borto. Zingaretti vieta l’obiezione di coscienza nei consultori
E' questa la decisione dellaRegione Lazio, che, con un decreto voluto dal presidenteZingaretti, vieta l'obiezione di coscienza all'interno di strutture come i consultori.
Il provvedimento nasce da una vera e propria emergenza: nella regione, infatti, la percentuale di medici che si rifiutano di interrompere una gravidanza sfiora il 90%. Ma non solo: gli obiettori non offrono neanche informazioni riguardo all'aborto e non prescrivono contraccettivi d'emergenza, come la pillola abortiva o quella del giorno dopo.
Per fronteggiare ciò, la Regione ha deciso che l'obiezione potrà essere invocata solo ed esclusivamente dai medici che si trovano nella situazione di dover operare una donna che vuole abortire. Gli altri saranno tenuti a dare informazioni, firmare i certificati e prescrivere i medicinali richiesti per non portare avanti la gravidanza.
"In merito all’esercizio dell’obiezione di coscienza tra i ginecologi", si legge infatti nel decreto, "si ribadisce come questa riguardi l’attività degli operatori impegnati esclusivamente nel trattamento dell’interruzione volontaria di gravidanza. "
"Al riguardo", prosegue il testo, "si sottolinea che il personale operante nel consultorio familiare non è coinvolto direttamente nell’effettuazione di tale pratica, bensì solo in attività di attestazione dello stato di gravidanza e certificazione attestante la richiesta inoltrata dalla donna di effettuare Ivg."
"Per analogo motivo", conclude, "il personale operante è tenuto alla prescrizione di contraccettivi ormonali, sia routinaria che in fase post-coitale, nonché all’applicazione di sistemi contraccettivi meccanici" come la spirale.
-24 giugno 2014-
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