Il solito vizio dei sindacati: "Tassare le grandi ricchezze"
La Camusso chiede a Renzi di cambiare politica economica. E propone di andare a tassare i patrimoni: "Chiedere il 5% con una tassa sulle grandi ricchezze". I soldi andrebbero a finire nel grande calderone dei fondi statali per l'occupazione
La Camusso chiede a Renzi di cambiare politica economica. E propone di andare a tassare i patrimoni: "Chiedere il 5% con una tassa sulle grandi ricchezze". I soldi andrebbero a finire nel grande calderone dei fondi statali per l'occupazione
"Torniamo a fare politica economica anziché fare i ragionieri". E con "politica economica" Susanna Camusso, che oggi è intervenuta all'assemblea dell'Anci, intende nuove tasse.
La proposta lanciata della leader della Cgil al governo è creare una nuova "tassa sulla ricchezza" per "creare un monte risorse straordinario sull'occupazione". Niente di nuovo sotto il sole. Seguendo lo slogan caro alla sinistra Anche i ricchi piangano, la Camusso vuole punire chi ha di più. Anziché incentivare chi crea ricchezza, occupazione e crescita, vorrebbe andare a stanare i beni per incamerare più liquidità e creare un fantomatico fondo nazionale per il lavoro. Come se a creare posti di lavoro fosse lo Stato e non i liberi imprenditori.
I toni della Camusso restano alti. Mentre il Jobs Act continua l'iter parlamentare con la prospettiva di essere legge già dal primo gennaio, i sindacati continuano ad agitare gli animi del Paese. "Essendo stato Renzi a innescare lo scontro sul lavoro - tuona la leader della Cgil - deve interrogarsi sulla linea che ha proposto, se la linea è quella della divisione tra lavoratori pubblici e privati, tra stabilizzati e non stabilizzati e di togliere i diritti per chi lavorerà in futuro, è lui che deve risolvere lo scontro". L'obiettivo è l'agitazione a oltranza. L'autunno caldo contro le politiche economiche del governo è già iniziato. Non manca giorno che la Fiom, braccio armato della Cgil, non scenda in piazza ingaggiando tensioni con le forze dell'ordine. Disordini che non fanno desistere il premier dal visitare periodicamente le fabbriche che ancora investono e credono nel sistema Italia. Domani, invece, toccherà ai lavoratori del pubblico impiego: in oltre 50 mila scenderanno in piazza a Roma per rivendicare "con forza il rinnovo del contratto nazionale, fermo da sei anni". Altrimenti sarà sciopero generale. "La stagione che stiamo affrontando ha accumulato sette anni di crisi e politiche che non hanno determinato l’uscita dalla crisi - continua la Camusso - il tema del conflitto con questo governo è che si dà continuità a quelle politiche invece di farne di diverse".
Per la Camusso, Renzi deve rivedere completamente la politica economica del governo. "Come si fa a parlare di politiche economiche in assenza di lavoro? - chiede provocatoriamente - Non possiamo avere una politica economica fatta di tagli e qualche intervento fiscale e sperare che il Paese così si rimetta in moto". E la soluzione della leader della Cgil è andare a stangare le ricchezze. "È la cosa più urgente da fare", insiste proponendo al premier una patrimoniale del 5% per creare un fondo per il piano straordinario dell'occupazione. E spiega: "Così si dà una risposta importante alla disuguaglianza che c’è in questo Paese". Insomma, le solite, vecchie, fallimentari ricette della sinistra.
Nessun commento:
Posta un commento