Il grande ritorno delle chat dei Quattro amici al bar movimenterà la giornata di Virginia Raggi. Che oggi non sarà molto contenta nemmeno di leggere cosa dicevano Raffaele Marra e l’avvocato Pieremilio Sammarco. Le discussioni sono agli atti del processo Scarpellini, che vede Marra imputato per corruzione e oggi ne parla Repubblica in due articoli a firma di Giuseppe Scarpa e Giovanna Vitale.
Virginia Raggi e le chat di Marra e Sammarco
Sammarco sostiene Marra e parla con lui nella chat finora inedita su Telegram. Nella quale si racconta anche di Beppe Grillo:
«Beppe (Grillo, ndr) non capisce nulla — scrive Sammarco a Marra il 30 ottobre 2016 — si fa prendere in giro dai giornali. Mi sono dimenticato di dirti che giovedì Massimo F. va a Genova al ristorante con Grillo e gli dice di non rompere le palle su di te».
Ma Marra (all’epoca capo del Personale comunale) è preoccupato e invita l’avvocato ad accorciare i tempi: «Credo che giovedì sia troppo tardi. Dovrebbe farlo oggi». «Raffaele tieni duro — continua Sammarco — non mollare. Fammi sapere se posso fare io qualche cosa per agevolarti». «Prova a chiamare Massimo e digli di intervenire oggi con Beppe — insiste Marra — se veramente ne ha la forza». «Ok mi muovo ora», risponde Sammarco.
La foto dei quattro amici al bar (La Repubblica, 9 settembre 2017)
Al centro delle chat tra Marra e Sammarco c’è una presunta macchinazione nei confronti di Marra che proviene, sempre secondo Marra, dal M5S: «Vogliono indebolire V. (Virginia, ndr) e sono certo che parte degli attacchi provengano dall’interno (dal Movimento, ndr) forse proprio da quelli che sto cercando di contenere, sai a chi mi riferisco», spiega Marra a Sammarco il primo agosto dell’anno scorso. «Non è casuale, ma viene da casa M5S. E immagino da chi. Sarà un cannoneggiamento costante che potrà finire solo se c’è da parte di V. la fermezza», sostiene Sammarco.
I quattro amici in chat
Poi ci sono le chat dei quattro amici al bar. Dove si parla di strategie, tattiche e persone. Come ad esempio di Stefano Vignaroli: Raggi: «Chiaramente non sono contenta di come stiano sparando sulla Muraro e su Stefano (Vignaroli, deputato 5S suo grande sponsor, OES) ma dobbiamo usare questa cosa a nostro vantaggio sul discredito che hanno gettato su Marra… “Come? Per voi non è vero e per lui sì?”». Frongia: «Vero, verissimo. Vignaroli come Marra». Marra: «Grazie cari vi voglio bene!».
Oppure si spiega come la sindaca abbia difeso Romeo ma soprattutto Marra dagli attacchi dei parlamentari 5S che li vogliono cacciare: «Accetto la vostra sfiducia, come anche accetto la vostra sfiducia su Salvatore (immagino sia a pelle, non posso farci nulla), ma se noi abbiamo fiducia in loro, se i nostri collaboratori storici la hanno, o siamo tutti vittima di un abbaglio o forse stiamo parlando di persone per bene e corrette (…) Vi abbiamo portato le referenze dei generali della Gdf, dei Carabinieri del Lazio. Ho l’atto di Pignatone (Pignatone signori, non il magistrato della Sgurgola) che dichiara che lui è pulito. Sapete bene che non c’è nulla se non le vostre rispettabili sensazioni e voci. Io devo governare per 5 anni e il mio obbiettivo come il vostro è farlo al meglio. (…) La faccia e il culo sono miei e io mi scelgo persone di fiducia. Punto. Adesso basta, avete avuto tutte le prove che potevamo darvi (lui ha faldoni di carte che non volete vedere ma che Luigi – Di Maio, OES – ha visto)».
Marcello De Vito e il PD
La parte più interessante è quella in cui i quattro dipingono il presidente dell’Assemblea Capitolina Marcello De Vito come la longa manus che sta muovendo le fila del complotto contro di loro. Il 15 agosto i giornali titolano sull’irregolarità della nomina Romeo. Raggi scrive che il Pd «starebbe preparando un esposto».
Frongia: «È Marcello De Vito che sta fomentando il Pd a fare esposto…».
Romeo invia un messaggio vocale (non trascritto).
Marra: «Salva mi sa che non hai capito nulla! Ieri ho fatto delle verifiche (mie fonti) tutte queste cose arrivano da parlamentari M5S altro che Pd. Poi vi dico. Fonte certa!!!».
Il 16 settembre invece Frongia avverte a Marra in Aula. Frongia: «Occhio Raffaele a non dare troppe informazioni al nemico (dietro di me i sicari di Marcello)».
Raggi: «Mamma mia».
Frongia: «Con queste zavorre…».
Il direttorio di supporto a Virginia Raggi
Infine, il 16 agosto Raggi gira l’sms di una consigliera: si lamenta degli stipendi di Romeo & Co. mentre lei dovrà tirare la cinghia. Raggi: «Alessandra Agnello scrive: “Buongiorno. Allora io da settembre sarò in aspettativa senza assegno da un lavoro che sebbene fosse in part-time mi permetteva una stipendio maggiore del gettone da consigliere comunale. La mia poteva essere una brillante carriera spazzata via dallo tsunami 5 stelle. Mie decisioni che hanno messo avanti il Movimento prima di tutto per la realizzazione del sogno Grillo-Casaleggio e anche mio e dedicare più tempo a Roma. Mi domando ora per chi ho fatto tutto questo. Mi sento il diritto di chiedere per trasparenza tutti nomi ed i compensi che date e che darete per lo staff sindaca e assessori (sono stufa di saperlo dai link di giornali girati da attivisti). E inoltre mi aspetto che queste persone si mettano una mano sulla coscienza e facciano il gesto di ridursi il compenso visto che farebbero parte del progetto grillino”».