Colonia, blindata, vive un pomeriggio ad alta tensione, con
due manifestazioni previste nel centro della città a seguito delle
aggressioni avvenute la notte di Capodanno contro le donne, per le quali sono state depositate finora 379 denunce, il 40% delle quali per molestie o abusi di natura sessuale.
In piazza sono scesi da un lato 1700 militanti del movimento anti-islamico Pegida e del partito di estrema destra 'Pro Koehln'; una protesta che la polizia ha deciso di interrompere a due ore dall'inizio poiché numerosi militanti hanno cominciato a tirare petardi e bottiglie di vetro verso le forze dell'ordine. Gli agenti hanno sparato idranti sulla folla e poi hanno annunciato la sospensione della mobilitazione. Un giornalista è rimasto ferito.
In una piazza adiacente si è svolta invece una contro-manifestazione di organizzazioni anti-razziste.
All'inizio i partecipanti alla protesta di Pegida, la metà dei quali hooligan, sono stati fatti sfilare dalla polizia lungo un cordone protetto e indirizzati nella parte della Breslauer Platz (la piazza sul lato nord della stazione centrale) a loro riservata. Un esponente della Pegida britannica ha detto: "l'islam è il cancro, Pegida la cura" e ha raccolto un lungo applauso concludendo "questa è la Germania non l'Afghanistan". La folla ha gridato ripetutamente "espulsioni, espulsioni".
Di fronte, divisi da transenne e poliziotti, i dimostranti della sinistra e dei gruppi anti-razzisti. Sempre secondo una stima della polizia, sarebbero 1.300.
Angela Merkel, intervenendo ancora una volta sui fatti di Colonia, proprio nella mattinata di sabato ha proposto di facilitare l'espulsione dei richiedenti asilo che commettono reati. Secondo la proposta che sarà sottoposta al Parlamento tedesco, sarà possibile rimandare al paese di origine anche gli aspiranti rifugiati che godono della sospensione condizionale della pena. Oggi in Germania è possibile rifiutare lo status di rifugiato a chi viene condannato ad almeno 3 anni, e soltanto se il ritorno in patria non mette a rischio la vita.
Sono 1.700 gli agenti della polizia di Colonia impegnati per le manifestazioni di sabato, supportati da qualche centinaio di colleghi della polizia federale. Nella notte delle violenze di Capodanno, attivi sulla piazza della stazione vi erano solo 70 agenti.
La giornata è stata inaugurata dall'improvviso flashmob delle femministe sulla scalinata del duomo.
(continua dopo le immagini)
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Reuters
Le femministe hanno manifestato e inneggiato contro la violenza alle donne. "Rispetto, solidarietà e nessuna tolleranza" è lo slogan più scandito. Un concetto ribadito anche nei tanti cartelli issati. Le femministe utilizzano fischietti e agitano tamburelli riempiendo di suoni la piazza antistante il duomo. Intanto sono già comparsi i manifestanti dei gruppi anti-razzisti riuniti in una 'lega contro le destre', con bandiere rosse. Il corteo di Pegida si muoverà alle 14.
Un video mostra le femministe domenica a Colonia:
"Noi siamo le ragazze di Colonia". Con questo slogan si è concluso il flashmob organizzato dalle femministe della città, che hanno improvvisato un raduno sulla scalinata del duomo. Un centinaio di donne ha completamente riempito la scalinata. Canti, suoni, fischi, tamburelli e molti cartelli. La richiesta chiave della breve manifestazione è stata di esigere che vengano posti limiti chiari alla violenza sulle donne.Nonostante il flashmob sia stato dichiarato ufficialmente concluso, le femministe sono rimaste sulla scalinata continuando a cantare e a produrre rumori con diversi strumenti.
Intanto continua l'indagine sugli episodi di Capodanno a Colonia: finora le autorità federali hanno identificato 31 sospetti, 18 dei quali sono richiedenti asilo. Tutti sono accusati di furto e violenza, ma non di molestie o abusi sessuali. Si tratta di nove algerini, otto marocchini, quattro siriani, cinque iraniani, due tedeschi e un americano.
Un capitolo a parte riguarda le aggressioni sessuali, per le quali sono sotto indagine 21 persone. Non è ancora noto se sono richiedenti asilo. In tutto la polizia di Colonia ha registrato 170 denunce, 117 delle quali riguardano molestie sessuali. Due le denunce per stupro.