PROTESTA
Statali in piazza a Roma contro la manovra
Corteo di 100 mila lavoratori nella Capitale. Chiedono lo sblocco dei salari. Camusso a Renzi: «Risposte sui contratti o sarà sciopero».More Sharing Services
Statali in piazza a Roma sabato 8 novembre contro la legge di Stabilità.
Quasi 100 mila lavoratori (secondo gli organizzatori) del pubblico impiego, dalla scuola alla sanità, dalla sicurezza agli enti locali, hanno manifestato per chiedere lo sblocco dei salari, dopo che la contrattazione è ferma dal 2010. Presenti 12 sigle appartenenti ai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil.
PRONTI ALLO SCIOPERO. I sindacati sono pronti allo sciopero se il governo non inserirà nella legge di Stabilità il finanziamento per gli stipendi. La manifestazione è partita da piazza della Repubblica alle 13.30, il corteo poi ha attraversato le vie del centro della Capitale (Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinità dei Monti, Pincio) per arrivare a Piazza del Popolo. A vigilare oltre 500 agenti delle forze dell'ordine.
CAMUSSO: «BASTA DILETTANTI ALLO SBARAGLIO». «Se non ci saranno risposte nei prossimi giorni si prosegua con lo sciopero di tutti i lavoratori», ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che indossava una maglietta con scritto 'Arrogance, profumo di premier'. «La smettano di fare i dilettanti allo sbaraglio, non si può trattare la Pa come se non fosse il centro, il perno dei servizi. Il lavoro è una cosa seria. Basta promesse, basta annunci».
FURLAN: «LA PIAZZA STURI LE ORECCHIE AL GOVERNO». «In Italia gli scioperi generali si decidono insieme», ha invece affermato la leader della Cisl, Annamaria Furlan. «Dopo lo sciopero generale non c'è più niente, gli obiettivi devono essere chiari». Poi ha chiarito: «Fino ad oggi il governo è stato sordo, speriamo che questa piazza gli sturi le orecchie, perchè noi andiamo avanti con tutti gli strumenti della lotta del sindacato confederale».
LANDINI ATTACCA IL GOVERNO. Anche il segretario della Fiom, Maurizio Landini, è intervenuto da piazza del Popolo: «Il governo deve discutere con quelle che sono le rappresentanze dei lavoratori e deve togliere dal tavolo l'articolo 18», ha sostenuto.
Per il segretario generale aggiunto Uil, Carmelo Barbagallo, «il governo è il peggior datore di lavoro del Paese, se non si siede per rinnovare il contratto faremo lo sciopero generale dei lavoratori pubblici. Ci riuniremo più tardi come segreterie generali per pianificare tutte le azioni future».
Quasi 100 mila lavoratori (secondo gli organizzatori) del pubblico impiego, dalla scuola alla sanità, dalla sicurezza agli enti locali, hanno manifestato per chiedere lo sblocco dei salari, dopo che la contrattazione è ferma dal 2010. Presenti 12 sigle appartenenti ai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil.
PRONTI ALLO SCIOPERO. I sindacati sono pronti allo sciopero se il governo non inserirà nella legge di Stabilità il finanziamento per gli stipendi. La manifestazione è partita da piazza della Repubblica alle 13.30, il corteo poi ha attraversato le vie del centro della Capitale (Largo di Santa Susanna, Via Barberini, Piazza Barberini, Via Sistina, Trinità dei Monti, Pincio) per arrivare a Piazza del Popolo. A vigilare oltre 500 agenti delle forze dell'ordine.
CAMUSSO: «BASTA DILETTANTI ALLO SBARAGLIO». «Se non ci saranno risposte nei prossimi giorni si prosegua con lo sciopero di tutti i lavoratori», ha detto il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, che indossava una maglietta con scritto 'Arrogance, profumo di premier'. «La smettano di fare i dilettanti allo sbaraglio, non si può trattare la Pa come se non fosse il centro, il perno dei servizi. Il lavoro è una cosa seria. Basta promesse, basta annunci».
FURLAN: «LA PIAZZA STURI LE ORECCHIE AL GOVERNO». «In Italia gli scioperi generali si decidono insieme», ha invece affermato la leader della Cisl, Annamaria Furlan. «Dopo lo sciopero generale non c'è più niente, gli obiettivi devono essere chiari». Poi ha chiarito: «Fino ad oggi il governo è stato sordo, speriamo che questa piazza gli sturi le orecchie, perchè noi andiamo avanti con tutti gli strumenti della lotta del sindacato confederale».
LANDINI ATTACCA IL GOVERNO. Anche il segretario della Fiom, Maurizio Landini, è intervenuto da piazza del Popolo: «Il governo deve discutere con quelle che sono le rappresentanze dei lavoratori e deve togliere dal tavolo l'articolo 18», ha sostenuto.
Per il segretario generale aggiunto Uil, Carmelo Barbagallo, «il governo è il peggior datore di lavoro del Paese, se non si siede per rinnovare il contratto faremo lo sciopero generale dei lavoratori pubblici. Ci riuniremo più tardi come segreterie generali per pianificare tutte le azioni future».
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