sabato 29 dicembre 2012

E' semplicemente vergognoso che un giornalista che si definisce anglosassone scriva un articolo così poco da giornalista e così tanto da politico, anzi da sindacalista. Perchè ormai Travaglio da anni è diventato il sindacalista personale di Grillo. E questo dovrebbe essere l'erede di Montanelli? Questo sarebbe un liberal? Prendere atto che i partiti fanno pena, che i sindacati sono una seconda casta, che i politici hanno uno spessore morale pari allo zero assoluto non può giustificare una analisi nella quale Grillo viene descritto come un ingenuo caduto in una trappola mediatica che ha "creato dei dissidenti in cerca di popolarità". No, questo è semplicemente mostruoso. Sono centinaia o migliaia le persone che lasciano questa setta perché è anche peggio dei partiti. Sono evidenti i comportamenti non democratici ed il potere assoluto che hanno Grillo e Casaleggio su questa setta. Incostituzionale tutto il "non statuto". False le elezione virtuali senza alcun controllo democratico. Falsi i risultati costruiti a tavolino con un marketing simile a quello che si crea per la vendita di un prodotto per la pulizia dei denti. Grillo non era un'altro in quella intervista e chi è stato espulso non è un finto dissidente. Grillo è così e anche Casaleggio è così. Sono entrambi lontani dalla democrazia un milione di anni luce. E non basta avere una classe politica corrotta e irresponsabile per trovare giustificazioni a quanto non è democratico. Perché la democrazia è un fine ma anche un processo, uno strumento ed ha una forma. Se così non è allora vi è una dittatura. Costi quel che costi non si può raggiungere la democrazia se non si usano metodi democratici.


Grillo cade nella trappola mediatica

di Marco Travaglio
(20 dicembre 2012)
Grillo & Casaleggio sono due maghi della comunicazione. Eppure, proprio su quel terreno, stanno infilando una serie di errori marchiani che potrebbero costare caro al Movimento 5 Stelle. Errori che, paradossalmente, derivano da un'eccessiva sudditanza ai giornali e alle tv, cioè ai media che i due pasdaràn della Rete dicono di aborrire.

DA MESI STAMPA E TV sono in perenne caccia di "grillini" dissidenti a cui strappare qualche critica ai due leader-fondatori. Solo così si spiega l'ascesa nel firmamento mediatico di tali Valentino Tavolazzi, Giovanni Favia e Federica Salsi. Il primo è l'ex city manager di Ferrara che per anni fece fortuna col suo movimento (5Stelle non esisteva) anche grazie all'appoggio personale del suo amico Grillo, il quale poi decise, per una divergenza di vedute tutta politica, di negargli l'uso del suo simbolo. Favia è un consigliere regionale al secondo (e ultimo) mandato, che criticò Casaleggio in un fuorionda a Piazza Pulita. La Salsi è la consigliera comunale finita nel mirino di Grillo per essersi accomodata nel salotto di Ballarò.

Da mesi il terzetto è vezzeggiatissimo dai media e si è conquistato la ribalta nazionale per il solo fatto di polemizzare con i vertici del movimento. A furia di sentirne parlare, la gente s'era fatta l'idea che i tre fossero stati vittima di una gigantesca purga staliniana. In realtà Tavolazzi non è mai stato espulso perchè non è mai stato iscritto; Favia e Salsi sono stati espulsi soltanto la scorsa settimana, dopo le ennesime polemiche. Fino ad allora Grillo aveva espulso un solo iscritto, eletto consigliere comunale per la terza volta in un paesino del Piemonte in palese violazione di una regola interna.

Ora, se un consigliere comunale o regionale Pd, Pdl, Udc, Idv criticasse il leader del suo partito accusandolo di comandare troppo, nessuno se lo filerebbe. Trattandosi di Grillo, invece, anche il sopracciglio alzato dell'ultimo peone di periferia diventa un caso nazionale. Sul suo blog l'ex comico ha pubblicato una lista di decine fra iscritti e dirigenti del Pd espulsi per aver disobbedito agli ordini di scuderia: eppure nessuno s'è sognato di paragonare Bersani a Mussolini. In tutti i partiti del mondo le espulsioni di chi viola le regole interne sono all'ordine del giorno: le regole sono democrazia, non dittatura. E' così evidente l'uso strumentale che i partiti e la stampa al seguito han fatto di quei quattro gatti dissidenti che Grillo e Casaleggio avrebbero dovuto ignorarli, o disinnescarli con una parola sdrammatizzante o una battuta di spirito. 

Invece hanno garantito loro un martirologio immeritato. Grillo, col suo "fuori dalle balle", ha trasformato in eroe persino un altro Carneade che accusava lui di ducismo e Casaleggio di volersi fregare i finanziamenti pubblici prossimi venturi. Ma qualcuno può pensare che i leader di qualunque partito si lascerebbero dare del duce e del ladro da un iscritto senza reagire? Semplicemente, se lo leverebbero "dalle balle" senza dirglielo. Stesso discorso per le "parlamentarie", indette on-line per selezionare i candidati per le prossime elezioni politiche.

E' VERO, IL MECCANISMO escogitato da Grillo e Casaleggio era macchinoso ed escludente: poteva concorrere solo chi era già stato candidato e trombato (gli eletti negli enti locali devono terminare il mandato) e potevano votare soltanto gli iscritti al sito. Risultato: hanno votato appena 32 mila. Ma paragonare queste cifre ai 3 milioni delle primarie del centrosinistra non ha alcun senso: il centrosinistra ha scelto il suo candidato premier fra cinque aspiranti; i 5Stelle hanno scelto i propri candidati fra 1.400 aspiranti. Vedremo se le primarie per i candidati annunciate per Capodanno dal Pd saranno davvero libere o se ?€“ com'è probabile - i capibastone sceglieranno i concorrenti e/o riserveranno qualche decina di poltrone ai propri fedelissimi. Ma soprattutto vedremo chi sceglierà i candidati del Pdl e del Terzo Polo, ben felici di tenersi il Porcellum. Per ora i 32 mila votanti di Grillo, per pochi che siano, sono sempre meglio dei nessuno degli altri.

Quando i sindaci appartengono ai partiti allora sono super pagati e dovrebbero rinunciare allo stipendio. Quando il sindaco è Pizzarotti allora le responsabilità giustificano lo stipendio. Ma se Pizzarotti ama la sua città e quello che sta facendo è senza costi per la politica dovrebbe prendere lo stipendio precedente, cioè quello di impiegato di banca. Altrimenti quale è la differenza tra lui e Fassino o tra lui e Cattaneo? Nessuna. Sono tre anni che lo dico.


Parma, Pizzarotti si riduce lo stipendio e pubblica la busta paga su internet

Insieme a lui seguono l'esempio altri due amministratori. La promessa era stata fatta il giorno dopo l'elezione a sindaco

Parma, Pizzarotti si riduce lo stipendio e pubblica la busta paga su internet
La promessa l’aveva fatta pochi giorni dopo avere indossato la fascia di sindaco di Parma: ridursi lo stipendio da primo cittadino e pubblicare online la propria busta paga. E dopo sette mesiFederico Pizzarotti ha mantenuto quella promessa. Dal sito del Comune di Parma i cittadini potranno infatti scaricare le buste paghe del sindaco e quelle di tutti i componenti della sua giunta.
Ad annunciare la novità è stato Pizzarotti attraverso la sua pagina ufficiale di Facebook: “La nostra operazione trasparenza continua – ha scritto – sono online le mie indennità e la mia dichiarazione di riduzione del 10 per cento dell’importo”. Per portare a buon fine i suoi intenti il sindaco ha dovuto attendere tempi burocratici che hanno comportato il ritardo nella pubblicazione, anche se ultimamente, soprattutto dopo le polemiche riguardo alle indennità dei rappresentanti delMovimento 5 stelle in Sicilia, c’era già chi era pronto a puntare il dito anche sugli amministratori di Parma. Ma il gesto di Pizzarotti ha stoppato ogni possibilità di critica.
Sul sito del Comune, in un’apposita nuova sezione dedicata agli amministratori, sotto la voce “sindaco” si può accedere a tutti i dati su Pizzarotti: oltre al suo curriculum e ai suoi contatti, anche alle sue buste paga da giugno a dicembre. “Non fatevi fuorviare dalla prima busta paga – spiega il sindaco, che per i primi mesi ha ricevuto gli stipendi accumulati in un unico documento – contiene tutte le indennità dei primi mesi. La cifre corrette sono quelle dal secondo file in poi”. Leggendo voce per voce, lo stipendio del sindaco ammonta a 3.346 euro netti al mese, ma sotto le buste scannerizzate c’è anche la richiesta di Pizzarotti, firmata il 30 agosto, di rinunciare al 10 per centodell’indennità prevista.
Il sindaco ha dato per primo l’esempio, ma la stessa rinuncia è stata sottoscritta anche dal vicesindaco Nicoletta Paci e dal presidente del consiglio Marco Vagnozzi, che però non hanno ancora pubblicato le proprie buste paga perché la sezione del sito sarà completata nei prossimi giorni e presentata a gennaio. Qui i cittadini potranno avere a portata di click tutti gli appuntamenti dell’agenda degli amministratori, le loro iniziative, i loro progetti, i video e le indennità ricevute.
Tutti dati che puntano alla massima trasparenza dell’amministrazione pubblica, ma che richiedono tempo. Ad esempio, spiega il sindaco, le erogazioni dei primi mesi sono state fatte a settembre perché “ho voluto creare un apposito conto corrente destinato solo a queste entrate. Anche questo, fatto per poterne pubblicare il contenuto in futuro”.
Pizzarotti ha anche commentato l’entità del suo compenso, lanciando una critica al sistema di retribuzione della politica italiana: “Sono sicuro che converrete con me che la cifra di indennità di un sindaco, chiamato ogni giorno a responsabilità e a gestire a pieno problemi e criticità del suo territorio, rispetto alle cifre ben più elevate di parlamentari e consiglieri regionali, senza nessuna responsabilità diretta e lavorando solo tre giorni a settimana, è una delle storture del nostro paese”.
All’operazione trasparenza del primo cittadino è seguita immediatamente quella del capogruppo del Movimento 5 stelle in consiglio comunale Marco Bosi, che ha pubblicato la busta paga relativa ai gettoni di presenza per le sedute di consiglio e le commissioni. Per i mesi di giugno, luglio, agosto e settembre la cifra netta totale è di 457,15 euro. In arrivo a breve ci saranno anche quelle di tutti gli altri.

L'amico Peppe batte cassa. Adesso chiede i soldi. Le persone che lo seguono su Facebook ora sono diventate 990 mila eppure alle elezioni hanno votato solo in 20 mila, ovviamente se il dato è vero. Perchè ormai di balle Grillo e casaleggio ne raccontano almeno cinquanta al giorno. Tutti questi soldi per le spese legali. Sono peggio della UIL scuola di Pavia in fatto di legali (continuano a fare cause di lavoro con tale avv.Trivi che sistematicamente perdono ma che fanno pagare ai lavoratori iscritti). Ma cosa ha in mente Grillo di querelare anche i parenti prossimi? E che avvocati utilizza Grillo per caso Perry Mason? Cominciamo proprio bene. Ma molto bene. Se li faccia dare dai suoi candidati trombati tanto per male che vada porteranno a casa 7500 euro al mese. Con questi soldi potranno anticipare qualcosa? In fondo Grillo gli ha garantito uno stipendio fisso perchè non dimostrare la propria gratitudine?


Grillo apre sul web le donazioni per il M5s

Obiettivo, 1 mln per la campagna elettorale.

Beppe Grillo a caccia di 1 milione di euro. Il leader del Movimento 5 stelle è consapevole del costo di una campagna elettorale in assenza di finanziamenti pubblici e, per questo, si è rivolto alla Rete, lanciando un appello alle quasi 990 mila persone che lo seguono su Facebook.
«Abbiamo bisogno del tuo aiuto», ha scritto il comico, rinviando, con un link, alla pagina del M5s dove è possibile effettuare una donazione per la corsa al parlamento, con carta di credito o bonifico.
OLTRE 400 DONAZIONI. Ad oggi, il contatore dei contributi al Movimento 5 stelle ha raggiunto oltre 400 donatori per un totale di 13 mila euro. Ma l'obiettivo è ben più ambizioso, «raccogliere un milione di euro».
«NECESSARI PER SPESE LEGALI». Il capo dei 5 Stelle ha annunciato che subito dopo le feste dovrebbe avere inizio il suo tour elettorale in giro per l'Italia e  ha precisato a cosa servono i fondi. Una parte dei soldi sono necessari «per pagare le spese legali, che al momento ammontano a 120 mila euro per i due studi legali che ci assistono da luglio».
Inoltre, devono essere finanziate «la promozione del M5S nel periodo pre-elettorale, la mia tournée non-stop che partirà subito dopo la Befana per tutta Italia, l'organizzazione di eventi nazionali e la fornitura di ogni supporto online agli attivisti».
«OGNI SPESA DOCUMENTATA». Infine, la precisazione: «Ogni spesa sarà documentata e l'eventuale residuo sarà destinato al conto corrente per i terremotati dell'Emilia. Chi vorrà, inserendo i suoi dati, potrà essere visibile nella lista dei donatori».
Venerdì, 28 Dicembre 2012

Ah, ah, ah, ah.........Cominciamo bene! Ma cominciamo molto bene. Questo fanfarone ne ha sparate di balle! Poveri fessi che hanno potuto credere ad una persona così ignorante. Viva l'Italia paese nel quale è proprio possibile tutto. E i grillini vogheresi pirla cosa dicono. Muti sono!!!!!!!!!

Beppe Grillo, quello che "i soldi per la politica non servono", "noi non abbiamo bisogno di spendere per fare campagne elettorali perché c'è la rete", "noi abbiamo organizzazione o funzionari perché noi abbiamo i professionisti/esperti che lo fanno per metteresi a servizio", ora batte cassa!!! Gli servono 120.000 euro per "spese legali per gli "avvocati" che dice che siano stati per lui indispensabili per la raccolta firme e presentazione lista (non avevo mai sentito o visto che per presentare una lista servissero gli studi legali!) e punta nel raccogliere per il tutto 1 milione di euro! Quando si dice coerenza!!!! (Bastava che non dicesse che "fare politica non ha costi" ecc ecc, anzichè smentirsi da solo, no?)

venerdì 28 dicembre 2012

Questo è lo stipendio di Pizzarotti, sindaco di Parma. Quanto guadagnava prima di fare il sindaco? Molto meno. Adesso rinuncia al 10% come previsto dalla legge. Bravo. Ma se è diventato un politico per amore della città perchè non rinuncia allo stipendio e si tiene quello che prendeva quando lavorava in banca. Furbi questi grillini proprio tutti uguali. A Parma come a Voghera. Parole, parole, parole. E' così semplice fare queste scelte. Quando mi sono candidato a sindaco ho dichiarato ciò che avrei fatto se fossi stato eletto: rinunciare allo stipendio ed ai benefit di sindaco e tenermi il mio stipendio di Dirigente Scolastico continuando a fare il mio amato mestiere. Basta poco che' ce' vo'.

Mettiamo in rete l'articolo originale su come si mantiene il sindacato. La casta numero due dopo la casta dei partiti e dei movimenti/sette nuovi e vecchi. Se il segretario regionale della CISL dice che hanno una struttura esagerata figuriamoci come la pensano i cittadini che questa struttura devono mantenere con il proprio lavoro. Perchè una cosa è certa questi sindacalisti manco sanno cosa è un lavoro. Qualcuno chiami la segretaria della CISL di Pavia e la metta in contatto con il suo segretario regionale del suo sindacato. Magari comprende che è il caso di ritornare al lavoro. Quello vero. Quello che tutti gli insegnanti e i dirigenti e i collaboratori scolastici e gli assistenti amministrativi e i direttori amministrativi fanno tutti i giorni mentre loro vanno in giro per scuole cercando di dimostrare di capire quello che la loro ignoranza non gli potrà mai permettere di capire: che sono inutili ed incapaci. Parola di consigliere comunale che se diventasse sindaco convocherebbe in comune tutti: i giovani disoccupati, gli imprenditori, i commercianti, gli operai, gli statali, le donne disoccupate, gli artigiani ecc. ecc. tranne questi quattro pirla di sindacalisti incapaci di intendere anche le cose più semplici. Viva l'Italia. e Grillo cosa ne pensa della triplice sindacale?


Anche il sindacato inizia la sua spending review. Si comincia ancora una volta dal Nord e dalla Lombardia e protagonista del cambiamento è la Cisl regionale.L’obiettivo è certo quello di razionalizzare le strutture, ridurre le poltrone ma soprattutto si vuole creare un modello organizzativo«piatto» con meno gerarchie e più aderenza al territorio e alla fabbrica.
«Non possiamo chiedere alle istituzioni di cambiare mentre noi restiamo a gestire il tran tran – spiega Gigi Petteni, numero uno della Cisl lombarda -. Se anticipiamo le novità saremo più credibili nel chiedere agli altri di fare altrettanto». Fino ad oggi la Cisl regionale aveva 14 strutture territoriali di direzione politica, 12 per ciascuna provincia più due territoriali (Legnano-Magenta e Valle Camonica-Sebino).
Da gennaio 2013 passeranno da 14 a 8. Bergamo incorporerà la struttura del Sebino, Brescia farà la stessa cosa con la Valle Camonica, Monza e Lecco si uniranno, Milano si allargherà fino a comprendere Legnano e Magenta, Como e Varese faranno un’unica struttura, idem per Mantova-Cremona-Lodi. Resteranno da sole, come oggi, soltanto Pavia e Sondrio.
La riorganizzazione e il taglio delle strutture comporterà anche una riduzione massiccia dei componenti delle segreterie territoriali e di categoria. Per chi non ha ben presente la struttura estremamente articolata di un sindacato confederale in un’area forte come la Lombardia vale la pena ricordareche nella sola Cisl regionale ci sono ben 683 persone che si fregiano dei gradi di segretario.
Per capirci nelle province di Mantova, Lodi e Cremona (che saranno accorpate) oggi esistono non solo tre segreterie territoriali ma anche altrettante segreterie dei metalmeccanici e così per ogni altra categoria. Con la spending review si passerà dalla cifra-monstre di 683 segretari a un numero (relativamente) più contenuto: 282. Anche le strutture di assistenza fiscale verranno razionalizzate, non più le odierne 14 ma solo una centrale, a Milano. Avere minori livelli gerarchici consentirà di aprire più sportelli di territorio o di azienda.
Ma che fine faranno i 400 segretari che resteranno senza poltrona? Il sindacato non può certo licenziare o mettere in mobilità e di conseguenza la Cisl ha scelto di non rinnovare il turn over per avere nel tempo un dimagrimento fisiologico degli organici, nel frattempo comunque gli ex segretari verranno trasferiti sul territorio a occuparsi di contrattazione, mercato del lavoro e welfare.
Sostiene Petteni: «Da sindacato della concertazione dobbiamo diventare il sindacato della contrattazione diffusa e perciò i nostri uomini dovranno seguire la vita dei luoghi di lavoro. Il recente accordo nazionale sulla produttività ci indica la strada, è un segnale per quello che sarà il sindacato di domani».
Se la Cisl tenterà davvero di dare più voce ai luoghi di lavoro le si para davanti una piccola rivoluzione: ridurre ruolo e peso dei funzionari, i cosiddetti «permanenti».Il funzionario è stato dagli anni 70 ad oggi l’elemento chiave della forza sindacale italiana, dava il suo contributo di elaborazione nelle riunioni di vertice e poi quando si rivolgeva agli iscritti e ai lavoratori era di fatto «il portatore di una linea».
Se il tentativo di Petteni avrà successo il protagonista del sindacato prossimo venturo dovrà diventare l’iscritto, che però è regolarmente inserito nel suo posto di lavoro e in questa veste elabora le scelte di contrattazione aziendale in coerenza con le linee di fondo della sua organizzazione. Una rivoluzione tutt’altro che indolore visto che nella sola Lombardia i funzionari sindacali della Cisl sono circa 2.100.
Un esercito che non può essere decimato da un giorno all’altro. Intanto per far capire da che parte tira il vento è stato deciso che almeno il 40% dei componenti dei consigli generali dell’organizzazione, i parlamentini, dovrà essere composto da lavoratori e non da funzionari.
La spending review cislina inizialmente non produrrà grandi risparmi finanziari, si tratterà più che altro di un trasferimento di risorse dall’alto verso il basso ma con gli anni la riorganizzazione dovrebbe produrre qualche effetto positivo anche sui bilanci. «Sia chiaro comunque che se facciamo la dieta l’obiettivo non è solo diventare più snelli – conclude Petteni – ma creare le condizioni di un sindacato più vicino al lavoro e più partecipativo».
twitter@dariodivico

Provate ad aprire questo link. Potrete leggere quello che io continuo a ripetere da almeno un anno. Il sindacato è una casta come i partiti. Un miliardo e 850 mila euro all'anno sottratti ai contribuenti italiani per gli esoneri di nullafacenti. Ora parla di alleggerire la struttura sindacale anche il segretario della Cisl regionale. Ma una telefonata alla segretaria della Cisl scuola il nostro sindacalista regionale non potrebbe farla? Ed eventualmente l'eliminazione degli esonari non potrebbe essere utilizzata per finanziare la nuova imprenditoria giovanile? Per adesso noi asini continuiamo a pagare tenendoci questi nullafacenti nelle scuole anche se sappiamo che sono ignoranti e non pagano mai per il tempo ed i soldi che fanno perdere ai lavoratori. Compartecipazione si, da subito. Ma se possono fermare una iniziativa o possono firmare contratti illegali nelle stanze degli uffici scolastici regionali devono pagare, ovviamnete insieme a quei funzionari infedeli che hanno contro firmato er paura di non fare carriera.

Sindacato, la spending review della Cisl

Meglio di Berlusconi. Solo lui in Italia era in grado di decidere chi rimaneva e chi andava cacciato. Il Grande Fratello ha due volti. Peppe 'u curtu e Robert o' Liggio. Loro decido le regole, loro decidono il metodo, loro falsificano i dati di quella che dovrebbe essere una elezione democratica, loro decidono che i trombati vanno eletti, loro decidono che nessuno deve parlare, loro dicono che la TV fa schifo ma Grillo è in televisione un giorno si ed un giorno si. Loro si chiamano "uno vale uno". E se veramente si applicasse quel "non statuto" incostituzionale in tutte le sue parti quelli che dovrebbero essere espulsi sono proprio Grillo e Casaleggio. Praticamente hanno infranto tutti gli articoli del "non statuto". POssibile che i grillini pirla di Voghera non se ne siano accorti? E no loro pensano ai 14 mila euro che porteranno a casa dopo le elezioni. In cambio si sono fatti mettere i fili, come i burattini. Hanno firmato in bianco rinunciando alla propria libertà individuale. Perchè si sa una setta è una setta cosa conta un singolo uomo in un branco. Niente, anzi meno di niente. Quello che chiede Peppe 'u curtu per loro.


MOVIMENTO CINQUE STELLE - EMILIA

M5S, Grillo caccia una consigliera a Forlì
E Salsi passa nel gruppo misto

Il comico revoca l'uso del logo anche a Raffaella Pirini che aveva appoggiato la Salsi. «Una coltellata alle spalle»

Raffaella Pirini eletta nel 2009 in Consiglio comunale a Forlì (Facebook)Raffaella Pirini eletta nel 2009 in Consiglio comunale a Forlì (Facebook)
Si allunga la lista degli epurati nel Movimento Cinque Stelle. Dopo la cacciata di Giovanni Favia e Federica Salsi, Beppe Grillo vieta l'uso del simbolo anche a Raffaella Pirini, consigliere comunale della lista Destinazione Forlì eletta nel 2009. Lo rende noto lei stessa in una nota cui allega anche l'e-mail, datata 6 novembre, e la successiva raccomandata, recapitata il 12, dello studio legale Squassi e Montefusco in cui il comico genovese le intima di cessare l'uso e ogni riferimento diretto al marchio di sua proprietà del movimento.
EPURATI - Stessa procedura dunque, anche se con meno clamore, dell'espulsione dei dissidenti bolognesi Favia e Salsi e del piemontese Biolè. La convinzione fra gli attivisti del gruppo forlivese è che l'atto di Grillo sia stato determinato «da un'intenzione censoria e punitiva». All'indomani della partecipazione di Federica Salsi a Ballarò, ricorda Pirini, Grillo esordì con «la famosa frase del punto G». E la stessa Raffaella Pirini si espresse in difesa della Salsi e «in difesa anche del sacrosanto diritto di critica e di espressione». Anche il consigliere regionale Fabrizio Biolè venne espulso dopo aver espresso parole di sostegno alla Salsi. Il tutto mentre si profila all'orizzonte una battaglia legale per l'uso del marchio.
«UNA COLTELLATA ALLE SPALLE» - Per Pirini la situazione è «imbarazzante Ci sono da presentare le candidature alle Parlamentarie on line. Le richieste dei candidati forlivesi non vengono nemmeno prese in considerazione». La Lista Civica DestinAzione Forlì, informa la nota, nasce nel 2009 dallo sforzo congiunto degli attivisti del Meetup - Amici di Beppe Grillo a Forlì e da diversi membri dell'associazione Clan-Destino, che opera da 10 anni sul territorio forlivese e di cui Pirini è stata presidente per 7 anni. «Ecco perché - aggiunge Pirini - la raccomandata che abbiamo ricevuto dai legali di Grillo è stata per noi come una pugnalata alla schiena. Ci è stata contestata una banale quanto insussistente questione formale: dato che siamo stati certificati prima della nascita del movimento, non avremmo più diritto ad usarne il logo sul nostro sito. Eppure siamo lista civica certificata, Beppe lo sa bene».
E LA SALSI VA NEL GRUPPO MISTO - Nel frattempo Federica Salsi ha formalizzato il suo addio al Movimento 5 stelle. La consigliera comunale ha presentato formale richiesta al sindaco di Bologna, Virginio Merola, e alla presidente del Consiglio comunale, Simona Lembi, per entrare nel gruppo misto. E non solo. Salsi ha anche convocato una conferenza stampa per martedì. La consigliera scrive poi in una nota pubblicata sul suo profilo Facebook : «Grillo e Casaleggio stanno anche facendo un uso di internet contrario all'etica della rete. Capisco solo adesso perché gli hacker di Anonymous hanno attaccato il suo blog», riferendosi a un attacco portato avanti dagli hacktivist contro il blog del comico. Il tutto mentre continua il tour di Beppe Grillo per l'Italia, occupato con il Firma Day, la raccolta delle firme per presentare i candidati delle Parlamentarie alle prossime elezioni politiche.

giovedì 27 dicembre 2012

Adesso non si possono dare indietro. Chissà come sarà difficile fare quello che faccio io. Si danno le coordinate della associazione alla quale si vogliono dare i soldi all'ufficio contabile della regione. Dal giorno dopo i soldi non arrivano a te bensì alla Caritas o a medici senza Frontiere o a reporter senza frontiere o a Emergency. Facile no!


MO VI MENTO 5 STELLE
********************************
ECCO GLI STIPENDI DEI CONSIGLIERI REGIONALI IN EMILIA ROMAGNA E IN SICILIA. [LO STESSO DICASI PER IL PIEMONTE]
E in Lombardia prenderanno anche di piu!!!
E ora siente ancora convinti di votare il mov5s e le sue bugie?
Il nuovo che NON avanza prende i vostri soldi come tutti gli altri, meditate ....
MO VI MENTO 5 STELLE
********************************
ECCO GLI STIPENDI DEI CONSIGLIERI REGIONALI IN EMILIA ROMAGNA E IN SICILIA. [LO STESSO DICASI PER IL PIEMONTE] 
E in Lombardia prenderanno anche di piu!!!
E ora siente ancora convinti di votare il mov5s e le sue bugie?
Il nuovo che NON avanza prende i vostri soldi come tutti gli altri, meditate ....

Oltre ai ruffiani ai trombati alle elezioni comunali nelle quali i cittadini ben conoscevano chi votavano adesso anche i portaborse. Domani l'elenco di parenti, fidanzate, portaborse dei consiglieri regionali. Forse era meglio non farle queste farsa delle parlamentarie e regionalie. Tanto i cittadini veri, non quelli virtuali, sanno come funzionano queste elezioni. Più o meno come a Sanremo: tutti sanno prima chi sarà il vincitore. Viva l'Italia dei grillini pirla.

dkdsa.png

Il Grande Fratello ha parlato. Raffaella Pirini sue stata nominata. questa si che è democrazia diretta. Talmente diretta che non c'è bisogno neanche di una raccomandata. Casaleggio e Grillo sono più veloci delle poste italiane. Loro hanno un blog che è come avere tre reti televisive. Viva la democrazia diretta


Nuove epurazioni tra i Cinque Stelle
Salsi: non ci fermerà un “patacchino”

Beppe Grillo, leader del Movimento Cinque Stelle

Invita auna lettera di diffida alla lista del Movimento di Forlì, capeggiata da Raffaella Pirini. La consigliera: “Mi caccia perché avevo contestato le sue dichiarazioni sul Punto G”
MARCO BRESOLIN
Vengono eliminati uno a uno, come in un reality show. Prima vengono nominati, poi «diffidati dall’usare il marchio del movimento» e di fatto cacciati. Dietro non c’è il televoto, ma le decisioni del «Grande Vecchio» (così si è auto-definito), in questo caso però nelle vesti del «Grande Fratello». Dopo il piemontese Biolè e gli emiliani Salsi e Favia, questa volta nel mirino di Beppe Grillo c’è tutto il gruppo di Forlì. Il motivo? A detta di Raffaella Pirini, consigliere comunale della lista «DestinAzione Forlì», la colpa è della solidarietà da lei espressa a Federica Salsi dopo l’«editto del Punto G». Secondo i legali del comico, che hanno comunicato la decisione di diffidare i forlivesi dall’uso del logo, si tratta di una questione puramente formale: «Dato che siamo stati certificati prima della nascita del movimento - ha spiegato ieri la Pirini in una conferenza stampa - non avremmo più diritto a usarne il logo. Eppure siamo una lista civica certificata. E questo Beppe lo sa bene». 

Lo scambio epistolare risale a più di un mese fa, ma soltanto oggi è stato deciso di sollevare il velo di mistero che avvolgeva la lista di Forlì. «Ci siamo imposti, non senza mio imbarazzo personale - ha spiegato Raffaella Pirini - circa un mese di silenzio stampa per cercare di chiarire la situazione, ma visti i nostri inutili tentativi di metterci in contatto con Grillo o il suo legale, che si sono ripetutamente negati, non ci resta che rendere pubblico l’accaduto». 

Gli attivisti di Forlì sono convinti che la vera motivazione sia una sola: «L’atto di Grillo è stato determinato da un’intenzione censoria e punitiva». Raffaella Pirini, però, è decisa a dare battaglia: «La base è con noi e noi continuiamo a lavorare sul territorio duramente, come sempre. Ora attendiamo che Grillo trovi le parole per risponderci, anche perché senza di noi attivisti e consiglieri, anche se siamo degli “zeri”, Beppe Grillo non sarebbe altro che un blog». E per Federica Salsi, diventata ormai leader dei dissidenti, «non sarà certo un patacchino a impedirci di fare buona politica». E chi sarebbe il patacchino? 

In romagnolo, «patacchino» vuol dire sfigato, sprovveduto: traduzione che avrebbe un significato ben preciso... Ma in Emilia, invece, terra di Federica Salsi, «patacchino» vuol dire etichetta adesiva e quindi potrebbe riferirsi al simbolo del Movimento Cinque Stelle, quello che gli epurati non possono più usare. Tutto chiaro, quindi? Certo, anche se va detta una cosa: Forlì - al centro delle nuove epurazioni - è in Romagna...  


Vieni avanti cretino! Vieni avanti e rileggi la costituzione. L'unica cosa rimasta veramente moderna in questo paese pieno di sette. Sette vecchie e nuove alla ricerca disperata di 7500 euro al mese. Povera Italia mia.

Ogni giorno mi capita di leggere post di grillini che continuano strenuamente a difendere le scelte fatte dal loro leader Maximo. E' tipico di una setta ritenere tutti nemici le persone esterne al proprio gruppo. Sono talmente presi dal raggiungimento di una meta collettiva da dimenticare che ogni gruppo è fatto da soggetti singoli. Ogni cittadino ha diverse identità e pensare che i propri convincimenti possano coincidere perfettamente con quelli espressi da un "branco" è del tutto irrazionale. Ma si sa le dinamiche dei gruppi in alcuni periodi storici non hanno alcuna razionalità.
Molti di loro continuano ad affermare che le regole della setta sono quelle definite da Grillo e Casaleggio e chi le infrange si mette fuori dal M5S. Singolare è che non si accorgano che in un movimento nel quale vale il motto "uno vale uno" dovrebbe risultare anomalo avere due persone che decidono per tutti. Ma la cosa che appare veramente paradossale è l'idea, accettata come atto di fede, che le regole sono regole e vanno rispettate. Non viene in mente a questi "uno vale uno" che le regole possono anche essere sbagliate o addirittura anti costituzionali.
In tutti i paesi civili un partito per essere riconosciuto come tale deve avere uno statuto che non contrasti con le leggi dello stato. Nel non statuto dei grillini invece non vi è una sola regola che sia costituzionale. E neanche il metodo per decidere i candidati può definirsi democratico. Ovviamente sia che si parli di democrazia diretta che di democrazia rappresentativa. Ma poi che cosa è, secondo i grillini, la democrazia diretta che come tutti sanno non esiste in nessun paese del mondo? Per loro democrazia diretta è il voto in rete senza nessun controllo esterno di 20 mila persone. Per loro democrazia diretta è votare contro il finanziamento di attività come la celebrazione del "giorno della memoria" perché 30 persone in rete hanno detto che non si deve. E il portavoce, che pure aveva votato a favore del finanziamento, dopo che 30 pirla hanno votato in rete ha precisato che essendo un burattino deve diventare pirla pure lui.
A volte immagino questa schiera di incapaci in parlamento votare per la pena di morte perché 300 "cittadini informati" hanno chiesto in rete ai "portavoce" in aula di farlo. E l'eletto che non fosse d'accordo come potrebbe votare un provvedimento non condiviso senza violare il dettato costituzionale che recita "senza vincolo di mandato". La costituzione è stata scritta per affermare con forza i diritti individuali di ogni cittadino e quel votare "senza vincolo di mandato" evidenzia la necessità che l'eletto non deve essere condizionato né dai partiti né da un dittatore. Ma in fondo cosa ne sanno della costituzione questi pirla 2.0. Niente di niente. Loro sono solo e sempre in rete. E si sa ( le ricerche già di qualche anno lo dimostrano) chi sta sempre in rete acquisisce una conoscenza culturale superficiale, molto superficiale. Ma i grillini non sono solo superficiali ed ignoranti. Sono anche eversivi, ovviamente a loro insaputa, perché non hanno la capacità di comprendere la gravità delle loro affermazioni. Qualcuno più in alto di me direbbe: "Signore perdona loro perché non sanno quello che fanno".

mercoledì 26 dicembre 2012

Dire che i sindacati usano il loro potere a beneficio dei poco meritevoli é dire niente. I sindacati ormai reclutano gli incapaci, gli incompetenti ed i nullafacenti. Fanno finta di attaccarli ma quando qualcuno gli tocca la polpa allora sono uniti. Come l'acciaio. E normalmente, specialmente nella suola, attaccano le erosione perbene mentre con i dirigenti incapaci fanno ottimi affari. Parola di Consigliere Comunale. E allora visto che ormai sono dei mantenuti e non rappresentano i lavoratori , mandiamoli a casa. Tutto il risparmio mettiamolo sulle politiche giovanili evitando di tenerci in Italia sindacalisti mafiosi e facendo scappare all'estero i nostri giovani migliori.

I sindacati rappresentano solo alcuni cittadini, ma prendono decisioni che riguardano tutti e gestiscono risorse che appartengono a tutti....... La base sindacale rispecchia sempre meno l'articolo zigome della società e coincide sempre meno con le categorie più deboli; la frammentazione e competizione tra sindacati rende poco conveniente, per il singolo sindacato, farsi carico degli interessi generali, rischiando di perdere iscritti. Il potere sindacale é spesso utilizzato a vantaggio di alcuni poco meritevoli e a danno di tutti.
Bernardo Giorgio Mattarella
Docente di diritto amministrativo

Roba da manicomio. Sono ignoranti come capre e votano in rete. Ovviamente saranno 30 i votanti e loro si illudono che hanno realizzato la democrazia diretta. Quando dico che questa setta è una delle forze più eversive degli ultimi anni non sto esagerando. Una setta di pancia che voterebbe la pena di morte in rete senza alcuna analisi di quello che questo comporta. Ma è questo che volevamo veramente? E' questo il futuro del nostro grande paese? Sono queste le persone che dovrebbero liberare il nostro paese da vecchie incrostazioni? Ci vogliamo proprio far male portando questi poveri diavoli di grillini burattini in parlamento? E voi potete immaginare in parlamento quei quattro pirla di grillini vogheresi pavesi che tutti insieme hanno avuto, nelle elezioni cittadine, al massimo 200 preferenze?. Ma tutti insieme però. Mandiamo dei pirla in parlamento per poi lamentarci nei prossimi cinque anni di avere dei pirla in parlamento? Io che credo nel buon senso degli italiani e ritengo questa ipotesi improbabile. Ma se ciò accadesse io sarò contro. Contro questi ignoranti burattini e contro i loro burattinai.


Milano, M5S vota contro celebrazioni Giorno della Memoria

Milano, M5S vota contro celebrazioni Giorno della Memoria
Milano, Consiglio di Zona 3. All’ordine del giorno, ieri, la votazione sul Giorno della Memoria 2013, ovvero sulle iniziative (incluso un incontro con un testimone dell’Olocausto) per il 27 gennaio, data nella quale in tutto il mondo si commemorano le vittime del nazismo e del fascismo, della Shoah e tutti coloro che rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati.
La segnalazione arriva da Mosaicco-cem.it: in commissione, si legge, era stato deciso all’unanimità di investire sulle iniziative per il 27 gennaio un budget di circa 3mila euro del Bilancio locale. Si era detta quindi d’accordo anche la consigliera del Movimento 5 stelle Patrizia Bedori. Per la decisione in consiglio, la rappresentante M5S sottopone come da prassi del movimento la decisione al dibattito sul gruppo facebook di sostegno al M5S Zona3. Qui l’accoglienza, si legge sul sito, vede commenti come: «Perché dare soldi solo agli ebrei?”, «Sono soldi pubblici, non è giusto sprecarli così» eccetera.
Si passa quindi al voto su Facebook: approvare o meno la delibera consiliare. La risposta è no. E la consigliera Bedori, in Consiglio, vota contro le iniziative di cui sopra. L’attivista dichiara a titolo personale di essere favorevole alle Celebrazioni, ma – essendo lì come “portavoce” del M5S – di votare contro come deciso dalla maggioranza dei sostenitori online.

martedì 25 dicembre 2012

I post del Blog "i segreti della casta" i grillini vogheresi li pubblicano solo quando si parla dei partiti del vecchio regime. Quando si parla della setta a cinque stelle scatta la censura. Non se ne parla. Non si pubblica niente. Si comportano proprio come Peppe 'u curtu. E poi utilizzano il simbolo della lista di Rubiconto perchè si vergognano di usare quella di Grillo. Che si deve fare per una poltrona a 7500 euro al mese. Mentre i nostri figli ed i nostri giovani migliori vanno all'estero noi ci teniamo questi pirla.


Grillo manda in parlamento imbroglioni, portaborse e parenti. Addio Beppe: che peccato, ci avevo creduto!

Le parlamentarie sono state un vero disastro, uno spartiacque. Il disastro non è certo per il dato quantitativo: il problema non è che alle votazioni hanno partecipato meno della metà degli elettori di Tabacci o della Puppato.
Il problema vero è qualitativo.

1) Con questa consultazione on-line vengono mandati in parlamento le persone che hanno mentito, ingannato, violando il regolamento stesso, come nel caso del capolista della Campania Roberto Fico, che ha dichiarato di essere residente in Campania all'atto materiale della sua candidatura (requisito richiesto dal regolamento per le parlamentarie), quando invece non lo era (http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/messages/boards/thread/28931522/post/89474892/)

2) Con questa consultazione on-line vengono mandati in parlamento i parenti, come nel caso della capolista alla circoscrizione estero-Europa, Yvonne De Rosa, fidanzata del già citato Roberto Fico, iscritta al Movimento 5 Stelle il 14 novembre, giusto in tempo per poter essere candidata (la sorella del capogruppo alla Regione Sicilia è anche lei candidata in una posizione blindata nella circoscrizione Sicilia, ma almeno lei un minimo di attivismo nel movimento negli ultimi anni l'ha fatto) (http://www.meetup.com/Gli-amici-di-Beppe-Grillo-di-Napoli/member/68741012/)

3) Con questa consultazione on-line vengono mandati in parlamento non uno ma tre portaborse (Laura Castelli, Marco Scibona, Ivan Della Valle), cioè funzionari dell "apparato" a carico del gruppo consiliare del  Movimento 5 Stelle della Regione Piemonte, malgrado all'atto della loro nomina fu deciso la loro incandidabilità fino al termine del mandato per impedire di sfruttare la loro posizione per fini personali ed elettoralistici (vedi votazione numero 18: http://forum.piemonte5stelle.it/viewtopic.php?f=41&t=281)




Non mi venite a raccontare che si tratta di persone scelte liberamente attraverso le elezioni: quando avanzano  imbroglioni, parenti e portaborse, dietro ci sono sempre i vari Mario Busuito (sul caso smascherato dell'ex sindacalista della UIL beccato a rastrellare fotocopie per iscrivere persone  al movimento 5 stelle basta digitare su google il suo nome) che si infiltrano nel movimento con il loro pacchetti di tessere (cioè - in questo caso - fotocopie di carte di identità attraverso le quali creare un centinaio di account) per alterare facilmente l'esito del voto, visto i numeri striminziti.

Profondamente amareggiato. Addio Beppe Grillo, ti sei perso nella ricorsa spasmodica non a sfidare la Casta, ma a riprodurne ex-novo nuovi membri.
Addio Grillo. Speravo in qualche modo che avresti provveduto - sull'onda delle critiche e delle segnalazioni che tu stesso hai sollecitato - a ripulire le liste, a coprire questi buchi neri che si sono presentati.
Bastava poco: un post con il quale dichiaravi l'incandidabilità di questi tizi - come di altri che qui ho lasciato perdere, ma che la trasparenza della rete ne ha messo in evidenza -, ripulendo le liste di questi e altri personaggi inquietanti, coprendo i buchi neri. L'ho aspettato fino a oggi, poi invece il post è comparso ma riguardava non imbroglioni, parenti e portaborse, ma le voci fuori dal coro.
Ma erano i primi da cacciare fuori dai coglioni, non i secondi, cioè chi critica e rivendica maggior trasparenza (indipendentemente se lo facciano in modo onesto o strumentale): una scelta folle - lasciare i furbetti e cacciare i dissidenti - proprio a ridosso delle elezioni!! E ora con quale credibilità di presenterai alle elezioni!!
Addio Grillo. Per quel che mi riguarda continuerò a diffamare - malgrado le querele - e schifare i vari Casini, Bersani, Berlusconi, Monti e tutti i membri della Casta. Indipendentemente se sul loro simbolo ci sarà scritto PDL, PD, UDC, LEGA, SEL o M5S.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...