Blog Beppe Grillo vs Fatto Quotidiano: “Falsi amici”. Travaglio-Scanzi avvisati
Pubblicato il 12 ottobre 2013 12.37 | Ultimo aggiornamento: 12 ottobre 2013 13.43
di Alberto Francavilla
ROMA – Il blog di Beppe Grillo contro il Fatto Quotidiano: “Falsi amici“. Titolo secco per criticare la linea editoriale intrapresa da due giorni da Marco Travaglio, Andrea Scanzi e soci. “Rei”, secondo il blog, di aver preso posizione contro Grillo e Casaleggio sulla questione immigrazione.
Piccolo riassunto: i senatori del Movimento 5 Stelle Cioffi e Buccarella hanno presentato un emendamento per chiedere che fosse cancellato il reato di immigrazione clandestina. Grillo e Casaleggio non l’hanno presa benissimo e hanno scritto a chiare lettere che questo tema non era in programma. “Questione di coerenza”, dicono coloro che stanno coi capi. “Rigurgiti leghisti“, accusano invece i non allineati. Tanto nel partito (pardon, movimento) quanto nella cosiddetta “base” (che poi sono lettori del blog di Grillo, quindi non necessariamente elettori M5s, su questo punto bisogna tacciare di una certa superficialità i media italiani).
Fatto sta che il Fatto sembra prendere posizione. E stavolta, a sorpresa (più che altro perché in tanti li hanno accusati di tirare la volata a Grillo e ai suoi) si schiera contro i capi. E non con dei trafiletti, ma con due delle penne più simboliche del giornale.
Prima Andrea Scanzi che, per non farsi mancare niente, ricorda il passato di Casaleggio in Forza Italia (o meglio, la sua candidatura in una lista satellite nell’orbita centrodestra) e le battute di Grillo contro cinesi in certi suoi spettacoli (scrive Scanzi che ci sono delle riprese di Striscia la Notizia a testimoniarlo).
E poi il giorno dopo tocca a Paola Zanca (“Metodo 5 Stelle. I guru pronti a dare una lezione”). E soprattutto la “bomba” di Marco Travaglio. Titolo: “La legge Grillo Casaleggio”. Parte dello svolgimento:
“Grillo e Casaleggio contestano sia il metodo sia il merito della proposta, convinti che, inserendo l’abrogazione del reato di clandestinità nel programma elettorale, “il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico”. Ma, così dicendo, denotano una profonda disinformazione in materia (dimostrata anche dall’assenza di qualunque proposta, nel famoso programma, sul tema della clandestinità). È vero che quel reato è previsto anche in altri paesi europei, sia pure in forme e con applicazioni diverse da quelle dello sciagurato pacchetto Maroni. Ed è vero che l’immigrazione clandestina non può e non dev’essere lecita: nessuno Stato sovrano può tollerare che circolino indisturbate sul suo territorio persone senza un’identità certa”.
Un editoriale siffatto in prima pagina non può passare inosservato all’attenta web-lente del movimento. Travaglio è considerato un idolo, un esempio di buon giornalismo da tanti che bazzicano il forum.
Poche ore e arriva la risposta. Un piccolo post sul blog, a firma Tinazzi, dall’eloquente titolo: “Falsi amici”. Dove si paragona Il Fatto a L’Unità (“Solo che almeno loro ammettono di essere un organo di partito”), dove si parla di “articoli mediocri” e “ricchi di insulti”. Infine la stoccata che dalle parti di M5s suona peggio di una bestemmia al Creatore: “Amici del Pd(menoelle)”.
Attendesi sequel della vicenda.
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