Raffaele Cantone a Milano, il supercommissario nel suo nuovo ufficio in Prefettura. Incontro con Bruti Liberati e Pisapia
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La prima cosa da fare sarà spulciare il mare di carte, permessi e certificati che in questi ultimi anni hanno inondato gli uffici del Comune di Milano e della Regione Lombardia. La seconda sarà quella di vigilare – a tempi sincronizzati – sull’inchiesta ancora in corso che mira a far luce sulla cosiddetta “cricca dell’Expo” e soprattutto capire quali sono gli appalti “sensibili” - ancora da assegnare - che potrebbero far gola alla criminalità organizzata.
Non sarà stato buono come quello del Gambrinus di Napoli – come ha ammesso lui stesso scherzando con i presenti – ma il caffè della Procura di Milano, per il partenopeo Raffaele Cantone, neopresidente dell’Autorità anticorruzione, è stato sicuramente necessario e proficuo. Un’ora di “chiacchierata informale” con il procuratore capo di Milano Edmondo Bruti Liberati e, prima ancora, un incontro a porte chiuse con il sindaco della città Giuliano Pisapia. È iniziata così la trasferta milanese del super magistrato napoletano che è stato chiamato direttamente dal presidente del Consiglio Matteo Renzi a vigilare sulla imminente esposizione universale del 2015, travolta da un’ondata di scandali e arresti.
Un lavoro delicato, per Cantone, che dopo il tira e molla sui poteri straordinari che aveva chiesto al governo per contrastare la corruzione lombarda oggi si è ritrovato a prendere ufficialmente possesso del suo ufficio all’interno della Prefettura di Milano, da dove vigilerà – appunto – sulle imminenti gare d’appalto.
Una fetta di torta succulenta che rischia di finire ancora una volta nel mirino di associazioni per delinquere, visto che la maggior parte degli appalti non è ancora stata assegnata. Come stava per succedere – secondo i sospetti della Procura - nel caso della “cupola degli appalti”, sgominata lo scorso maggio, che ha visto finire in manette nomi storici di Tangentopoli, fra cui Gianstefano Frigerio e il “compagno G” Primo Greganti.
Ed è proprio su questa inchiesta che Raffaele Cantone avrebbe chiesto lumi al collega Bruti Liberati, per capire a che punto sono le indagini e quali sono gli “assi” nelle mani della Procura, che affila le lame in vista di un processo che potrebbe arrivare molto presto con giudizio immediato.
Oltre a essere il procuratore capo, infatti, Bruti Liberati è anche coordinatore all’interno della Procura della cosiddetta area omogenea Expo 2015. E cioè si occupa in prima persona di tutte le inchieste e le notizie di reato che, in un modo o nell’altro, hanno a che vedere con l'esposizione universale. Materiale che per il neopresidente dell’Autorità anticorruzione potrebbe essere molto interessante.
Più formale, invece, è stato l’incontro con il primo cittadino Giuliano Pisapia, che l’ha accolto nel suo ufficio di Palazzo Marino. Il meeting privato è durato poco più di un’ora. “Una visita di cortesia”, fanno sapere dallo staff di Pisapia. In realtà, anche in questo caso il magistrato avrebbe chiesto al sindaco di fargli reperire la documentazione su Expo relativa agli ultimi anni, in particolare nomine e gare d’appalto. Materiale cartaceo che, però, risale soprattutto all’epoca Moratti. Visto che è stata l’ex sindaco Pdl la prima a nominare i vertici Expo nel 2008, compreso l’ex manager Angelo Paris, ora finito in manette nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura milanese.
Più formale, invece, è stato l’incontro con il primo cittadino Giuliano Pisapia, che l’ha accolto nel suo ufficio di Palazzo Marino. Il meeting privato è durato poco più di un’ora. “Una visita di cortesia”, fanno sapere dallo staff di Pisapia. In realtà, anche in questo caso il magistrato avrebbe chiesto al sindaco di fargli reperire la documentazione su Expo relativa agli ultimi anni, in particolare nomine e gare d’appalto. Materiale cartaceo che, però, risale soprattutto all’epoca Moratti. Visto che è stata l’ex sindaco Pdl la prima a nominare i vertici Expo nel 2008, compreso l’ex manager Angelo Paris, ora finito in manette nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura milanese.
E questi non sono dettagli da poco, visto che con i suoi pieni poteri il presidente dell’Authority anticorruzione potrà disporre la sostituzione di uno o più amministratori della ditta coinvolta nelle inchieste (o anche solo presunti tali), e nei casi più gravi avrà la facoltà di chiedere l’amministrazione controllata.
Sempre il criterio della nomine e degli appalti sarà oggetto del colloquio che domani Cantone avrà con il presidente della Regione Roberto Maroni. È soprattutto il Pirellone, infatti, il fulcro attorno al quale in questi anni si sono mosse le trame dell’Expo 2015.
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