Matteo Renzi: "Qualcuno andrà con la sinistra radicale? Non mi interessa" (FOTO)
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"Se qualcuno dei nostri vuole andare con la sinistra radicale che ha attraversato gli ultimi vent'anni, in nome della purezza delle origini, faccia pure: non mi interessa. È un progetto identitario fine a se stesso e certo non destinato a cambiare l'Italia. Lo rispetto, ma non mi toglie il sonno". Sono queste le parole di Matteo Renzi riportate nel nuovo libro di Bruno Vespa dal titolo "Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla prima repubblica sempre sul carro del vincitore".
"Il sonno - aggiunge il presidente del Consiglio - me lo tolgono le crisi industriali, i disoccupati, la mancanza di peso nella lotta alla burocrazia, certo non Vendola o Landini". Il premier poi spiega: "Se si arrivasse a una scissione, ma non ci si arriverà, la nostra gente sarebbe la prima a chiedere: che state facendo?".
Sulla piazza del 25 ottobre, Renzi afferma: "Non era la piazza del Pd, ma c'era anche gente del Pd. Se penso di perderla? È più facile perdere qualche parlamentare che qualche voto. La modifica dell'articolo 18 preoccupa più qualche dirigente e qualche parlamentare che la nostra base". Il primo ministro continua: "Ho grandissimo rispetto per la piazza della Cgil e per i parlamentari che hanno partecipato a quella manifestazione. Ma - visto che ci chiamiamo progressisti - io sono per il cambiamento che è nel dna della sinistra. E a casa mia la sinistra che non si trasforma si chiama destra".
A proposito del rapporto con il segretario della Cgil, Susanna Camusso, Renzi dice: "Non è una questione di feeling personale, ci mancherebbe. È un'idea del paese, della sua modernizzazione, del ruolo di governo e della rappresentanza civile, non un fatto umano o interpersonale".
Il presidente del Consiglio parla anche del jobs act: "La delega sul lavoro - spiega - alla Camera non cambierà rispetto al Senato. Alcuni dei nostri non voteranno la fiducia? Se lo fanno per ragioni identitarie, facciano pure. Se mettono in pericolo la stabilità del governo o lo fanno cadere, le cose naturalmente cambiano".
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