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Era un'abitudine pagare con i soldi pubblici del partito, fosse il taxi per andare dall'estetista, o il pranzo con il marito e la figlia. Pure il gelato (3 euro), o il cibo per gli animali finiva nel bilancio del gruppo, insieme a biglietti gratta&vinci, scarpe e penne Montblanc, senza tralasciare borse e profumi.

A distanza di due anni da quelle 'spese pazze' sono state arrestate due consigliere regionali della Liguria: Marylin Fusco, già vicepresidente della Regione Liguria, e Maruska Piredda, l'ex pasionaria hostess di Alitalia negli anni dei primi tagli tra il personale della compagnia area. Domiciliari ad entrambe per un'ipotesi di peculato relativa alle spese effettuate nel 2012 con i soldi del gruppo dell'Idv, di cui facevano entrambe parte.

"Sono incredula e sconvolta", ha detto Marylin Fusco dalla sua casa a Montecatini, dove è stata disposta la custodia cautelare.

Insieme a lei è stata arrestata, pure lei ai domiciliari nella sua resdienza a Milano, l'ex 'collega' nel gruppo dell'Idv, Maruska Piredda, con la stessa ipotesi di reato.

In questi anni, la difesa di Marylin Fusco non è mai cambiata: "Non ho nulla da nascondere", ha sempre ripetuto. "Le ricevute sono qua e, come è mio costume, ci metto la faccia senza nascondermi". Convocò una conferenza stampa per respingere le accuse, ma non convinse il giudice.

ASCOLTA LA CONFERENZA STAMPA
Spiegò, carte alla mano, che "negli 11 mesi del 2012 in cui è stata nell'Idv, ha presentato ricevute per complessivi 10 mila euro. Che aveva percepito per le spese 12mila e ne aveva restituiti al gruppo politico 2 mila euro, prima di lasciare il partito".

"Come vedete - sottolineò la Fusco - non ci sono né piatti a base di aragosta, né bottiglie di vino pregiate, né champagne, né mutandine. Sono tutti menu fissi".

Il riferimento alle 'mutande' non fu casuale:
 la Guardia di Finanza scoprì che tra gli scontrini fiscali utilizzati per giustificare le spese a carico del gruppo politico, cioè dei soldi pubblici, c'erano anche un piao di mutandine di pizzo acquistate dalla consigliera Maruska Piredda. Ma anche lei negò l'incidente.