sabato 24 gennaio 2015

Andiamo avanti a cambiare l'Italia.

Come si possa votare per un movimento monnezza come il M5S é veramente incredibile

https://www.facebook.com/espelletecitutti/posts/837879949602678

Non si può stare in un partito e fare il capo dell'opposizione. Civita vattene se non ti piace questo PD. Le vuoi essere libero di sparare sciocchezze come i grillini iscriviti al M5S.

Giuseppe Civati insultato su Facebook dai dem che difendono il patto del Nazareno: "Vattene!"

Pubblicato: Aggiornato: 
PIPPO CIVATI

Il candidato NN, "non Nazareno", agita la base del Pd. Che prende d'assalto la pagina Facebook di Giuseppe Civati per contestare la proposta di promuovere al Quirinale un esponente che non sia frutto dell'accordo tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Toni duri, inusitati, quelli dei dem, di probabile osservanza renziana, contro il deputato Pd: dall'invito ad andarsene dal partito, a veri e propri insulti. Insomma, a giudicare dai social network, la base dem propende per un candidato 'berlusconiano'. E lo dice con espressioni non esattamente amichevoli.
Per Marco Scanziani, Civati "sta remando contro la direzione del partito. Se non concordi con le scelte - gli dice - vai nel gruppo misto o dimettiti. Ti ricordo che il tuo stipendio da parlamentare te lo paghiamo noi. Il problema grosso sai qual è? Che se esci non rientri più perché lo sbarramento del 3% vi manda tutti a fare gli operai! Te, Bersani, Fassina e la Bindi. Non se ne può più. Fuori dalle balle!".
Anche Simone Lodi, che si professa civatiano, sbotta: "Ora hai veramente rotto il cazzo", gli manda a dire via social network. Vera Lampo è perentoria: "ti dovrebbero sbattere fuori dal Pd e dal parlamento per gli inciuci che stai progettando con Vendola e i M5s per far cadere il governo. Farai la fine di Bertinotti!", è la sua previsione.
Alessandro Granata lo invita a "cambiare mestiere, non hai le palle per fare il politico, sei solo invidioso", gli dice. E Antonio Trentini la mette in musica: "e Pippo Pippo non lo sa...: Sei un piccolo essere inutile". Alberto Lombardini accoglie la proposta del candidato NN con netta contrarietà: "Ora facci il piacere di uscire dal Pd. Fonda il tuo partitino dello 0,1% con Vendola e saluti". Andrea Gurioli offende: "dicci il prezzo Pippo, dai", dice allusivo.
Piero Ferroni si "abbassa a scrivere" a Civati per dirgli: "ma a te che cazzo te ne frega dei problemi altrui tanto hai stipendio e pensione garantita...". Tra le più ricorrenti l'accusa di tafazzismo. Come quella di Massimo Manetti: "Tanto per continuare a farci del male! il komintern non vuol morire e per sopravvivere deve sparare cazzate. Bravi Pippo e company: semplicemente inutili e dannosi per la sinistra". Marco Regazzoni sfrutta la chiave biblica: "Ponzio Pilato è abbastanza non-Nazareno?", chiede provocatorio.
Numerosi gli inviti alle dimissioni: ("caro Civati, dimettiti e trovati un lavoretto come fanno tutti. No?") variamente interpretati: "hai rotto le palle conti quanto un 2 di bastoni a scopa. Taci", dice Tiziano. E michele mattia aggiunge: "Ti piace tanto essere mandato continuamente a quel paese". Per Renzo Rossi si tratta di "masochismo, come quelli che si eccitano a farsi insultare a letto".

Pensare che per Grillo ed i Grillini Casapound è un movimento democratico. Loro si che difendono la costituzione italiana.

MANIFESTANO IN 2MILA CONTRO IL FERIMENTO DI UN ANTAGONISTA UNA SETTIMANA FA CREMONA, SCONTRI TRA POLIZIA E CORTEO DI ESTREMISTI Oltre duemila persone in corteo per protestare contro il ferimento, domenica scorsa, di Emilio Visigalli, militante di un centro sociale locale ferito da militanti di Casa Pound al termine di una partita di calcio. La polizia ha sparato lacrimogeni in direzione del corteo Lacrimogeni a Cremona durante corteo di antifascisti (twitter ‏@cliffo__) Cremona, scontri tra autonomi e Casapound: un ferito grave 24 gennaio 2015 Momenti di tensione questa sera a Cremona tra polizia e i manifestanti del corteo antifascista organizzato per protestare contro il ferimento, domenica scorsa, ad opera di militanti di Casa Pound, di Emilio Visigalli, esponente del centro sociale Dordoni della città. La testa del corteo è stata presa da un gruppo di giovani vestiti di nero con addosso caschi e bastoni. La polizia ha sparato lacrimogeni in direzione del corteo, dal quale sono stati lanciati oggetti verso le forze dell'ordine. I disordini sono arrivati in centro città: il corteo con in testa i giovani armati di caschi e bastoni ha raggiunto via Dante e via Stauffer lanciando oggetti verso le forze dell'ordine che hanno risposto con altri lacrimogeni. Il gruppo è costruito da un centinaio di manifestanti ma sono una decina quelli che fronteggiano la polizia. A partecipare al corteo - riferiscono gli organizzatori - oltre duemila persone. Visigalli è tuttora ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Cremona per via delle lesioni al capo riportate subito dopo l'incontro di calcio Cremona-Mantova. Il corteo è aperto da uno striscione con la scritta 'Chiudere tutti i covi fascisti, Emilio resisti lottiamo con te'. Nel corteo esponenti di centri sociali lombardi ma non solo ed anche bandiere di Rifondazione Comunista, Usb e Anpi.  Intanto, Anonymous Italia comunica su twitter di aver messo fuori uso, in occasione del corteo, almeno due siti 'fasci'. Non sono accessibili casapoundlombardia.org da stamattina e, dal pomeriggio, anche www.radiobandieranera.org. Il "#TangoDown" di siti 'fasci' e' su @OperationItaly, l'account ufficiale di Anonymous Italia.  - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Cremona-scontri-tra-forze-ordine-e-corteo-di-antifascisti-emilio-visigalli-ferito-domenica-scorsa-da-casapound-11b61bc5-9432-4ec2-b2cd-8a2b2ca6166b.html

Sono completamente d'accordo. Solo un giornale fazioso e servile come il Fatto Quotidiano poteva chiedere l'audizione del Presidente della Repubblica.

INAUGURAZIONE DELL'ANNO GIUDIZIARIO, PARLA IL PRESIDENTE DELLA CORTE D'APPELLO

“L’audizione di Napolitano era evitabile”
Da Milano Canzio riaccende la polemica

di . Categoria: CronacaPolitica
inaugurato-anno-giudiziario-palermo
L’audizione di Giorgio Napolitano da parte dei giudici di Palermo sulla trattativa Stato-mafia poteva essere evitata. Non ha dubbi il presidente della Corte d’appello di Milano Giovanni Canzio in occasione dell‘inaugurazione dell’anno giudiziario.
“È mia ferma e personale opinione – ha detto Canzio -  che questa dura prova si poteva risparmiare al Capo dello Stato, alla magistratura stessa e alla Repubblica Italiana”.
Il passaggio che riguarda la deposizione di Giorgio Napolitano è stato messo nero su bianco da Giovanni Canzio nella relazione ‘ufficiale’, quella che apre con un passo tratto dall”Elogio dei giudico scritto da un avvocato’ di Piero Calamandrei e ben rilegata, e non in quella più breve letta nell’Aula magna.
In quest’ultima gli accenni alla vicenda del capo dello Stato uscente, citato come teste dai giudici di Palermo, sono stati ‘omissati’. Canzio ha ricordato come Napolitano “con equilibrio e saggezza” abbia “salvaguardato le prerogative presidenziali insieme con i valori di indipendenza e autonomia della magistratura, e del quale abbiamo ammirato, nell’esercizio del difficile mandato, il rigore morale e intellettuale, a difesa dei valori costituzionale della Repubblica Italiana”.
Nella relazione ‘ufficiale’ si legge in aggiunta come il capo dello stato uscente ha saputo tenere “la barra diritta sul crinale davvero impervio della sua recente audizione, nel palazzo del Quirinale, da parte dei giudici della Corte d’Assise di Palermo”.
Non ho intenzione di commentare le dichiarazioni del presidente della corte d’appello di Milano, ma l’utilità della citazione a testimoniare dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è già stata oggetto di valutazione della corte d’assise di Palermo”. L’ha detto il pm Nino Di Matteo, titolare del processo sulla trattativa Stato-mafia.


Ci giunge notizia che i grillini hanno declinato l'invito a dialogare con Renzi per decidere sulla candidatura del prossimo Presidente della Repubblica perché devono incontrare esponenti eminenti dell'ISIS.

Isis decapita ostaggio giapponese: il video su Twitter

La vittima sarebbe il contractor Haruna Yukawa, sequestrato assieme al giornalista freelance Kenji Goto. La notizia riferita dal Site, il sito Usa di monitoraggio dei jihadisti sul web
Redazione 24 Gennaio 2015
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I jihadisti dello Stato islamico hanno decapitato uno dei due ostaggi giapponesi rapiti. È quanto si vede in un video diffuso da alcuni account Twitter legati all'organizzazione di Abu Bakr al-Baghdad. La vittima è il contractor Haruna Yukawa, 42 anni, sequestrato assieme al giornalista freelance Kenji Goto Jogo, 47 anni.
Al governo giapponese sarebbe stato recapitato un videoin cui compare un fermo-immagine del secondo ostaggio, il giornalista Kenji Goto Jogo, con in mano una foto di Yukawa decapitato. L'ostaggio parla in inglese e accusa il premier Shinzo Abe della morte di Yukawa.
"Guardate la foto del mio compagno di prigionia Haruna massacrato nella terra dell'Isis. Eravate stati avvertiti". Queste le parole pronunciate dal giornalista Kenji Goto Jogo, il secondo ostaggio giapponese ancora in vita nel video di cui riferisce il Site. L'ostaggio ucciso era un contractor. Nel video, che dura due minuti e 56 secondi, Kenji Goto Jogo presenta la nuova richiesta dei suoi rapitori: il rilascio di "Sajida al-Rishawi" in carcere in Giordania.
Il Giappone non ha avuto contatti diretti con i jihadisti ma il portavoce del governo, Kenko Sone, ha confermato che il Paese non spedirà truppe in una missione di salvataggio, in quanto la sua costituzione pacifista vieta qualsiasi attacco preventivo. Nemmeno l'ipotesi del pagamento del riscatto, però, è stata presa in considerazione: come gli Stati Uniti e il Regno Unito, il Giappone è contrario a versare soldi nelle casse dei terroristi.
Jogo afferma che l'Isis chiede ora in cambio della sua vita il rilascio di Sajida al-Rishawi, un'aspirante attentatrice kamikaze inviata da al Qaida in Iraq per attaccare un hotel in Giordania nel 2005.

Si sa, i grillini parlano e incontrano e dialogano solo con l'ISIS.

Toto Quirinale, consultazioni martedì. M5S a Pd: “Giochi fatti. Non verremo”

“Con tutto il rispetto, ci è andato Berlusconi, noi al Nazareno non ci andremo”, ha detto Alessandro Di Battista dal palco della Notte dell’Onestà, leggendo la risposta del M5s all’invito del Pd.
Sempre da piazza del Popolo a Roma Beppe Grillo ha chiarito il pensiero del Movimento:
“I giochi sono già fatti, noi decidiamo poco. Si tratta per il Presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali. Noi non ci fidiamo più di nessuno. Il Nazareno? Non so cosa sia. Per me l’onesta è l’onestà intellettuale. Non quella di chi ruba o non ruba perché si stanca anche di rubare. Non è quello. E’ parlare con persone leali. E’ la politica aperta: noi siamo questa”.
E poi, sul ruolo del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi nel patto del Nazareno e nei colloqui per l’elezione del presidente della Repubblica, ha detto, rilanciando le parole pronunciate da Salvatore Borsellino sul palco di Piazza del Popolo a Roma per la “Notte dell’Onestà”:
“Si tratta per il Presidente della Repubblica con un criminale ai servizi sociali”.
L’INVITO - Nel primo pomeriggio di sabato, dopo la convocazione, il partito di Beppe Grillo aveva così risposto via twitter:
“Il Pd ci ha convocato al Nazareno per il presidente della Repubblica. La risposta la daremo stasera durante la Notte dell’onestà in piazza del Popolo a Roma”,
avevano scritto Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista, membri del direttorio del Movimento 5 Stelle. E in serata la risposta è arrivata: il Movimento 5 stelle non andrà al Nazareno.
LE CONSULTAZIONI – Le consultazioni inizieranno martedì 27 gennaio alle 9:30 nella sede del Pd. Si inizierà con Scelta Civica, quindi il primo passaggio delicato con gli alleati di Ncd-Udc. Seguiranno il Misto, Maie, Api; quindi Psi; SVP, PAT, Union Valdotaine; Lega Nord; Italia dei Valori; Fratelli D’Italia; GAL. Infine Forza Italia e per ultimo Sel.
Nel Pd, però, continuano le polemiche. Pippo Civati e la sua proposta di un candidato NN - non Nazarenosono stati duramente criticati su Facebook. Critiche che si sommano a quelle lanciate, dalla prima pagina della Stampa, dal vicedirettore Massimo Gramellini.
Poco dopo dal suo blog lo stesso Civati ha replicato definendo il suo candidato NN
“Un presidente libero, autorevole e autonomo, per il Paese e contro nessuno, potrebbe emergere dal libero confronto delle forze politiche e non da uno schema che potrebbe condizionarlo. Non ad personam, insomma, ma per le persone, maggioranza o minoranza poco importa, anche perché poi maggioranze e minoranze cambiano”.
E giudica la sua proposta
“aperta a tutti. A tutti quelli che pensano che il Presidente della Repubblica non debba essere scelto solo tra due persone, non nelle segrete stanze e non per motivi non chiari, ma nella condivisione e all’aria aperta”. Un candidato scelto secondo le modalità opposte, invece, “rappresenterebbe qualcosa che noi non siamo”.


Ovviamente la furbetta ha capito che si scinde il PD nel partito nessuno la vorrà e nel nuovo partito saranno così in pochi che lei dovrà lasciare la poltrona. Mica stupida la Camusso. Non sia mai che dovesse passare gli ultimi tre anni della sua vita a lavorare!

Camusso contraria a scissione Pd: Già troppi i mini-partiti

Pubblicato il 24 gennaio 2015 da Giuseppe Spadaro 
Chi lo avrebbe mai detto: a bocciare la scissione Pd è Susanna Camusso leader della Cgil. Spesso, parlando dei democratici, si fa riferimento alla vicinanza tra i leader del sindacato e gli esponenti politici della sinistra del Pd come ad esempio Stefano Fassina. Ma Camusso a sorpresa motiva la sua contrarietà allo strappo di cui ormai di parla da mesi e da molti dato come imminente.
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha spiegato cosa pensa a proposito di una scissione all’interno del Pd. “Penso che di formazioni piccole ne abbiamo già troppe” a margine dell’inaugurazione della scuola di formazione politica Alisei, in merito ad una possibile uscita della sinistra Pd dal partito.
Alla domanda se vedesse con favore la nascita di una Syriza italiana, Camusso ha replicato: “Penso che sia situazioni imparagonabili e quando si ragione di politica bisogna sempre partire dalla realtà di quello che c’è nel proprio paese e non pensare che diventiamo un’altro paese”.

Camusso “Pd grande partito di csx”

susanna camusso
A chi gli chiedeva se il Pd non fosse ormai da considerarsi una formazione di centrodestra, il segretario della Cgil ha risposto che “non si può metterla in questi termini: il Pd rappresenta in Italia un grande partito di centrosinistra – ha spiegato – e con questo bisogna comunque fare i conti, non è che basta un volto a creare una nuova formazione. Questa – ha concluso – è la storia della debolezza della sinistra in Italia”.

Tutte queste comparsate in TV per arrivare a dire quello che ha ripetuto per anni Bossi. Secondo me il popolo leghista non è molto contento di questi ladroni in casa nostra.

La Lega di Salvini: il destino è tornare con Berlusconi

Forte nei sondaggi il leader padano punta a defilarsi sul Quirinale per poi far pesare i consensi

Dalla pagina Facebook di Matteo Salvini

   
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«E adesso cosa facciamo? Ci mettiamo con la Meloni e facciamo un bel listone per difendere i lavoratori pubblici del Sud? Meglio tornare con Berlusconi a questo punto. Vedrai: digeriremo pure Alfano». Il dirigente della Lega Nord di prima fascia, seduto al tavolino di un bar del centro di Milano, allarga le braccia nel parlare del Carroccio trainato dal segretario Matteo Salvini. Come al solito, la storia lo insegna, il movimento padano si trova a un bivio: andare da soli o ritornare nelle braccia dell’ex Cavaliere? Certo, forse è ancora presto, dal momento che non c’è un’imminente scadenza elettorale. Ma l’elezione del presidente della Repubblica (partita su cui si giocano le future alleanze politiche) e l'imminente approvazione dell’Italicum ha iniziato a creare malumori e dubbi nelle valli padane. Le elezioni regionali si avvicinano, in particolare quelle in Veneto, come peraltro le prime strategie per il candidato sindaco del centrodestra a Milano nel 2016. Si addensano nubi sul futuro di una Lega che vola nei sondaggi ma rischia di trovarsi in un angolo e si ritrova ancora una volta a ragionare su come affrontare i problemi di un centrodestra balcanizzato, dove a tenere in mano il pallino del gioco è sempre Berlusconi. 

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Lo si può vedere in questi giorni di trattative prima della settimana delle votazioni per il nuovo presidente della Repubblica. Forse in pochi se ne sono accorti ma è sempre Silvio a condurre le trattative con il segretario del Pd e premier Matteo Renzi. E’ sempre lui a rappresentare quella galassia di partiti che fu l’architrave dei governi berlusconiani. Per il Carroccio l’uomo delle trattative è sempre Giancarlo Giorgetti, la mente economica, «l’unico con la testa e che ci capisce qualcosa» per dirla come i pochi rimasti nella sede di via Bellerio, dopo il licenziamento di 76 dipendenti. «Salvini si terrà defilato nelle votazioni per il Quirinale» spiega un maroniano «ma dopo dovrà capitalizzare il 15% nelle trattative per il ritorno con Berlusconi: l'Italicum lo costringerà a farlo». Da qualche settimana Salvini non sembra più in rampa di lancio. Sarà che pure Marine Le Pen, la madama, la musa ispiratrice del lepenismo, sta perdendo consensi in Francia dopo l’attentato al giornale satirico Charlie Hebdo. "L’altro Matteo" guadagna consensi ma sembra rinchiuso in una torre d’avorio, dove è difficile prendere la decisione giusta. 
Il Corriere della Sera ne ha parlato in un articolo del 24 gennaio, raccontando della solitudine di Salvini, senza una vera e propria classe dirigente intorno, o che comunque non è ancora riuscita a sfondare, dove a problemi si aggiungono ogni giorni nuovi problemi. Anche il sito L’Intraprendente, di solito vicino al sindaco di Verona Flavio Tosi, ha messo in fila i problemi della Lega salviniani. Ce n’è per tutti. Dai rapporti burrascosi con il segretario della Liga Veneta, soprattutto in vista delle elezioni per la nomina del nuovo inquilino di palazzo Balbi a a Venezia. Tra Tosi e Salvini è gelo totale. Nell’ultimo mese ci si è messo di mezzo pure una questione di danè, ovvero soldi per dirla in milanese, con l’uomo di Banca Intesa Antonio Fallico che si sarebbe messo di mezzo per non far avere l’ormai noto oro di Mosca ai salviniani. Di Russia, non a caso, si parla sempre di meno. Non solo. Si parla ancor meno di abolire l’euro. E qui c’è chi fa notare che lo «sganciamento» del franco svizzero delle ultime settimane potrebbe aver messo definitivamente la parola fine a referendum anti euro o a folli ritorni alla liretta del Sud.
Matteo Salvini

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La non accettazione da parte della Consulta del referendum sulla legge Fornero fa parte del pacchetto problemi, ma forse ancora più preoccupante è che i 76 dipendenti di Bellerio si siano rivolti alla Cgil, il sindacato rosso da sempre osteggiato in casa Lega. Ma il punto sono sempre le alleanze. Roberto Maroni nella giunta di regione Lombardia cerca ogni giorno di mantenere in equilibrio i rapporti con Ncd di Angelino Alfano e Forza Italia di Berlusconi. La stessa cosa si rifletterà a breve sul Veneto dove però è Luca Zaia a tirare le fila, un governatore apprezzato che ha avuto la capacità di manteners sempre fuori dalle diatribe che hanno dilaniato la Lega Nord negli ultimi anni. Ma qui c’è comunque Tosi, un peso specifico non indifferente per questi territori, a livello di relazioni di potere politico economico. Salvini quindi dovrà in qualche modo scendere a miti consigli, suggeriscono in molti, cercando di far pesare il suo bacino di consensi, a Nord e Sud. E infine c’è chi fa notare che la ritrovata sintonia tra Alfano e Berlusconi non sia altro che il primo tassello per la grande partita del 2016, quando si voterà per la città Metropolitana di Milano. Qui il nome caldo è quello del ministro dei Trasporti Maurizio Lupi. Anche Salvini aspira a diventare sindaco del capoluogo lombardo. Spaccherà i centrodestra e sfiderà da solo le armate berlusconiane ora rinvigorite grazie al patto del Nazareno? Forse sarò Berlusconi a levargli le castagne dal fuoco: in Lombardia si dice che Ncd nella ciellina Lombardia sia sotto '1%. Salvini dovrebbe avere gioco facile.

dipocheparole     venerdì 27 ottobre 2017 20:42  82 Facebook Twitter Google Filippo Nogarin indagato e...