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ROMA - Ultime ore di campagna elettorale, con i comizi di chiusura, per il referendum sulla riforma costituzionale. "La mia impressione è che ce la giochiamo sul filo dei voti", ha detto a La7 il presidente del Consiglio, Matteo Renzi che intanto un risultato lo ha incassato: il voto degli italiano all'estero ha ampiamente superato il 30 per cento che auspicava il premier. "Credo che in consolati e ambasciate ne siano successe di cotte e di crude", lo ha attaccato il leade della Lega Salvini. "Bisogna vedere se si tratta di persone vere e non di schede elettorali comprate e riempite da una sola mano", gli fa eco Massimo D'alema. "Sia che si vinca o si perda è la stessa cosa. Il Paese è spaccato", ha tuonato in serata da Torino Beppe Grillo. Il premier parlando a Firenze si è detto convinto che "questa rimonta spettacolare possiamo portarla a casa". Ma se vince il No, ha detto il ministro delle Infrastrutture "credo che Renzi andrà dal presidente Mattarella a consegnare la sua disponibilità", ha spiegato Graziano Delrio a Cartabianca su RaiTre. E in serata la scritta 'No', data dalla composizione dell'illuminazione delle finestre del grattacielo, è comparsa al Pirellone, sede del Consiglio regionale lombardo. 
Referendum, ultimi comizi. Renzi: "Se vince Sì Italia più forte nella Ue". Grillo: "Paese spaccato"
"Si tratta di un'iniziativa né promossa né autorizzata dalla presidenza della Giunta", ha fatto sapere la Regione Lombardia. "Sono in corso verifiche per accertare la responsabilità di chi ha violato la legge sulla par condicio che la presidenza ha sempre rigorosamente rispettato". E dal comitato nazionale 'Basta un Sì'' in serata hanno fatto sapere che "in queste ore il nostro sito internet bastaunsi.it sta nuovamente subendo ripetuti attacchi informatici, che hanno l'obiettivo di oscurarne i contenuti".

Il voto degli italiani all'estero. Seggi chiusi con il 40% dell'affluenza, una stima di un milione e 600mila schede in arrivo che potrebbero davvero essere decisive, come paventa chi minaccia il ricorso in caso di vittoria del Sì in ragione della presunta ingerenza di Matteo Renzi proprio nella formazione dell'opinione dei nostri connazionali oltre confine. Renzi che, tra l'altro, sperava di portare alle urne un 30%. E' andata dunque, oltre ogni rosea previsione del premier. In Svizzera, secondo i primi dati che circolavano ieri sera a Palazzo Chigi, ha votato il 42,2% degli italiani registrati, in Gran Bretagna l’affluenza è stata invece del 37%.

I comizi conclusivi dei leader. Matteo Salvini, inaugurando in piazza Colonna a Roma la sua agenda, ha attaccato subito Renzi: "Credo che in consolati e ambasciate ne siano successe di cotte e di crude. Ma conto sul fatto che il voto degli italiani sarà un voto per il No che supererà anche gli eventuali Sì inventati e comprati da Renzi in giro per il mondo. E da lunedì a Palazzo Chigi si cambia inquilino". Il premier, prevedendo il copione, aveva intanto già detto la sua a Rtl 102.5: "E' un film che ogni volta si ripropone. Il voto all'estero è stato proposto dall'allora ministro del centrodestra Tremaglia e votato a sinistra. Non capisco, perché dire che lì si fanno i brogli? Perché continuare ad alimentare tensioni e polemiche?".