primo applauso. «I momenti duri di lotta – dice De Luca – fanno bene, senza violenza ovviamente, ma bisogna svegliare quelli che non sentono». E si giunge al dunque. Il candidato Pd presenta il suo piano. Promette innannzitutto pressing sul governo. «Segnalerò – ha garantito – al presidente del Consiglio che c’è una vertenza che impegna la credibilità del governo e che non si può chiudere con la scomparsa della fabbrica». Ed una delle argomentazioni per convincere l’esecutivo ad impegnarsi riguarderebbe l’economicità dello stabilimento. «Questa – dice De Luca – è una delle realtà per cui non si può utilizzare l’argomento che siamo fuori mercato. C’è un mercato per il vostro prodotto e i costi di produzione sono sostenibili». Secondo l’ex sindaco la via d’uscita per Carinaro riguarda la necessità di salvare prima gli stabilimenti del Mezzogiorno: «La mia posizione è chiara: se una fabbrica decide di rimanere in Italia il primo luogo di produzione da difendere è quello che sta nel Sud Italia, la priorità è la difesa del lavoro al Sud».
WHIRLPOOL-INDESIT, DE LUCA: «SENSIBILIZZEREMO I GRUPPI PARLAMENTARI» -
Altro passaggio sarebbe quello della costruzione di «un quadro di convenienze per il gruppo industriale». De Luca definisce il piano industriale della Whirlpool «un invito al suicidio» e pensa a favorire la presenza delle imprese attraverso incentivi fiscali come l’eliminazione delle addizionali regionali nelle aree di crisi. Nello stesso tempo si dovrebbe trovare un’intesa con il ministero del Lavoro per accompagnare verso la pensione i lavoratori meno giovani, anche sfruttando fondi europei. E il tutto dovrebbe essere accompagnato da un’analisi di mercato. «Dobbiamo andare alla trattativa con una proposta credibile, che metta la fabbrica in modo di reggere sul mercato in maniera competitiva. In modo da non dare alibi a nessuno». Ultimo step sarebbe il dialogo con altri politici. «Sensilizzeremo i gruppi parlamentari. Nessuno faccia il turista». A fine intervento l’affondo. De Luca ricorda uno dei suoi guai giudiziari. «Mi son trovato in questo paese che è un circo equestre a dover rispondere – racconta – di truffa all’Inps per aver sollecitato la cassa integrazione. Se i processi sono questi io me ne faccio altri 300!». La piccola platea apprezza, eccome.Arrivano ancora applausi. Poi la veloce fuga dell’ex sindaco verso l’auto che lo riporterà a Salerno. Una partenza che vale come un passaggio di testimone con il governo di Renzi, che – per uno strano scherzo del destino – oggi sarà a Pompei, ad appena un’ora da Carinaro, e che, di ritorno dagli Usa, non potrà non affrontare la questione. E affrontare la rabbia. «Perché non viene dieci minuti qui? A parlarci in faccia», ripetono alcuni lavoratori.