Il giorno degli attentati all’aeroporto e alla metropolitana di Bruxelles è successo un fatto strano, da molti definito straordinario: Salvini era a Bruxelles. Si è molto parlato infatti in passato del suo assenteismo a proposito del quale si sono fatte molte polemiche. Salvini, dicono i detrattori, è sempre in televisione, dove lo trova il tempo per partecipare alle riunioni delle Commissioni e alle sedute dell’europarlamento? Lui si difende dicendo che non è vero, spiegando che ci sono altri ben più assenteisti di lui (ed è vero), che molte delle ospitate televisive sono in collegamento da Bruxelles e che lui al Parlamento europeo ci va quando ci sono le Commissioni. E quindi la domanda, che rimbalza da Dagospia, sorge spontanea: cosa stava facendo Salvini a Bruxelles?
Quei voli andata e ritorno per Bruxelles
Il 21 e il 22 marzo c’era la riunione di una Commissione (ambiente, sanità pubblica e sicurezza alimentare) della quale Salvini è membro (anche se supplente). Commissione dove il giorno degli attentati Salvini non s’è visto. E non si è visto nemmeno il giorno prima. Come possiamo dirlo con tanta certezza? Semplice: lunedì 21 marzo Salvini era a Roma a registrare una puntata di Porta a Porta. Dal momento che le registrazioni iniziano intorno alle quattro del pomeriggio (come confermano i lanci d’agenzia che davano conto delle sue dichiarazioni) e finiscono all’incirca due ore dopo sappiamo che Salvini il 21 marzo nel pomeriggio era in studio con Bruno Vespa.
Alla stessa ora all’incirca (15.00 – 18.30) si riuniva a Bruxelles la Commissione Ambiente. Quella mattina però Salvini a Bruxelles c’era. E quella mattina si è riunita regolarmente la Commissione Ambiente. C’è di più, come ho scritto qui, Salvini era anche sulla strada tra l’aeroporto e Bruxelles. Solo che era nella direzione sbagliata: si stava infatti recando da Bruxelles all’aeroporto Zaventem. A confermarlo è lui stesso in un post su Facebook dove annuncia di non essere riuscito ad arrivare in aeroporto e di essere stato costretto a tornarsene in ufficio.
Pendolare della democrazia?
Da questi semplici elementi (la presenza in studio a Porta a Porta il 21 e la presenza a Bruxelles la mattina del 22) sappiamo quindi che Salvini è andato da Roma a Bruxelles dopo aver registrato la puntata del programma di Bruno Vespa. Alle nove di sera infatti il Capitano ha postato uno status su Facebook annunciando la sua partecipazione “in collegamento da Bruxelles” a Quinta Colonna di Paolo Del Debbio.
E sappiamo che si accingeva a fare ritorno in Italia con uno dei primi voli del mattino. La domanda che a questo punto sorge spontanea è: cosa ci è andato a fare Salvini a Bruxelles? Per quale motivo doveva assolutamente essere nella capitale belga la sera del 21 e il 22 e se ne stava andando prima dell’inizio dei lavori della Commissione Ambiente? È possibile che Salvini dovesse incontrarsi con qualche collega, e senza dubbio questa sarà una delle motivazioni che sarà pronto a fornire. Ma a quel punto perché non fermarsi a partecipare ai lavori della Commissione dove per altro si presentava una mozione per la quale figura tra i correlatori? Una possibile spiegazione è che Salvini sia andato a Bruxelles (spendendo i soldi del biglietto aereo) firmando il registro delle presenze per il 21 una volta arrivato e il 22 mattina prima di partire. Come del resto, ci dicono dall’europarlamento, fanno molti eurodeputati. Per Salvini però è importante far vedere che a Bruxelles ci va. Vi pare poco?
La maggior parte delle riunioni del Parlamento europeo, quali le tornate e le riunioni di commissione e dei gruppi politici, si svolgono a Bruxelles o a Strasburgo. I deputati hanno diritto al rimborso del costo effettivo dei biglietti di viaggio acquistati per recarsi a dette riunioni su presentazione dei documenti giustificativi, fino a concorrenza della tariffa di classe business “D” o analoga per i viaggi in aereo
Quando sono in sede gli europarlamentari sono infatti tenuti a firmare un registro generale delle presenze che serve all’europarlamentare come pezza d’appoggio per giustificare la richiesta di rimborso.
Il Parlamento versa un’indennità forfettaria di 306 EUR al giorno per coprire tutte le altre spese sostenute dai deputati nei periodi di attività parlamentare, a condizione che essi attestino la loro presenza apponendo la propria firma su uno dei registri di presenza ufficiali disponibili a tale fine.
È possibile firmare il registro a partire dalle sette della mattina. Alle otto e qualcosa di martedì 22 Salvini era già in macchina in direzione aeroporto per tornare in Italia. Secondo voi cosa stava facendo Matteo Salvini a Bruxelles?