Firenze, rissa sfiorata durante il "processo" ai dissidenti Cinquestelle
A mezzanotte cinque volanti della polizia al circolo Andrea Del Sarto dove si votava l'espulsione di un gruppo di militanti grillini. La consigliera comunale del Movimento Silvia Noferi: "Schede già compilate, metodi degni dei periodi più bui della democrazia"
Una rissa sfiorata, cinque volanti della polizia che piombano al circolo Andrea Del Sarto. Parole grosse in strada, tensione e urla fino a notte fonda, tanto da far affacciare i residenti alle finestre infuriati. Finisce così il "processo" ai dissidenti grillini. L'assemblea convocata ieri sera alle 21 al solito circolo di via Manara, a Firenze, per discutere l'espulsione o la sospensione di un gruppo di attivisti e militanti, tra cui due ex portavoce dei Cinquestelle fiorentini "rei" di aver firmato, o comunque apertamente sostenuto, una lettera indirizzata al capogruppo alla Camera Luigi Di Maio e proprio a lui consegnata già nei mesi scorsi, prima del voto, solo che all'insaputa del resto dell'assemblea dei grillini fiorentini.
Ieri sera distribuita ai partecipanti all'assemblea una vera e propria lista di proscrizione in cui venivano indicati nome e cognome dei militanti e accanto tre opzioni: l' espulsione, sospensione per un anno o due anni. Circostanza che ha sollevato una mezza rivolta, tanto più che nelle urne c'erano schede già votate. Così almeno sostiene una delle consigliere comunali Cinquestelle, la capogruppo Silvia Noferi che parla di "spettacolo indegno". ."Metodi degni dei periodi più bui della democrazia", dice la consigliera grillina, "Una scatola chiusa dai soliti noti prima dell'inizio dell'assemblea, schede di richiesta espulsione di attivisti storici a voto segreto. Votazione in corso durante la discussione. Non si sa quante schede già compilate fossero dentro la scatola. Una gran parte di attivisti tra cui la sottoscritta si è rifiutata di votare in quanto mancanti le più elementari norme di garanzia. La votazione è irregolare. Chi ha organizzato questo spettacolo indecoroso è da espulsione altro che chi ha scritto una lettera di dissenso".
Quella inviata dai militanti a Di Maio, più che una lettera, era un j'accuse, duro anzi durissimo, in cui si segnalavano carenze di trasparenza all'interno del Movimento, si denunciava il fatto che un gruppetto di 4 persone gestiva da mesi la comunità grillina in contatto con lo Staff di Beppe Grillo ("Ma non esistono tracce scritte di questi rapporti", si dice), che i candidati nella lista delle amministrative erano perlopiù sconosciuti al gruppo storico dei militanti e che i metodi con cui era stata scelta la candidata sindaco, Miriam Amato, erano parecchio discutibili.
"La pagina più nera del Movimento 5 Stelle a Firenze - ha scritto Andrea Vannini, una delle persone finite sotto accusa - ho assistito a ciò che non avrei mai pensato".
Ieri sera distribuita ai partecipanti all'assemblea una vera e propria lista di proscrizione in cui venivano indicati nome e cognome dei militanti e accanto tre opzioni: l' espulsione, sospensione per un anno o due anni. Circostanza che ha sollevato una mezza rivolta, tanto più che nelle urne c'erano schede già votate. Così almeno sostiene una delle consigliere comunali Cinquestelle, la capogruppo Silvia Noferi che parla di "spettacolo indegno". ."Metodi degni dei periodi più bui della democrazia", dice la consigliera grillina, "Una scatola chiusa dai soliti noti prima dell'inizio dell'assemblea, schede di richiesta espulsione di attivisti storici a voto segreto. Votazione in corso durante la discussione. Non si sa quante schede già compilate fossero dentro la scatola. Una gran parte di attivisti tra cui la sottoscritta si è rifiutata di votare in quanto mancanti le più elementari norme di garanzia. La votazione è irregolare. Chi ha organizzato questo spettacolo indecoroso è da espulsione altro che chi ha scritto una lettera di dissenso".
Quella inviata dai militanti a Di Maio, più che una lettera, era un j'accuse, duro anzi durissimo, in cui si segnalavano carenze di trasparenza all'interno del Movimento, si denunciava il fatto che un gruppetto di 4 persone gestiva da mesi la comunità grillina in contatto con lo Staff di Beppe Grillo ("Ma non esistono tracce scritte di questi rapporti", si dice), che i candidati nella lista delle amministrative erano perlopiù sconosciuti al gruppo storico dei militanti e che i metodi con cui era stata scelta la candidata sindaco, Miriam Amato, erano parecchio discutibili.
"La pagina più nera del Movimento 5 Stelle a Firenze - ha scritto Andrea Vannini, una delle persone finite sotto accusa - ho assistito a ciò che non avrei mai pensato".
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