Tosi: «Salvini e il Cav perderanno. Ma non sono nella maggioranza con Renzi»
Il sindaco di Verona: «Salvini sta facendo l'errore di estremizzare, Berlusconi l'errore di andargli dietro. Ma così si perde soltanto. Come la Le Pen in Francia, che prende voti ma non governa»
29 Gennaio 2016 - 10:13
Poco più di quattro anni fa. Ai tempi della Lega che inneggiava ancora all'indipendenza del Nord, ma che era già entrata in crisi, Umberto Bossi gli dava dello «stronzo», accusandolo di «aver tirato dentro un sacco di fascisti» per cambiare la linea del movimento. Non fosse stato per il suo grande sponsor di allora, Roberto Maroni, che lo voleva addirittura candidare premier per il centrodestra del dopo Berlusconi, Flavio Tosi sarebbe stato cacciato dalla Lega ben prima che lo facesse Matteo Salvini, lo scorso anno, con il beneplacito finale dello stesso Maroni. Il sindaco di Verona e segretario della potente Liga Veneta, quello che aveva sdoganato il modello delle liste civiche ma si era messo contro tutti quelli della vecchia Lega, era diventato troppo autonomo. Era l'oppositore interno del nuovo segretario, di cui non condivideva la svolta estremista. Ma Salvini, ormai baciato dai sondaggi, si era già convinto di dover essere lui il candidato premier del futuro. Oggi Tosi - liquidato in poche ore come un dettaglio della storia dai tanti compagni di partito che lo applaudivano fino a poco prima come la grande promessa della nuova Lega - dialoga direttamente con Matteo Renzi, «anche se resto all'opposizione». Le sue tre senatrici, elette nel 2013 nelle fila della Lega Nord e ora sotto le insegne del movimento 'Fare!', hanno votato contro la sfiducia, mercoledì sera, a Palazzo Madama. «Ma non significa aver votato la fiducia», tiene a chiarire il sindaco, che si dice invece "un pragmatico". Tosi, che è passato da essere una pericolosa minaccia da destra per Bossi (che certo non si aspettava di vedere un giorno Salvini schierato sullo stesso palco di Marine Le Pen) a uomo troppo democristiano per Salvini (che visse con sospetto i suoi ammiccamenti con Passera e Alfano), è convinto che la Lega lepenista finirà per perdere. E lavora a «un raggruppamento autonomo di centro» che alle prossime Politiche raccolga i moderati del centrodestra.
Sindaco Tosi, ma avete iniziato a sostenere il governo Renzi?
Assolutamente no. Abbiamo votato contro la sfiducia, che è tutt'altra cosa che votare la fiducia al governo.
Quindi non siete entrati nella maggioranza?
No, tant'è che non abbiamo nulla, nessuna presidenza o vicepresidenza di commissione. E non abbiamo chiesto nulla
Ci spieghi che rapporto ha con il Governo
C'è un dialogo, c'è un confronto che abbiamo con questo Governo, e che avremo con qualsiasi Governo, su tematiche concrete. C'è chi urla e fa casino, dicendo dei 'no' a prescindere. Io invece da sindaco sono abituato a essere pratico
Su che temi pratici potete dialogare con Renzi e il Pd?
Sulle riforme, per esempio. Siamo stati determinanti per il quorum in Senato. Si tratta di un riforma sicuramente un po' centralista, ma garantisce la governabilità: al posto del bailamme attuale, nel 2018 sapremo chi governerà. Piuttosto che nessuna riforma è meglio avere una riforma, di cui si parla da anni
E poi?
Faremo lo stesso anche su altri temi pratici. Per esempio sulle unioni civili ho detto al premier che se toglie la stepchild adoption, noi la Cirinnà la votiamo. Purché non vengano inserite altre porcate, perché si deve parlare di adozione solo per la famiglia naturale. Insomma, tema per tema esprimeremo la nostra posizione, che fatalmente credo sarà più spesso contraria a quello che dice la sinistra
Sindaco, come si può conciliare la sua storia di leghista con l'essere vicino a Renzi?
Io non sono vicino a Renzi. Io sono costruttivo. E ho una posizione assolutamente coerente con la mi storia di sindaco. Sono propositivo su temi concreti
E alle Politiche del 2018 dove si collocherà?
Quando si andrà a votare, magari anche prima del 2018, spero ci siano un partito di sinistra, un partito di Renzi, lo schieramento Berlusconi-Salvini-Meloni più un altro raggruppamento di centro che cerchi di dare rappresentanza a quelli di centrodestra che non si vedono rappresentati da Berlusconi-Salvini-Meloni
Dove quindi ci sarà lei. Ma se fosse stato ancora in Lega, sarebbe stato sul palco a Milano con Marine Le Pen?
Salvini sta rappresentando solo la destra, è solo un certo tipo di destra. Sarebbe invece servito un palco di centrodestra. Salvini sta facendo l'errore di estremizzare, Berlusconi l'errore di andargli dietro. Ma così si perde soltanto. Come la Le Pen in Francia, che prende voti ma non governa. Finirà così anche per Salvini e Berlusconi, se continueranno su quella strada. Perderanno
Twitter: @ilbrontolo