mercoledì 25 giugno 2014

In un paese solo normale, non eccellente, uno come questo sindaco della Lega Nord andrebbe in galera immediatamente.

Massimo Bitonci, sindaco leghista di Padova. Crocifisso obbligatorio e divieto di Ramadan. Così tornano le crociate

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È inarrestabile Massimo Bitonci, il nuovo sindaco leghista di Padova. Una crociata dopo l’altra, un tuffo all'indietro verso la Controriforma. Dopo la polemica sul Ramadan nelle palestre comunali, è la volta del crocifisso, che deve tornare a essere obbligatorio in tutte le scuole e gli edifici del Comune. “Un regalo del Comune, e guai a chi lo tocca”, si legge sul suo profilo Facebook. Una mossa già annunciata in campagna elettorale che – come scrive Il Mattino di Padova – non mancherà di far discutere, in particolare sul principio di laicità dello Stato.
La passione di Bitonci per il crocifisso ha origini lontane. Già nel 2009, durante la polemica ad Abano Terme per il crocifisso tolto dalle scuole dopo la richiesta della famiglia Albertin, Bitonci si era impegnato nella battaglia. La Lega aveva reagito con diversi sit-in in cui distribuiva diversi crocefissi alla gente.
Ora ci risiamo, crocifisso obbligatorio e polemiche assicurate. “Ha detto di essere sindaco di tutti ma già con questo gesto dimostra di non esserlo”, è il commento di Massimo Albertin, l'uomo di Abano Terme che con la moglie Soile Tuuliki avviò nel 2002 la battaglia contro il crocifisso nella scuola frequentata dalle figlie. “È diventato sindaco ma è rimasto parlamentare, godendo dell'immunità”, osserva Albertin, riferendosi al ruolo di senatore di Bitonci. “Quindi si è reso inattaccabile, ma ha anche dato un grande esempio di ‘non senso’ civico e di occupazione impropria di spazi istituzionali”.
Riporta ancora Il Mattino di Padova:
“Nel 2009 quando era sindaco di Cittadella - ricorda Albertin - aveva messo dei manifesti con le foto di me e mia moglie e la scritta ‘wanted’, aggredendoci per le nostre idee e dandoci apertamente a voce dei delinquenti. […] Sia quella volta come in quest'ultimo atto - aggiunge Albertin - abbiamo dovuto subire e non abbiamo potuto fare nulla, perché Bitonci si è nascosto dietro all'immunità parlamentare. Agire anche ora contro questo ‘sindaco di tutti’ privo del senso civico nel ruolo che ricopre, è quindi impossibile".
La crociata pro-crocifisso arriva dopo lo stop al Ramadan nella palestra Giotto di via Sarpi, che da qualche anno l’amministrazione concedeva in utilizzo all’associazione marocchina di Padova solo per il periodo del mese sacro dell’Islam, che in questi anni è coinciso con le settimane estive. Bitonci ha previsto lo stop, anche se la concessione per il Ramadan 2014, che inizia sabato, è già stata data.
Ancora una volta è Il Mattino a ricostruire la vicenda:
“Le palestre comunali devono essere utilizzate per lo svolgimento dell'attività sportiva, l'educazione e l'avviamento allo sport dei giovani. Nella giornata di oggi siamo stati informati che l'ex prosindaco Ivo Rossi e l'ex assessore Umberto Zampieri, in data 5/06/2014, hanno concesso all'Associazione Marocchina di Padova la Palestra Giotto di via Sarpi 3 e giardino adiacente per effettuare le celebrazioni del Ramadan. La nuova Amministrazione intende specificare che, a partire dal suo insediamento, non saranno più riconosciute autorizzazioni per lo svolgimento di questo tipo di attività in palestre comunali”, dichiara il sindaco.
E ancora: “Esiste un regolamento sull'utilizzo delle sale pubbliche, per la disciplina delle attività rumorose e la somministrazione di cibo o bevande. Qualora venissero accertate trasgressioni da parte del personale della Polizia Locale addetto ai controlli, compresi il disturbo delle quiete pubblica o problematiche legate alla sicurezza, provvederemo alla revoca immediata della concessione”.
Parole che hanno fatto alzare diverse sopracciglia a Padova, e non solo. Secondo Umberto Zampieri, ex assessore allo sport e capogruppo del Pd, in questo modo in sindaco non fa che “creare un inutile clima di scontro”. "Non c'è mai stata nessuna attività sospetta, neppure il minimo disturbo per la concessione di quella palestra per il Ramadan. Tra l'altro la palestra Giotto nei mesi estivi è chiusa". Una polemica gratuita, insomma, che serve solo a cercare “uno scontro con le comunità straniere che non serve alla città. A Bitonci vorrei solo ricordare che la costituzione, su cui ha appena giurato, garantisce la libertà di culto a ogni persona", conclude Zampieri.

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