Ieri la Guardia di Finanza si è presentata in ATAC per acquisire documenti in merito a un’indagine della procura sui distacchi illegittimi dei sindacalisti dell’azienda dei trasporti romana. Un’iniziativa che segue i sospetti di boicottaggio dietro le segnalazioni dei guasti di questi giorni. Il Messaggero racconta cosa sta succedendo in azienda mentre l’emergenza fondi è ancora viva:
La Procura ha avviato nuovi accertamenti sui distacchi illegittimi e ieri pomeriggio gli uomini della Guardia di Finanzasisono presentati nel quartier generale della municipalizzata, invia Prenestina, per acquisire i fascicoli personali di 45 dipendenti: 35 sono sindacalisti interni, gli altri 10 sono dipendenti in distacco presso le organizzazioni nazionali. Tutti sarebbero risultati in permesso senza autorizzazione, almeno secondo quanto già accertato da un’indagine interna dell’azienda. Si tratterebbe quindi di dipendenti che si sono avvalsi delle licenze senza nessun via libera scritto da parte dell’Ufficio del personale.Tra i sindacalisti coinvolti c’è anche il segretario nazionale dell’Ugl Trasporti,Fabio Milloch, noto alle cronache per avere convocato uno sciopero durante la partita dell’Italia agli ultimi Europei di calcio. È già stato licenziato, anche se lui si è sempre difeso parlando di un«provvedimento illegittimo».
Sotto la lente della Procura è finito il monte ore che la partecipata del Campidoglio, quasi 12mila dipendenti di cui 350 imparentati proprio con i sindacalisti, ha concesso a rappresentati delle corporazioni interne: oltre 100mila ore di permessi l’anno. Utilizzati, almeno in parte, per stipendiare lavoratori che anziché mettersi al volante di un bus o nella cabina di guida di un treno della metro, si sono assentati per ragioni sindacali senza averne diritto. In tutto, le sigle avrebbero «sforato» di circa 10mila ore. A tanto infatti ammonta la sforbiciata già messa in atto dall’attuale direttore generale, Marco Rettighieri, il primo a consegnare, proprio su questo tema, un esposto a piazzale Clodio.Per tutti e 45 i dipendenti è già stato avviato un procedimento disciplinare che potrebbe portare dritto alla risoluzione del contratto. Anche se, proprio per “salvare” i proprio attivisti, diverse sigle hanno deciso di pagare una sostanziosa penale, da oltre 400mila euro, proprio per rimborsare Atac delle quote di stipendio che i sindacalisti avrebbero percepito negli anni durante le assenze ingiustificate. Solo Cgil e Cisl,hanno riversato nelle casse di via Prenestina oltre 200 mila euro.