L'assessore al bilancio e lo sfogo pubblicato da Repubblica: "Nomine dall'alto, niente raccordo con i consiglieri, gente catapultata da fuori Roma senza motivo"
Sulla Repubblica di oggi Sergio Rizzo riporta una serie di virgolettati di Andrea Mazzillo, assessore al bilancio del Comune di Roma, che sicuramente verranno smentiti a stretto giro di posta e provocheranno polemiche all’interno della giunta Raggi. Mazzillo, secondo Rizzo, ce l’ha prima di tutto con la Giunta:
«Le decisioni sono adottate centralmente, senza alcun confronto con l’assemblea che spesso e volentieri viene tenuta all’oscuro. Molti assessori non hanno alcun rapporto con gli eletti», accusa Mazzillo. Si fa presto a capire chi mette sul banco degli imputati: il vicesindaco Luca Bergamo, dai trascorsi nel Pd, l’assessora all’Ambiente Pinuccia Montanari, quella che «sostiene di non aver mai visto qui i topi per il semplice fatto che non conosce Roma», ma soprattutto il factotum delle municipalizzate catapultato anch’egli come Rota dal Nord. Ovvero, l’ex imprenditore veneto Massimo Colomban. Dire che Mazzillo con lui non abbia mai legato è puro eufemismo.
Le nomine dei manager, poi, sono sempre arrivate direttamente dalle stanze dei bottoni del Movimento 5 stelle. E l’innesto di Colomban, rivelatosi finora privo di alcuna concretezza, viene portato come l’esempio più clamoroso. «Francamente non si capisce perché si senta il bisogno di affidare certi incarichi delicati a persone che non conoscono Roma, come se in questa città non fossero reperibili determinate competenze», argomenta Mazzillo.
La conseguenza, dice l’assessore al bilancio, è che amministrare una città come Roma in queste condizioni è una guerriglia quotidiana. «Prima non si facevano le gare. Adesso invece sono bandite regolarmente, peccato solo che spesso non si riesca ad aggiudicarle perché i commissari si ammalano all’improvviso», racconta Mazzillo.E sbotta: «Nessuno si vuole assumere responsabilità. Ho dovuto richiamare la nostra compagnia assicurativa, la Adir, che l’altro giorno mi ha comunicato la decisione di non voler più dare copertura ai dirigenti del Comune. Che così hanno comprensibili difficoltà a esporsi».
Mazzillo sarebbe quindi protagonista oggi di un asse con Marcello De Vito, il lombardiano che era stato candidato sindaco nel 2013 e che oggi è presidente dell’Assemblea Capitolina. Come per Rota, oggi si attendono smentite o dimissioni.