sabato 7 novembre 2015

Il leader della Lega Nord è letteralmente ossessionato dal migliore leader politico della sinistra. Il presidente del Consiglio Renzi alle prossime elezioni Salvini lascerà senza parole.


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LA MANIFESTAZIONE

"Liberiamoci e ripartiamo", parte da Bologna la corsa di Salvini contro il governo Renzi 

Domenica la manifestazione leghista in Emilia, con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni. Previste centomila persone e interventi di "poliziotti, pensionati, agricoltori e genitori". La pancia dell’elettorato leghista sul palco. Mentre in città si preparano tre cortei di contromanifestazione 

DI MICHELE SASSO
Liberiamoci e ripartiamo, parte da Bologna la corsa di Salvini contro il governo Renzi
Dopo un tira e molla di una settimana è arrivata la decisione finale: Silvio Berlusconi andrà alla manifestazione di Salvini.  Quasi un passaggio di consegne, la fine di una parabola politica con Silvio costretto a inseguire il giovane mattatore del centrodestra per non perdere contatto con la pancia del Paese.

«Sono ben lieto di accettare l’invito del segretario della Lega» ha spiegato Berlusconi «Non potevamo restare indifferenti dinanzi alle pressioni dei nostri elettori che in questi giorni hanno insistentemente chiesto una forte dimostrazione di unità del centrodestra. Questa unità si è concretizzata mercoledì nella riunione dei capigruppo di Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia, per il coordinamento della nostra azione parlamentare a partire dalla legge di Stabilità, a conferma che i movimenti del centrodestra hanno l’assoluta consapevolezza di poter vincere soltanto se uniti».

L’appuntamento è per domenica 8 novembre in piazza Maggiore a Bologna con “Liberiamoci e Ripartiamo”: gli organizzatori prevedono l’arrivo di 100 mila persone.
Ecco come il leader leghista invita gli elettori a partecipare alla manifestazione della Lega Nord nel capoluogo emiliano, il 7 novembre

Un Salvini Day per liberarsi del governo Renzi e aggregare la massa di scontenti, delusi e arrabbiati. Contro le ricette economiche del governo che festeggia «una misera crescita dello 0,9 per cento. Le grandi imprese vanno bene. Ma il 93 per cento di quelle italiane ha meno di dieci dipendenti. E queste continuano a soffrire e a chiudere» ha spiegato Salvini intervistato dalla Stampa. E poi i temi centrali della sicurezza e dell’immigrazione e la politica estera con l’Italia di Renzi esclusa dai grandi giochi internazionali.

Ecco la chiamata alla piazza dell’altro Matteo, il Salvini di lotta e di (futuro?) governo: «Pullman, treni, auto sono in arrivo dal Veneto alla Calabria. Per liberarci e ripartire, proprio nel cuore dell’Emilia rossa del sistema della Cgil, della cooperative rosse, del Pc-Pds-Pd, Bersani e Renzi via via! Togliere vincoli al lavoro, restituire fiducia alle vittime della legge Fornero e degli studi di settore. Parleranno insegnanti, poliziotti, studenti, artigiani, imprenditori, mamme e papà. Non vogliamo morire renziani e di immigrazione clandestina».
Viaggio a ritroso, dalle aperture del leader della Lega di qualche settimana fa ai distinguo del fondatore di Forza Italia registrate lo scorso novembre, durante la tradizionale presentazione del libro di Bruno Vespa. Mesi e mesi di avvicinamenti e punzecchiature a distanza, di cene rinviate e incontri furtivi. Ora l'annuncio che domenica 8 novembre il Cavaliere sarà sul palco del Carroccio a Bolognadi Laura Pertici

Sul palco niente simboli di partito, ma non mancherà Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia. La presenza del cavaliere insieme ai due leader lepenisti italiani ha escluso però quella dei fascisti del terzo millennio di CasaPound, altra realtà invitata dal capo del Carroccio ben presente nell’adunata romana dello scorso febbraio .

«Noi non volevamo salire sul palco, volevamo che ci fosse solo Salvini, su quel palco» ha puntualizzato il vicepresidente di CasaPound Simone Di Stefano.

Sarà presente invece tutto lo stato maggiore della Lega, dal fondatore Umberto Bossi al governatore lombardo, Roberto Maroni, al presidente del Veneto, Luca Zaia.

IL PROGRAMMA

Meno partiti e più gente comune, è la ricetta. A mezzogiorno si inizierà con gli interventi dei rappresentanti delle sedici categorie sociali ed economiche invitate all’appuntamento.

Tra questi ci sarà anche il segretario del Sap, il sindacato autonomo di polizia, Gianni Tonelli al quale Salvini strizza l’occhio per la battaglia sulla sicurezza e l’aumento dei fondi pubblici per tutto il comparto delle divise.

Per ogni categoria, una misura di intervento. Un elenco di tutti i temi cari all'elettorato leghista: per gli agricoltori regime agevolato dell’Iva e sostegno al reddito, niente controlli fiscali per le associazioni sportive dillettantistiche, per i camionisti pugno duro contro la concorrenza dei colleghi bulgari e romeni, drastica riduzione delle tasse e della burocrazia per i commercianti, niente uteri in affitto né adozioni per le coppie gay e aumento degli assegni familiari per i pensionati.

Poche e chiari gli slogan: «Contro uno Stato ingiusto e ladro, con la flat tax al 15 per cento, con limiti e regole per l'immigrazione, con la difesa dei nostri prodotti e del Made in Italy, con la cancellazione dell'infame legge Fornero, con una moneta più giusta e per un’Europa dei Popoli (e non delle banche)».

Una curiosità: ci sono anche gli operatori del settore armiero che aderiscono a “Liberiamoci e ripartiamo”, con la promessa di tutelare il diritto alla legittima difesa e avere poligoni liberi dai monopoli.

LA CONTROMANIFESTAZIONE

Il mondo antagonista non sta a guardare: sono previsti tre cortei in una città che si preannuncia blindata. Misure di sicurezza imponenti, a partire da un'ampia zona rossa per separare la piazza dalle contestazioni.
Un week-end rovente che comincia già sabato. E sono tantissimi i manifesti affissi in ogni angolo del centro cittadino contro il leader del Carroccio.

La mobilitazione contro Salvini a Bologna è partita già settimane fa, con banchetti informativi, assemblee, volantini e murales. I collettivi, riuniti sotto lo slogan “Mai con Salvini. Bologna non si Lega” annunciano una manifestazione antifascista sabato, alle 16 in piazza San Francesco. Il volantino (illustrato dal fumettista Zerocalcare) è attaccato sotto ai portici e sulle vetrine di bar e negozi.

Domenica un corteo partirà alle 10 da piazza XX settembre. Allo stesso orario, ma sul ponte di via Stalingrado è fissato un altro assembramento, che fa capo al centro sociale Crash, “pubblicizzato” invece con murales ovunque. Infine, sempre alle 10, ci sarà un'altra iniziativa "dell’Internazionale trash ribelle": misterioso il nome, misteriosa anche la location, tenuta segreta.

Anche gli esponenti di Coalizione civica, la lista promossa dall’ex segretario del Pci locale Mauro Zani, hanno assicurato che domenica non staranno a guardare la città invasa dal popolo azzurro-verde: «In una città libera e dalla grande memoria antifascista – si legge in una nota – non possono esistere spazi per neofascisti, xenofobi e per chi fomenta la guerra tra poveri e fragili, tra miseri e immiseriti, solo per difendere gli interessi dei ricchi e dei prepotenti».

Riuniti insieme per la prima volta i politici che hanno distrutto l'Italia per venti anni di seguito.

Lega, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini in una Bologna blindata. E alla vigilia per i due partita del Milan insieme

Pubblicato: Aggiornato: 
BERLUSCONI SALVINI
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L’idea ferragostana di Matteo Salvini di bloccare l’Italia per tre giorni è finita rapidamente nel cassetto. Ma almeno Bologna, per un giorno, sarà completamente bloccata. Anzi, blindata da oltre 600 agenti delle forze dell’ordine, con tanto di “zona rossa” a ridosso della centralissima via Indipendenza, per impedire ogni contatto tra il popolo della Lega (che si riunirà a partire dalle 10.30 in piazza Maggiore) e quello degli antagonisti e dei centri sociali, divisi in tre diversi cortei di disturbo, uno dei quali da via Stalingrado tenterà di bloccare l’afflusso dei pullman leghisti.
I ribelli (si teme l’arrivo di frange di “duri” e anarchici anche da fuori regione) cercheranno di violare il cordone di polizia per arrivare sotto palazzo d’Accursio, vicino al palco con il nuovo trio di centrodestra Meloni-Berlusconi-Salvini. Musei chiusi, autobus deviati, persino la statua del Nettuno transennata. In città il clima di tensione è alle stelle. Tanto che nelle ultime ore sono partiti gli inviti alla calma dalle più alte istituzioni bolognesi. Commemorando la battaglia partigiana di Porta Lame, il sindaco Virginio Merola (che nelle scorse settimane aveva usato toni durissimi contro Salvini) ha invitato alla “non violenza”: “Non concediamo alla Lega quello che qui sono venuti a cercare, ma dimostriamo tutti insieme che Bologna porta avanti i valori della nostra democrazia, attraverso la convivenza civile, la non violenza e il rispetto della nostra Costituzione”. 
Immediato un coro di fischi da parte degli attivisti dei centri sociali, che hanno intonato “Bella Ciao”. “La presenza leghista a Bologna è una provocazione, ma ogni violenza è da evitare”, ha ribadito il presidente dell’Anpi provinciale Roberto Romagnoli. “Trattiamoli da provocatori, lo scontro è quello che vogliono”. Intanto la storica via del Pratello già da oggi si è riempita di bandiere arcobaleno della Pace, con tante altre rosse e il simbolo della “zecca” e la scritta ”infestazione”. Zecche è il nomignolo con cui i leghisti bollano gli antagonisti di sinistra. Dal fronte opposto, Giorgia Meloni infiamma gli animi parlando dei contestatori come “400 deficienti che non hanno un lavoro e non se lo cercano e perché sono figli di papà”.
La tensione nasconde i molti significati politici di questa piazza bolognese. A partire dalla presenza di Silvio Berlusconi (con il quale Salvini ha assistito alla partita del Milan), contestata nei giorni scorsi dai più moderati di Forza Italia che temono di essere inglobati dalla nuova “Lega nazionale” su posizioni lepeniste. Del resto, per Berlusconi Bologna è la città della primissima discesa in campo, di quando nel novembre 1993 (esattamente 22 anni fa), inaugurando un supermercato a Casalecchio, lanciò la corsa di Gianfranco Fini a sindaco di Roma, dando vita al primo embrione del Polo delle libertà. 
Anche stavolta, a fine carriera, Bologna potrebbe essere la città dell’endorsment verso l’astro nascente della destra italiana, il leghista Salvini, magari in tandem con la Meloni. La scelta dell’ex Cavaliere di salire sul palco, in realtà, è più legata alla volontà di non finire in panchina, di dare ancora le carte sullo scacchiere del centrodestra. E di non essere archiviato dalle due manifestazioni contemporanee di Fitto a Roma e della Lega a Bologna. “I nostri elettori ci chiedono unità”, ha ribadito il leader Fi spiegando il suo sì alla piazza leghista dopo giorni di tira e molla. 
Ma è chiaro che, in questa “Pontida bolognese”, Silvio sarà solo un ospite: dal palco per ultimo parlerà Salvini e solo l’assenza di bandiere di partito camufferà il fatto che la piazza sarà al 90% di militanti leghisti, in gran parte dal lombardo-veneto da dove si attendono centinaia di pullman. “Saremo 100mila”, ha spiegato il leader dei leghisti emiliani Alan Fabbri nei giorni scorsi. Ma la stima non è credibile: piazza Maggiore non contiene una tale massa di persone. E qualcuno, sotto in portici, ricorda che solo il Pci fino agli anni Ottanta, o il mega concerto di Guccini “Tra le via Emilia e il West” riuscivano davvero a riempire piazza Maggiore in ogni ordine di posti, arrivando a sfiorare o addirittura a superare le 100mila persone. A complicare le cose, denunciano alcuni consiglieri comunali di Forza Italia, la presenza sulla piazza di alcune strutture già montate del “Cioccoshow” che si terrà nei prossimi giorni. “Lasciare questi ostacoli è stata una porcata”, denunciano.
Dal palco, oltre ai tre leader, parleranno esponenti della società civile: agricoltori, insegnanti, pensionati, commercianti, autotrasportatori, anche agenti di polizia. Tutti uniti dal no al governo Renzi e dallo slogan “Liberiamoci”. Sullo sfondo lo stato del maggiore del Carroccio, da Bossi a Maroni. Tra i temi clou della manifestazione, oltre a tasse, immigrazione e made in Italy, campeggia anche il no euro. “Una moneta sbagliata”. Per Berlusconi, un problema in più. “Finalmente l'opposizione si compatta e qualcuno sta preparando il dopo Renzi, e non sono i grillini”, detta la linea Salvini dall’hinterland milanese, dove ha distribuito benzina a basso costo contro le accise. “Io guardo avanti e non al passato. Non facciamo riedizioni di vecchie alleanze”. 

Un progetto per il paese? Ma se messi insieme tutti i politici della Lega Nord non riescono ad amministrare un condominio?????

Lega, Calderoli: da Bologna il progetto per il Paese

Roberto Calderoli, intervistato a tutto campo da Affaritaliani.it, spiega il significato politico della manifestazione di domenica a Bologna della Lega alla quale parteciperanno anche Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni

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Di Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)


Qual è il senso della manifestazione della Lega di domenica a Bologna?
"Il primo messaggio è quello che Renzi e il suo governo hanno i giorni e le ore contate, devono andare a casa. E stavolta non lo diciamo più come singola forza di opposizione ma come opposizione al completo".
E la presenza di Berlusconi e della Meloni?
"E' fondamentale la scelta fatta da Salvini di un palco senza simboli di partito. La vicinanza e la convergenza delle diverse forze politiche avviene su punti specifici e non è più fatta da sommatorie di simboli, come avveniva nelle vecchie coalizioni. Spazio quindi ai contenuti e non ai simboli. Su quel palco troveranno spazio i problemi che affliggono il Paese evidenziati dalle varie rappresentanze che vivono quei problemi. Il nostro compito sarà quello di dare risposte concrete e soluzioni".
Quante persone si aspetta in piazza?
"La mia aspettativa è di circa 200mila persone".
La presenza di Berlusconi a una manifestazione organizzata dalla Lega significa che Salvini di fatto è il leader del Centrodestra?
"Questo è un metodo sbagliato ed è proprio da questo ragionamento che sono partiti quelli di Forza Italia che spingevano Berlusconi a non partecipare. Non si parla di chi è il leader, tutti pensano e si concentrano sul premio alla lista o alla coalizione o su chi sarà il candidato premier. Tutta aria fritta. Sono tutte cose che verranno in futuro".
Salvini non escluso che possa essere Luca Zaia l'anti-Renzi...
"Non è così e questo è il ragionamento da politica vecchio tipo. I leader vengono scelti dal popolo e dalla storia".
Ma Forza Italia fa davvero opposizione o è ancora legata al Patto del Nazareno con Renzi?
"Ci sono anime diverse. Ci sono persone che sono molto vicine alle nostre posizioni e già nei giorni scorsi avevano detto che sarebbero venuti a Bologna. Poi in Forza Italia ci sono persone che hanno vissuto con maggiore entusiasmo la stagione del Patto del Nazareno e la pensano in modo diverso. Sono contento che spontaneamente molti di Forza Italia verranno domenica e soprattutto che ci sarà il loro capo".
Berlusconi potrà essere il padre nobile o il regista del Centrodestra?
"Si continua a pensare al colore, alla scatola e alla definizione. Iniziamo a farlo nascere e a farlo crescere questo Centrodestra. Se poi qualcuno sarà regista o padre nobile è ininfluente".
Berlusconi in Europa sta con la Merkel e voi con la Le Pen. Questo è un bel problema, o no?
"Sarà un chiarimento che dovranno affrontare quelli di Forza Italia, decidendo cosa vogliono fare da grandi. Pensiamo ai problemi degli italiani e poi per come stanno le cose adesso l'Europa conta ben poco".
Sì, ma le divergenze restano...
"Insisto, partiamo dai problemi e dalle soluzioni dei problemi. Ragioniamo sul tipo di mondo che vogliamo. Ci sono una serie di problemi irrisolti o creati dai vari governo su cui credo che Berlusconi e Salvini abbiano soluzioni condivise".
Quale può essere una piattaforma comune?
"Flat tax, politica estera (intesa come atteggiamento diverso rispetto alla Russia e ai paesi delle primavere arabe), via gli studi di settore, cambiare la Legge Fornero, lotta all'immigrazione clandestina".
 

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...