domenica 22 giugno 2014

Riceviamo e pubblichiamo

Ue, il documento di Van Rompuy punta su crescita e lavoro

Il testo, su cui è al lavoro il presidente uscente del Consiglio europeo, sarà il programma della nuova Commissione. La parte più importante, almeno per Roma, è quella che mira a sostenere ripresa e occupazione. E l'Italia è in pressing su mercato unico dell'energia e investimenti privati

ROMA - Matteo Renzi lo ripete da giorni. Non contano i nomi, nelle nomine al vertice dell'Ue, ma il programma della nuova Europa nata dopo il voto per il Parlamento di Strasburgo. E nel documento di Van Rompuy - che viene limato in queste ore - le novità sono evidenti. Già dal titolo: "Agenda strategica in tempi di cambiamento". Sarà pronto al massimo dopodomani e sarà il programma della nuova Commissione Ue. La parte più importante, almeno per Roma, è "A Union of jobs, growth and competitiviness", mirata a sostenere ripresa e occupazione, dando fiato agli investimenti.

E' proprio su questa piattaforma che è nato il via liberadato ieri dai socialisti europei alla nomina di Juncker alla guida della Commissione. Sì dunque al candidato popolare ma solo sulla base di un nuovo programma di legislatura in cui siano centrali i temi cari al Pse.

Herman Van Rompuy ha ricevuto dall'ultimo vertice Ue il mandato di mediatore nella difficile partita delle nomine. Ma il suo testo sul programma è fondamentale, almeno per l'Italia, nel risiko delle poltrone. Sul lavoro finora portato avanti dal presidente uscente del Consiglio europeo - sui cui gli sherpa delle varie cancellerie sono in queste ore al lavoro - ci sarebbe, secondo fonti che seguono il dossier citate dall'Ansa, un ok di massima di Roma. Il governo italiano però è in pressing sulla necessità
di dare spazio agli investimenti privati e al mercato unico dell'energia. Due elementi fondamentali, rispettivamente per la crescita e la competititività.

Quanto al rigore della finanza pubblica, il governo di Roma vorrebbe evitare di introdurre un vago concetto di flessibilità. L'Italia punta invece a valorizzare i margini di manovra, già previsti dal Patto di Stabilità e Crescita, per quanto riguarda le riforme strutturali. Roma cioè chiede di tenere in considerazione, nei tempi di rientro imposti nei parametri, dei costi delle riforme strutturali, chieste proprio dall'Europa.

Quella che si apre è comunque una settimana decisiva per le nomine. L'Italia non ha ancora scoperto le sue carte ma nella partita Matteo Renzi ha le sue mire. E anche ambiziose: una delle quattro posizioni di rilievo delle istituzioni europee. Dato ormai per certo l'ok - bollato ieri anche dalla casa Pse - a Juncker alla presidenza della Commissione e alla rielezione di Schulz all'Europarlamento, restano due i possibili obiettivi di Roma: la presidenza del Consiglio Ue e la carica di Alto rappresentante, il 'ministro degli Esteri' della Ue. Su quest'ultima sembrano concentrarsi ora le mire del governo di Roma. Che punta a una 'Mrs' Pesc per favorire l'obiettivo di almeno un 40% di poltrone 'rosa'. In mente il premier avrebbe anche già il nome: la titolare della Farnesina Federica Mogherini.
 
(22 giugno 2014)
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