ANALISI BLOGMETER
Grillo su Facebook mollato da 6 mila fan
Beppe perde 135 amici al giorno. E sul voto fa mea culpa. De Pin lascia il M5s. Attese altre defezioni.
Oltre i sondaggi c'è di più. I social network, per esempio. Efficace termometro politico degli umori in Rete e nella società.
Il governo di larghe intese di Enrico Letta ha smorzato le polemiche e anestetizzato il dibattito online: da quando si è insediato le discussioni su internet hanno registrato un calo del 40% dell'interesse degli utenti verso i temi politici.
Beppe Grillo - che ha appena ammesso certi errori alle amministrative - e il Movimento 5 stelle hanno scontato più di altri questa tendenza con punte di oltre 6 mila fan che li hanno mollati su Facebook.
È il succo dell'analisi di Blogmeter, società che monitora i social media, che ha messo in evidenza anche un trend negativo di Matteo Renzi, Mario Monti e Scelta civica.
CANCELLATE LE ISCRIZIONI. Tutti giù insomma: «Sul fronte Facebook è emerso un fenomeno inusuale», ha sottolineato Blogmeter, «una serie di persone hanno deciso addirittura di cancellare l'iscrizione alle pagine di Grillo e del M5s. La prima ha perso ben 6013 fan (in media 135 fan al giorno), la seconda 2394, probabilmente a causa dell'alto livello di aspettative pre-elezioni».
SI SALVA SOLO LA LEGA NORD. Più in generale l'engagement complessivo su Facebook (cioè la somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca) è sceso per tutti a eccezione della Lega Nord: Monti - diventato improvvisamente social solo in campagna elettorale - è calato addirittura del 93% («anche perché non scrive più un post da marzo», ha sottolineato Blogmeter), il Popolo della libertà del 70%, Silvio Berlusconi del 56%, il Partito democratico del 54%, Renzi del 57%, Grillo del 32% e il Movimento 5 stelle del 28%.
SU TWITTER CROLLA SCELTA CIVICA. Su Twitter, invece, nel periodo che va dal primo maggio al 17 giugno si è verificata una flessione delle menzioni di partiti e leader rispetto al corrispondente periodo precedente: Scelta civica ha perso l'83%, il Partito democratico il 60%, Grillo e il M5s il 48%, il Popolo della libertà il 31%, Renzi il 44%.
«Si tratta in parte di cali fisiologici dopo la scorpacciata delle politiche», ha spiegato Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter, «ma i dati segnalano anche un certo disinteresse e un'incapacità dei partiti di coinvolgere con contenuti originali e temi forti i propri sostenitori nelle fasi post elettorali».
Il governo di larghe intese di Enrico Letta ha smorzato le polemiche e anestetizzato il dibattito online: da quando si è insediato le discussioni su internet hanno registrato un calo del 40% dell'interesse degli utenti verso i temi politici.
Beppe Grillo - che ha appena ammesso certi errori alle amministrative - e il Movimento 5 stelle hanno scontato più di altri questa tendenza con punte di oltre 6 mila fan che li hanno mollati su Facebook.
È il succo dell'analisi di Blogmeter, società che monitora i social media, che ha messo in evidenza anche un trend negativo di Matteo Renzi, Mario Monti e Scelta civica.
CANCELLATE LE ISCRIZIONI. Tutti giù insomma: «Sul fronte Facebook è emerso un fenomeno inusuale», ha sottolineato Blogmeter, «una serie di persone hanno deciso addirittura di cancellare l'iscrizione alle pagine di Grillo e del M5s. La prima ha perso ben 6013 fan (in media 135 fan al giorno), la seconda 2394, probabilmente a causa dell'alto livello di aspettative pre-elezioni».
SI SALVA SOLO LA LEGA NORD. Più in generale l'engagement complessivo su Facebook (cioè la somma di like, commenti, condivisioni, post spontanei in bacheca) è sceso per tutti a eccezione della Lega Nord: Monti - diventato improvvisamente social solo in campagna elettorale - è calato addirittura del 93% («anche perché non scrive più un post da marzo», ha sottolineato Blogmeter), il Popolo della libertà del 70%, Silvio Berlusconi del 56%, il Partito democratico del 54%, Renzi del 57%, Grillo del 32% e il Movimento 5 stelle del 28%.
SU TWITTER CROLLA SCELTA CIVICA. Su Twitter, invece, nel periodo che va dal primo maggio al 17 giugno si è verificata una flessione delle menzioni di partiti e leader rispetto al corrispondente periodo precedente: Scelta civica ha perso l'83%, il Partito democratico il 60%, Grillo e il M5s il 48%, il Popolo della libertà il 31%, Renzi il 44%.
«Si tratta in parte di cali fisiologici dopo la scorpacciata delle politiche», ha spiegato Vincenzo Cosenza, social media strategist di Blogmeter, «ma i dati segnalano anche un certo disinteresse e un'incapacità dei partiti di coinvolgere con contenuti originali e temi forti i propri sostenitori nelle fasi post elettorali».
Venerdì, 21 Giugno 2013