Se la trasparenza si ferma davanti alla porta dei grillini
Se una notizia vera diventa falsa per ragione di... audience. Stamattina Repubblica ha scritto che Federico Piccitto, sindaco grillino di Ragusa, e la sua amministrazione si sono aumentati lo stipendio. Notizia che Giancarlo Cancelleri, uno dei leader di M5s in Sicilia, ha smentito con clamore in una nota pubblicata anche dal blog di Beppe Grillo, non esitando a parlare di "macchina del fango". Aggiungendo che "la stampa non vuole informare il lettore, ma convincerlo che lo sta informando". Argomenti abusati, tuttavia evidentemente cari al pubblico grillino.
Peccato che lo stesso Piccitto confermi che il suo stipendio sia cresciuto da 5.400 euro a 5.900 euro (lordi) al mese. Il sindaco dice che l'aumento è stato un atto dovuto e disposto non da lui ma dai dirigenti della sua amministrazione. Ognuno può farsi l'idea che vuole. E certo non è un furto, un'indennità di quel tipo, per chi è in prima fila nella soluzione dei problemi di una città. Ma sono stati gli stessi esponenti di M5S, sin dall'inizio, a fare del taglio delle indennità un motivo di vanto. Dunque, al di là della legittimità o meno dell'atto, è lecito porsi qualche interrogativo politico. E' lecito far sapere che, "per rimediare a un errore", l'amministrazione comunale guidata da un grillino ha avuto uno "scatto" e si è presa anche gli arretrati? Oppure la trasparenza e il diritto/dovere della stampa di informare si ferma davanti al portone del movimento 5stelle?
Noi crediamo nella buona fede di Piccitto e siamo certi che, come da lui promesso, restituirà la cifra relativa agli adeguamenti Istat e anche quel 30 per cento cui rinunciava fino all'anno scorso ma che da un mese è rientrato nella sua busta paga. "Lo farò", dice Piccitto, senza precisare in che data. Quando accadrà, ovviamente, ne daremo conto. Sicuri, anche in quel caso, che non sarà una notizia "falsa".
Peccato che lo stesso Piccitto confermi che il suo stipendio sia cresciuto da 5.400 euro a 5.900 euro (lordi) al mese. Il sindaco dice che l'aumento è stato un atto dovuto e disposto non da lui ma dai dirigenti della sua amministrazione. Ognuno può farsi l'idea che vuole. E certo non è un furto, un'indennità di quel tipo, per chi è in prima fila nella soluzione dei problemi di una città. Ma sono stati gli stessi esponenti di M5S, sin dall'inizio, a fare del taglio delle indennità un motivo di vanto. Dunque, al di là della legittimità o meno dell'atto, è lecito porsi qualche interrogativo politico. E' lecito far sapere che, "per rimediare a un errore", l'amministrazione comunale guidata da un grillino ha avuto uno "scatto" e si è presa anche gli arretrati? Oppure la trasparenza e il diritto/dovere della stampa di informare si ferma davanti al portone del movimento 5stelle?
Noi crediamo nella buona fede di Piccitto e siamo certi che, come da lui promesso, restituirà la cifra relativa agli adeguamenti Istat e anche quel 30 per cento cui rinunciava fino all'anno scorso ma che da un mese è rientrato nella sua busta paga. "Lo farò", dice Piccitto, senza precisare in che data. Quando accadrà, ovviamente, ne daremo conto. Sicuri, anche in quel caso, che non sarà una notizia "falsa".
Network
04 giugno 2015 - Aggiornato alle