ALTA TENSIONE
M5s, insulti e minacce ai fuoriusciti
Offese. Intimidazioni. Sul blog dei pentastellati tanti attacchi ai fuoriusciti (ft). Mentre gli altri ribelli temporeggiano: «Uscire allo scoperto? Non è il momento»More Sharing Services
La paura è il sentimento più diffuso tra i dissidenti del Movimento 5 stelle che meditano lo strappo.
Il trattamento riservato agli espulsi prima, e al dimissionario Tommaso Curròpoi, è stato talmente duro da costringere il gruppo dei possibili partenti (30 tra Camera e Senato si vocifera in ambienti grillini) a rimandare i piani di qualche settimana, forse al prossimo anno.
«SCISSIONE? NON È IL MOMENTO...». «Tra i nostri sostenitori ce ne sono alcuni che incutono timore per i toni e le minacce che scrivono sul blog o sulle bacheche Facebook dei fedelissimi di Beppe», confida un deputato a Lettera43.it chiedendo l'anonimato. «Noi abbiamo sposato le idee del Movimento, ma siamo consapevoli che la linea imposta dall'alto, quelle idee, ce le fanno tradire. Le parole usate da Currò siamo in tanti a condividerle, ma ora non è il momento di uscire allo scoperto».
Navigando tra i commenti dei post pubblicati sul blog di Beppe Grillo si intuisce anche il perché questi portavoce abbiamo remore a compiere il passo d'addio. Parolacce e offese di ogni genere a parte, ci sono anche vere e proprie minacce nei confronti di chi vuole dissociarsi dalla linea del M5s (leggi alcuni commenti).
Il trattamento riservato agli espulsi prima, e al dimissionario Tommaso Curròpoi, è stato talmente duro da costringere il gruppo dei possibili partenti (30 tra Camera e Senato si vocifera in ambienti grillini) a rimandare i piani di qualche settimana, forse al prossimo anno.
«SCISSIONE? NON È IL MOMENTO...». «Tra i nostri sostenitori ce ne sono alcuni che incutono timore per i toni e le minacce che scrivono sul blog o sulle bacheche Facebook dei fedelissimi di Beppe», confida un deputato a Lettera43.it chiedendo l'anonimato. «Noi abbiamo sposato le idee del Movimento, ma siamo consapevoli che la linea imposta dall'alto, quelle idee, ce le fanno tradire. Le parole usate da Currò siamo in tanti a condividerle, ma ora non è il momento di uscire allo scoperto».
Navigando tra i commenti dei post pubblicati sul blog di Beppe Grillo si intuisce anche il perché questi portavoce abbiamo remore a compiere il passo d'addio. Parolacce e offese di ogni genere a parte, ci sono anche vere e proprie minacce nei confronti di chi vuole dissociarsi dalla linea del M5s (leggi alcuni commenti).
«Currò infame, gli auguro il terrore»
Un tale Max Stirner, pseudonimo di un pensatore tedesco dell'Ottocento con idee molto poco 'democratiche', arriva a scrivere: «Auguro a Currò e a tutti i fuoriusciti il terrore. Infame. Che tutta la vostra vita sia pervasa dal terrore di non vedere il giorno successivo: avete tradito chi vi ha dato fiducia e meritereste il futuro che vi ho augurato», concludendo poi con «io ho la patente, maledetti infami!».
Ci sono internauti poi che inneggiano al Duce e propongono una nuova marcia su Roma, e anche chi non dimentica pensieri di morte per Elsa Fornero, come Patty Ghera da Firenze: «Buonanotte a tutti, meno che a quella fanfara della Frignero (storpiatura del cognome dell'ex ministro, ndr) a cui auguro un'apnea fatale che la porti nell'aldilà».
Il tutto in barba alle regole del blog, che in teoria non consentono linguaggio offensivo, turpiloquio, istigazione a delinquere o alla violenza e la diffamazione.
«L'UNO VALE UNO? UNA PRESA IN GIRO». Tra i dissidenti c'è anche chi, oltre la paura, ha dentro tanta rabbia: «Saremo in tanti a lasciare il Movimento, non ne possiamo più dei diktat, del direttorio calato dall'alto, della presa in giro dell'uno vale uno», dice indignato la fonte a Lettera43.it. «In queste stanze (indicando l'aula di Montecitorio e il palazzo in generale, ndr) noi ci abbiamo sputato davvero il sangue per combinare qualcosa di buono per l'Italia, ma poi tutto finisce regolarmente in vacca per dare spazio solo agli zerbini di Beppe e Casaleggio, che non fanno nulla e ora dovrebbero pure darci la linea. Ma per favore...».
Tirando le somme, gli addii nel Movimento 5 stelle sono destinati a proseguire. Ma non subito, o almeno non prima di gennaio. E anche se Grillo o Casaleggio tentassero un cambio di rotta per salvare la situazione, l'impressione è che ormai la deriva pentastellata sia davvero inarrestabile. Sperando che le minacce riversate sul blog e le bacheche dei social network non si traducano in veri atti di violenza.
Ci sono internauti poi che inneggiano al Duce e propongono una nuova marcia su Roma, e anche chi non dimentica pensieri di morte per Elsa Fornero, come Patty Ghera da Firenze: «Buonanotte a tutti, meno che a quella fanfara della Frignero (storpiatura del cognome dell'ex ministro, ndr) a cui auguro un'apnea fatale che la porti nell'aldilà».
Il tutto in barba alle regole del blog, che in teoria non consentono linguaggio offensivo, turpiloquio, istigazione a delinquere o alla violenza e la diffamazione.
«L'UNO VALE UNO? UNA PRESA IN GIRO». Tra i dissidenti c'è anche chi, oltre la paura, ha dentro tanta rabbia: «Saremo in tanti a lasciare il Movimento, non ne possiamo più dei diktat, del direttorio calato dall'alto, della presa in giro dell'uno vale uno», dice indignato la fonte a Lettera43.it. «In queste stanze (indicando l'aula di Montecitorio e il palazzo in generale, ndr) noi ci abbiamo sputato davvero il sangue per combinare qualcosa di buono per l'Italia, ma poi tutto finisce regolarmente in vacca per dare spazio solo agli zerbini di Beppe e Casaleggio, che non fanno nulla e ora dovrebbero pure darci la linea. Ma per favore...».
Tirando le somme, gli addii nel Movimento 5 stelle sono destinati a proseguire. Ma non subito, o almeno non prima di gennaio. E anche se Grillo o Casaleggio tentassero un cambio di rotta per salvare la situazione, l'impressione è che ormai la deriva pentastellata sia davvero inarrestabile. Sperando che le minacce riversate sul blog e le bacheche dei social network non si traducano in veri atti di violenza.