Trump sconfitto, sospeso il divieto di ingresso ai musulmani
La sospensiva si applica su tutto il territorio nazionale
Trump sconfitto nel mondo più pesante dall’inizio della sua presidenza. Un giudice federale, nominato da George W Bush, ha infatti sospeso il decreto esecutivo che blocca temporaneamente l’ingresso delle persone provenienti da 7 Paesi musulmani giudicati a rischio terrorismo. Il cosiddetto muslimban non è più in vigore negli Stati Uniti, dopo la decisione di James Robart, magistrato della Corte di distretto occidentale di Washington. La sospensiva del giudice federale si applica a tutto il territorio nazionale, un blocco che l’amministrazione Usa ha subito dichiarato di voler contestare nei tribunali. James Robart ha accolto la richiesta di cancellazione dei ministri della Giustizia di Washington e Minnesota, due esponenti democratici, che hanno contestato il danno immediato e irreparabile posto dal decreto esecutivo ai cittadini residenti negli Stati americani. Il giudice Robart ha inoltre sospeso la sospensione del programma di accoglienza, e il divieto di ingresso a tempo indefinito per i rifugiati siriani.
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Come rimarcato da Politico, il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, ha diffuso due comunicati diversi in merito alla bocciatura del cosiddetto muslimban: nel primo la decisione del giudice Robart è definita scandalosa, nella seconda versione del testo l’aggettivo così polemico è stato cancellato. Nel comunicato l’amministrazione Trump rimarcava come il presidente sia autorizzato costituzionalmente a proteggere i cittadini americani, l’obiettivo del decreto esecutivo, e come cercherà di annullare la decisione di Robart nei gradi successivi. La sconfitta subita dal presidente segue la parziale vittoria ottenuta nella Corte di distretto del Massachusetts, che aveva fatto scadere la sospensiva sul muslimban decisa nei giorni precedenti. La battaglia legale sul decreto esecutivo sull’immigrazione sembra destinata a proseguire con grande intensità nel prossimo futuro, e ragionevolmente andrà alla Corte Suprema. Il New York Times ha riferito come le principali compagnie aeree americane abbiano dato l’ordine di accettare passeggeri dai 7 Paesi musulmani dopo la sospensiva del giudice Robart. La decisione delle compagnie di volo statunitensi è un ulteriore segnale delle perplessità dell’imprenditoria americana in merito al decreto esecutivo di Donald Trump. Diverse compagnie, come Apple, Facebook, Google, Starbucks o Amazon, avevano dichiarato la loro opposizione al muslimban, anche in ragione della penalizzazione economica che un simile divieto avrebbe potuto provocare. Il decreto esecutivo è stato firmato da Trump il 27 gennaio scorso, e la misura restrittiva sull’immigrazione ha provocato numerose situazioni di caos agli aeroporti, con persone provenienti dai 7 Paesi a rischio terrorismo fermate dalla polizia. Secondo il dipartimento di Stato circa 60 mila visti di ingresso concessi a cittadini di Iran, Iraq, Libia, Somalia, Siria, Sudan e Yemen sono stati cancellati dopo il divieto di viaggio stabilito da Trump. Diversi giudici hanno applicato misure restrittive del decreto, ma la sentenza di James Robart è la prima che rileva un chiaro profilo di incostituzionalità del cosidetto muslimban. La causa promossa dallo Stato di Washington citava tra i problemi causati dal decreto i danni economici provocati alle aziende o all’università.