Qualche giorno fa durante uno dei suoi MatteoRisponde il Presidente del Consiglio ha mostrato il facsimile di quella che potrebbe essere la scheda elettorale per eleggere i consiglieri regionali che andranno al nuovo Senato delle Autonomie. Renzi ha precisato che si trattava di un facsimile perché al momento non esiste al momento una legge che regolamenti l’elezione dei nuovi senatori, questo naturalmente non è uno scandalo, perché è la stessa riforma costituzionale a prevedere che il meccanismo con cui verrà composto il Senato debba essere stabilito tramite una legge ordinaria (perché le leggi elettorali sono leggi ordinarie). A Grillo però quella scheda elettorale (facsimile lo ricordiamo) non è andata proprio giù, e ha annunciato di voler denunciare Renzi “per abuso della credulità popolare”,
C’era una volta un blog di “informazione”
Grillo lo ha scritto ieri sul blog prendendo spunto da un post pubblicato dal cittadino/portavoce/deputato Danilo Toninelli (che già tante gioie ci ha procurato in passato con i suoi post) che paragonava Renzi ad un venditore di pentole (un paragone davvero originalissimo) e annunciava che il MoVimento avrebbe denunciato Renzi per abuso della credulità popolare perché “il Presidente del Consiglio induce gravemente e intenzionalmente in errore i cittadini che sono in buona fede“. Ora, a parte il fatto che il decreto legislativo numero 8 del 15 gennaio 2016 ha depenalizzato il reato di abuso della credulità popolare e che quindi al massimo Renzi potrebbe rischiare (nel fantasioso mondo delle leggi grilline) una multa. Involontariamente Grillo e Toninelli ci offrono un interessante spunto di riflessione perché è proprio il caso di dire “da che pulpito”. Beppe Grillo è infatti noto per essere uno che le spara grosse e che al di là della fede cieca nell’onestà e nella trasparenza sulla credulità popolare ci ha costruito una fortuna, economica prima e politica poi. Vi ricordate di quando Grillo ci spiegava la pericolosità degli OGM parlandoci del pomodoro-pesce transgenico che aveva causato la morte di sessanta ragazzi per shock anafilattico? Lo diceva proprio Grillo: «In questi quattro mesi sono morti sessanta ragazzi di shock anafilattico perché non sapevano, erano allergici al pesce e mangiavano il pomodoro», non era una battuta, era un esempio “vero” che Grillo utilizzava per spiegare la pericolosità degli organismi transgenici. E no, non è mai successo.
Sempre nello stesso periodo, mentre ci spiegava che i vaccini non servono a nulla anzi ci fanno ammalare, Beppe Grillo ci presentava una straordinaria invenzione che tutti dovrebbero avere in casa: la Biowashball. Una sfera di plastica che consente di fare il bucato senza usare detersivi quindi senza inquinare e senza spendere soldi (a parte quelli per l’acquisto della magica sfera).
Indovinate cosa è successo quando giornali e programmi televisivi hanno iniziato a scrivere e a parlare del fatto che la Biowashball non serviva a nulla? Grillo ha pubblicato sul suo blog questo post dove invece che ammettere di aver preso una cantonata spiegava che contro la Biowashball si erano mossi i poteri forti come ad esempio la Coop. E i poteri forti tornano anche quando Beppe ci spiegava la truffa del Signoraggio bancario oppure che la chemioterapia era inutile e serviva solo a far ingrassare i conti correnti dei primari oppure sul fatto che l’AIDS non esiste dicendo addirittura che “ci sono dei seri sospetti che sia una bufala” e spiegando che nessuno “ha mai fotografato il virus dell’HIV” e che era la cura contro l’HIV a causare l’AIDS (di fatto invitando a non curarsi). E che dire del rapporto con Stefano Montanari, che oggi possiamo ammirare in trasmissioni come le Iene per par condicio, è lo stesso per il quale nel 2006 si raccoglievano fondi sul blog di Beppe per un microscopio? Oppure della straordinaria bufala dei cellulari che ti cuociono il cervello come un uovo à la coque?
Qualcuno potrebbe obiettare che quelli erano spettacoli comici, e che Grillo stava facendo il comico e non lo scienziato. Non è così perché Grillo all’epoca aveva già creato la sua immagine di controinformatore e di voce della verità, ovvero colui che dice le cose che gli altri (i politici, le multinazionali, la CIA) non vogliono che la gente sappia. Quelle di Grillo non erano battute su vaccini, cancro, AIDS ma erano rivelazioni che in un’epoca ancora largamente pre-Internet per la maggior parte degli italiani (stiamo parlando di dieci o dodici anni fa, non secoli) lui faceva al pubblico. Da sempre Grillo ha promosso il suo blog come portale per l’informazione, non come zibaldone delle sue più belle trovate comiche.
E c’è ora un partito politico, nato proprio su quel blog
Ma se preferite possiamo passare a tempi più recenti: qualche giorno fa Grillo ad esempio si è fatto fotografare con un mega assegno da 80 milioni dicendo che sono i soldi cui il M5S ha “rinunciato, restituito o donato”. Ma indovinate un po’? Anche in quel caso Grillo stava cercando di fare passare un messaggio (“ho appena firmato un assegno da 80 milioni di euro”) che non corrispondeva alla realtà dei fatti. Potremmo parlare ad esempio di quando disse che le mammografie non servono perché in realtà l’unico obiettivo dei medici, anzi di Umberto Veronesi, era quello di farsi pagare dall’azienda produttrice delle macchine per le mammografie. Oppure potremmo parlare dell’Associazione MoVimento 5 Stelle, quella costituita da Grillo, suo nipote Enrico e dal commercialista di Beppe Enrico Maria Nadasi che non solo è la titolare del simbolo del partito ma è anche l‘associazione che effettivamente controlla il partito MoVimento 5 Stelle. Sempre in nome della trasparenza l’esistenza di questa associazione è saltata fuori solo dopo che alcuni attivisti di Napoli hanno intentato causa a Grillo per essere stati espulsi dal M5S. Si potrebbe aprire un lunghissimo discorso sul fatto che il M5S è sempre stato descritto da Grillo come il partito della democrazia partecipata in Rete, quello dell’uno vale uno, tutte cose che nel corso di appena tre anni di legislatura si sono dimostrate non essere vere o essere vere in parte e solo a giorni alterni. Ed infine, sempre per coloro che credono che in fondo Grillo sia un comico (quando in realtà è il capo politico di un partito) e quindi quello che ha detto non possa essere considerato abuso della credulità popolare (e perché mai visto che il C.P. scrive “chiunque” e non “chiunque eccetto i comici”) vale la pena ricordare che molte delle persone che hanno creduto a quello che diceva sono ora in Parlamento.
Tra le fila dei pentastellati eletti nel 2013 (alcuni sono stati espulsi ma non per le loro teorie) troviamo Bartolomeo Pepe, che voleva proiettare in Senato un film sul collegamento tra vaccini e autismo; Tiziana Ciprini che alla Camera denuncia i complotti dei Bilderberg, il signoraggio bancario e mette in dubbio l’efficacia della chemioterapia; Paolo Bernini, il vegano che crede che Osama Bin Laden non sia morto e teme la microchippatura di massa; Marco Zullo che voleva portare all’attenzione del Parlamento la spinosa questione delle scie chimiche e Tatiana Basilio che ha le prove scientifiche che dimostrano l’esistenza delle sirene. A livello locali c’è chi ricorda Virginia Raggi e il suo divertentissimo complotto dei frigoriferi, che sarà neutralizzato adottando una misura – quella del ritiro a domicilio degli ingombranti – già introdotta da Marino. Infine vale la pena ricordare anche Rosa D’Amato, l’europarlamentare che ha inventato di sana pianta la dichiarazione di un Alexander Purcell, un esperto di Xylella di fama mondiale che è stata presa per vera addirittura dai PM di Lecce che hanno indagato (ahinoi, senza successo) sul complotto per far arrivare la Xylella in Italia.