AMMISSIONE
Renzi: «Il Patto del Nazareno scricchiola»
Il premier all'assemblea Anci avverte il Cav. E Boschi conferma: «Avanti anche senza Fi». La Consulta avvicina M5s e Pd. Prove d'intesa sula legge elettorale?More Sharing Services
Al termine di una giornata che lo ha visto vittima pure di una contestazione durante la visita alla sede Alcatel-Lucent di Vimercate, Matteo Renzi, intervendo all'assemble Anci, ha di fatto confermato le crepe nell'accordo sulle riforme con Silvio Berlusconi.
«Il patto del Nazareno scricchiola, altro che se scricchiola», ha ammesso il premier a poche ore di distanza dalla fumata bianca alla Consulta che ha visto il Movimento 5 riavvicinarsi al Pd sostenendo la candidatura di Silvano Sciarra nel 21esimo scrutinio per l'elezione dei giudici della Consulta.
BOSCHI: «AVANTI SENZA DI LORO». In mattinata, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi aveva già confermato l'ipotesi di andare avanti sulla legge elettorale anche senza il sostegno di Forza Italia. Tanti indizi che portano verso un progressivo allontanamento tra Partito democratico e Fi sulla tortuosa strada delle riforme e, al contempo, a un avvicinamento tra Renzi e il M5s.
DISTANTI SULL'ITALICUM. Ratificate, quindi, le divergenze di vedute emerse nell'incontro del 5 novembre a Palazzo Chigi tra il premier e il Cav, con il primo propenso a spingere sull'acceleratore dell'Italicum e il secondo decisamente orientato a dilatare i tempi. Una sorta di avvertimento, quello lanciato dal vertice Anci, dopo che Boschi in mattinata era tornata all'attacco. «Mi auguro che Forza Italia mantenga gli impegni», aveva detto, «ma se si dovesse tirare indietro, certo noi non possiamo tirarci indietro di fronte alla necessità e all'urgenza che il Paese ha di una legge elettorale che funzioni e garantisca la governabilità».
«Il patto del Nazareno scricchiola, altro che se scricchiola», ha ammesso il premier a poche ore di distanza dalla fumata bianca alla Consulta che ha visto il Movimento 5 riavvicinarsi al Pd sostenendo la candidatura di Silvano Sciarra nel 21esimo scrutinio per l'elezione dei giudici della Consulta.
BOSCHI: «AVANTI SENZA DI LORO». In mattinata, il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi aveva già confermato l'ipotesi di andare avanti sulla legge elettorale anche senza il sostegno di Forza Italia. Tanti indizi che portano verso un progressivo allontanamento tra Partito democratico e Fi sulla tortuosa strada delle riforme e, al contempo, a un avvicinamento tra Renzi e il M5s.
DISTANTI SULL'ITALICUM. Ratificate, quindi, le divergenze di vedute emerse nell'incontro del 5 novembre a Palazzo Chigi tra il premier e il Cav, con il primo propenso a spingere sull'acceleratore dell'Italicum e il secondo decisamente orientato a dilatare i tempi. Una sorta di avvertimento, quello lanciato dal vertice Anci, dopo che Boschi in mattinata era tornata all'attacco. «Mi auguro che Forza Italia mantenga gli impegni», aveva detto, «ma se si dovesse tirare indietro, certo noi non possiamo tirarci indietro di fronte alla necessità e all'urgenza che il Paese ha di una legge elettorale che funzioni e garantisca la governabilità».
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