Le
regole, si sa, non sono il forte del Movimento 5 stelle.
Nemmeno per quanto riguarda il capitolo sospensioni ed espulsioni.
Accade così che a Bologna un attivista senza incarichi politici venga cacciato solo per aver criticato pubblicamente alcune posizioni e decisioni di Gianroberto Casaleggio e protetti.
E aver richiamato il Movimento agli ideali originari.
ENNESIMA ESPULSIONE. Si allunga così la lista degli espulsi M5s sotto le Due Torri: dopo la consigliera comunale Federica Salsi e i consiglieri regionali Giovanni Favia e Andrea Defranceschi (ma l'elenco è ancora più lungo) è stata la volta di Lorenzo Andraghetti.
Colui che aveva alzato il polverone sull'investitura di Massimo Bugani a candidato a sindaco di Bologna.
Ed è stato sospeso con una mail del fantomatico staff.
Non esattamente una sorpresa, visto che Andraghetti poche ore prima in un video su Facebook lo aveva in qualche modo previsto: «Bugani elimina ed eliminerà quelli che lo criticano», aveva detto a mo' di sfida.
PURGHE DEL 2014. Del resto il prescelto di Casaleggio e Di Maio è avvezzo alle 'purghe' visto che nel 2014 aveva fatto disattivare dal blog 14 attivisti cittadini che non erano sulla sua stessa lunghezza d'onda.
Attivisti che Andraghetti nel video messaggio aveva chiesto di riattivare al fine di garantire primarie sane e non dopate.
Ma anche qui, vale la regola dei due pesi e delle due misure. Visto che Bugani - già candidato a Palazzo D'Accursio nel 2011 con 38 voti - nella sua lista ha inserito in barba al regolamento personaggi già candidati in passato con altri partiti. Senza che staff o direttorio battessero ciglio.
LE ACCUSE: «CI HA BOICOTTATI». Ma di cosa viene accusato esattamente Andraghetti?
Secondo lo staff di aver «violato in modo grave e sostanziale l'obbligo di non promuovere, aderire o fiancheggiare pubblicamente associazioni o gruppi aventi oggetto o finalità in contrasto con quelli del Movimento 5 stelle, nonché l'obbligo di non promuovere pubblicamente iniziative politiche al di fuori del blog e in contrasto con le regole del Movimento 5 stelle, in aperta contrapposizione con l'azione politica del Movimento e della lista civica che aveva già ottenuto la certificazione per la partecipazione alle prossime elezioni comunali di Bologna, e tentando addirittura di boicottarne l'azione in contrasto con le regole del Movimento 5 stelle».
NELLA LISTA DI BUGANI DUE INCANDIDABILI. Qualcosa però non torna.
Perché nella lista civica citata che ha «ottenuto la certificazione», ha risposto Andraghetti, sono presenti due persone «non candidabili per regolamento»: Dario Pataccini, candidato con Idv (contro il cinque stelle) nel 2009 e pure sospeso dall'ordine dei giornalisti per lo scandalo “interviste a pagamento” e Antonio Landi, professione attore, era già stato candidato nel 2011 nella lista civica vicina al centrodestra Bologna Capitale capeggiata Daniele Carticelli.
LA RIUNIONE DI ALTERNATIVA LIBERA. Di più. Le violazioni a cui si riferisce lo staff, «risultano commesse con particolare riferimento alla sua partecipazione come relatore alla riunione fondativa di Alternativa Libera, gruppo che risulta radunare persone già espulse dal MoVimento, e che si pone in aperta contrapposizione con il Movimento 5 stelle».
Anche in questo caso ci sono delle contraddizioni. Andraghetti ha messo in chiaro di non essere relatore della riunione fondativa di Al, ma di aver fatto solo «un intervento sul momento». La stessa Al ha smentito con un comunicato l'8 dicembre la sua presunta appartenenza al movimento. Eppure a Casaleggio non è bastato.
A dirla tutta, non era nemmeno «la fondazione di Al ma un evento “verso la Costituente”». E all'incontro erano presenti anche altre realtà civiche. Inoltre l'accaduto risale a febbraio e la contestazione è arrivata con 10 mesi di ritardo.
E CASALEGGIO A CERNOBBIO? Partecipare a riunioni e meeting estranei al M5s poi non è mai stato considerato un crimine.
Nessuno, per esempio, ha avuto nulla da obiettare quando Casaleggio si presentò a Cernobbio, dai «menici dell'alta finanza», o quando Mattia Fantinati è intervenuto al meeting di Comunione e Liberazione o, ancora, quando Federico Pizzarotti è comparso alla scuola di politica dei giovani del Pd.
Nel caso di Andraghetti, però, lo staff non perdona. Anche e soprattutto perché, si legge sempre nella lettera, le violazioni «sono aggravate in relazione al notevole clamore suscitato dai predetti comportamenti, e ai danni all'immagine del Movimento 5 stelle che ne sono derivati o che ne potrebbero derivare». Tradotto: è vietato criticare la linea dettata via via da Grillo e Casaleggio. O con loro o contro di loro, è semplice.
Chissà se dopo la stangata ad Andraghetti qualche altro attivista si farà avanti presentando la propria candidatura a sindaco nelle
primarie che molti ormai considerano una farsa.
UNA PIZZA IN COMPAGNIA. Bugani dal canto suo, come sempre non commenta.
Forse perché l'espulsione dell'ennesimo attivista critico nei confronti dei vertici non tocca gli ortodossi pentastellati, anzi. «Stasera vi aspettiamo tutti per la pizzata di Natale!! Pizzeria il Capriccio. Vi aspettiamo numerosi come sempre per farci gli auguri!!», scrive il candidato vice sindaco, sempre in barba alle regole, Marco Piazza.