Chiedete scusa a Rosy Mauro
di Massimo Micucci in In evidenza, Prima pagina | 8 commenti
26 giugno 2014
Vi ricordate di Rosi Mauro? Del cerchio magico di cui sembrava controllare tutto? I soldi della Lega, i diamanti di Belsito. Rosi Mauro che s’era approfittata del povero Bossi e di suo figlio. Rosi Mauro che era giunonica, ma suscitava dubbi, come badante e come politica, perché “terrona”, supersexy (nel 1984) soprattutto quando sguazzava in piscina vicino a Bossi. La “strega”, la “Nera” che fu accusata, “orrore”, di averci l’amante capo-scorta e cantante. Il vicepresidente dei senatori Pd, Luigi Zanda s’indignò com’è d’uopo: “Se fossi al posto della Mauro non resterei un minuto di più seduto sulla poltrona di vicepresidente del Senato”. Felice Belisario, ex capogruppo dell’Italia dei Valori, gridò: “È in gioco la credibilità della politica italiana, mica quella della Padania che nessuno ha mai preso sul serio”. A via Bellerio, sede della Lega, apparve un cartello (poi rimosso) che puntava il dito il vicepresidente del Senato: “Belsito, Mauro, Woodcock: tre nomi, stessa m… Fuori dalla Lega i traditori”. Matteo Salvini tuonò, come Tosi, che si doveva dimettere: “Chi ha sbagliato, paghi. Se è vera la metà delle cose che sta emergendo, i calci del sedere non si risparmiano a nessuno”.
Così, con un calcio nel sedere anche della Mauro, Salvini e Marroni presero il potere con la scopa in mano. Solo Gasparri disse al tempo che “tirare conclusioni affrettate sarebbe un grande errore, ed è un errore che non vorrei fare”. Solo Gasparri non si è sbagliato perchè il pm ha chiesto la archiviazione per Rosy Mauro. Secondo i giudici inquirenti, il caso “Family” c’era e va avanti. Ma sono certi che la Mauro non c’entri. Nell’attesa di sapere se Belsito, Bossi & Company sono colpevoli e di che cosa, qualcuno nella Lega, nella sinistra, tra i giornali di sinistra e di destra le chiederà scusa?
Siccome un pezzo di questa orda di battute e doppio senso, di questa rabbia era d’origine sessual-sessista, personalmente, almeno a nome del genere, le chiedo scusa e torno a darle ragione per aver resistito, finché ha potuto, a dire la sua verità. Lei è stata liquidata non per le ragioni politiche che avrebbero portato ben prima a un cambiamento se i successori di Bossi fossero stati coraggiosi davvero, ma perché su di lei è stato più facile dire carognate infondate. Quelli che hanno vincono così si dovrebbero vergognare anche più degli altri. Il circuito informazione, giustizia e politica in questo paese è peggio di un cerchio magico. È un girone dell’inferno.
Massimo Micucci
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