LA DIRETTA:
GASPARRI A SKYTG24 - Anche Gasparri la butta sull’Iva, e dichiara che il Pdl non voterà la fiducia al governo. Esclude anche l’appoggio esterno: la linea Pdl è chiara, si fingerà che il punto sia il dover alzare le tasse, quando nemmeno Jo Condor potrebbe mai credere a una cosa simile.
LETTA FURIOSO/BIS - Il tentativo di rovesciare la frittata sulle ragioni dell’aumento dell’Iva e’ contraddetto dai fatti che sono sotto gli occhi di tutti perche’ il mancato intervento e’ frutto delle dimissioni dei parlamentari Pdl e quindi del fatto che non era garantita la conversione del dl in legge. E’ la posizione di Enrico Letta secondo fonti di P.Chigi
Le copertine estere:
LA NOTA DEI MINISTRI PDL – «A seguito dell’invito del presidente Berlusconi a dimetterci dal governo per le conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri è giunto sui temi della giustizia e del fisco – si legge in una nota congiunta Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzin, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello – non riteniamo vi siano più le condizioni per restare nell’esecutivo dove abbiamo fin qui lavorato nell’interesse del Paese e nel rispetto del programma del Popolo della Libertà. Rassegniamo le nostre dimissioni anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un più schietto confronto e una più chiara assunzione di responsabilità».
FIGURACCIA MONDIALE - L’annuncio delle dimissioni dei ministri del Pdl sta facendo il giro del mondo: e’ l’apertura di Bbc, Le Figaro, Nbc, ed e’ notizia di primo piano della Reuters e della France Presse.
LETTA FURIBONDO - Il chiarimento deve avvenire in Parlamento, alla luce del sole, di fronte ai cittadini. Enrico Letta, informato da Angelino Alfano della decisione di Berlusconi di far dimettere i ministri Pdl, ha telefonato al Presidente della Repubblica per informarlo e con lui si consultera’ nelle prossime ore. Una volta appresa la decisione del Pdl, Letta ha confermato quanto detto ieri e quanto annunciato a New York: ora, a maggior ragione, il chiarimento deve avvenire in Parlamento, alla luce del sole e davanti al Paese
IL GIORNALE CERCA DI INCOLPARE LETTA - La vergogna non ha limiti
LETTA TELEFONA A NAPOLITANO – Il premier chiama il capo dello Stato.
I MINISTRI CONFERMANO - Dopo l’annuncio di Berlusconi e Alfano i ministri del Pdl confermano: «Ci dimettiamo».
EDIZIONI STRAORDINARIE IN TV – La notizia delle dimissioni dei ministri del Pdl dalla delegazione del governo Letta manda ovviamente in fibrillazione il mondo dei media. La7 annuncia prontamente un’edizione straordinaria del proprio Tg.
«I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni». Così Angelino Alfano, vicepremier e ministro dell’Interno, parlando a nome dell’intera delegazione del Pdl al Governo.
LA NOTA DI BERLUSCONI - In una nota Silvio Berlusconi, leader per Pdl, spiega così la scelta del suo partito: «La decisione assunta ieri dal presidente del Consiglio dei ministri Enrico Letta, di congelare l’attività di governo, determinando in questo modo l’aumento dell’Iva è una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto».
LE DIMISISONI - A strettissimo giro di posta dal comunicato di Silvio Berlusconi con la linea ‘alzo zero’ verso Palazzo Chigi, arriva la presa di posizione del vicepremier e ministro dell’Interno che, «a nome dell’intera delegazione Pdl al governo», conferma il passo indietro dei ministri Pdl.
EPIFANI: «AZIONE DI SFASCIO DEL GOVERNO» – Pronta e dura la reazione alla decisione del principale partito del centrosinistra. Le dimissioni dei ministri del Pdl «sono un’ulteriore azione di sfascio per l’azione del governo», ha detto il dsegretario del Pd Guglielmo Epifani, intervendendo a Torre del Greco, in provincia di Napoli. «Si sta consumando un’irresponsabilità totale». «Le conseguenze sono evidenti sulla situazione del governo. Non mi stupisco perché già di quello che portava a questo, cioè la responsabilità sull’azione di governo di cui il centrodestra fa parte, ancora una vilta si è voluto anteporre le vicende personali al destino del Paese. Siamo davanti a un passaggio delicato e difficile. E’ evidente che con questa scelta, qualora avvenisse, si apre nei fatti una crisi e dovremo valutarne le conseguenze».
TABACCI: «SENZA STABILITÀ SI VA IN BANCAROTTA» – parla delle dimissioni anche Bruno Tabacci, a capo di Centro Democratico, piccola formazione centrista alleata del Pd. «I ministri Pdl si dimettono? Facciano loro, mi sembra una cosa patetica, mi cadono le braccia», ha detto il presidente nazionale di Cd. «Non si sa più neppure come reagire – ha aggiunto Tabacci – si dimettano, non penso che il mondo cadrà. Certamente dopo questo governo se ne farà un altro almeno per fare la legge elettorale e per affrontare quella di stabilità senza la quale l’Italia va in bancarotta. Poi decidono gli italiani, vi piace andare in bancarotta?».
CAPEZZONE: «E’ LA SCELTA MIGLIORE» – La coalizione di centrodestra fa quadrato intorno al suo leader Berlusconi e al segretario Pdl Alfano. Daniele Capezzone, coordinatore dei dipartimenti del partito azzurro, dichiara: «Dal presidente Berlusconi è venuta la decisione migliore. La situazione era ed è insostenibile sia dal punto di vista delle scelte fiscali del Governo sia da quello del mancato rispetto da parte della sinistra dei principi democratici e del diritto degli elettori di Forza Italia ad una piena rappresentanza politica e istituzionale».