7 novembre 2014
17:28
Fuoco sul Nazareno: asse Pd-Fitto-M5S. Verdini pronto a mollare Silvio insieme a 20 senatori
Le “minoranze interne” si saldano e Verdini è pronto a “scaricare” Silvio, portando in dote a Matteo una pattuglia di venti senatori. Il M5S pronto a fare la sua parte per mandare all’aria il Patto del Nazareno. Il “cerchio magico” contro il potente Denis…
Il Nazareno scricchiola? Dipende dai punti di vista. La battuta di Matteo Renzi, ieri, sembra più un depistaggio che altro: in realtà il premier non teme alcun cedimento da parte di Silvio Berlusconi sul “Patto”, ma non può fare a meno di osservare la crisi interna a Forza Italia e la lotta intestina che si sta svolgendo, tra Arcore e Palazzo Grazioli, per la successione al leader azzurro. Ed è inevitabile che essendo l’accordo Pd-Forza Italia il perno intorno a cui sta ruotando la politica italiana, le tensioni interne agli azzurri si scaricano sul Nazareno. Ma c’è un pericolo molto più serio all’orizzonte per Matteo e, di conseguenza, per Silvio. Una prospettiva di “alleanza” tra M5S, fittiani di Forza Italia e sinistra del Pd che potrebbe, quella sì, capovolgere i rapporti di forza parlamentari e obbligare Renzi a “scaricare” il suo amico Silvio.
Tra fittiani e dalemiani accordo già fatto – Tra le minoranze interne di Forza Italia e Partito Democratico la strategia anti-Patto (lo chiamano Nazareno Connection, tanto per dare un’idea del giudizio politico sull’accordo Berlusconi-Renzi) è già praticamente operativa e raggiungerà il momento della “ufficialità” quando da entrambi i lati si cannoneggerà la legge elettorale in via di definizione utilizzando l’arma delle preferenze. Per continuare a pesare politicamente occorre togliere a Silvio e Matteo la possibilità di nominare i parlamentari e di estromettere gli avversari interni. E sulla battaglia per le preferenze è già pronto a convergere anche il M5S, considerato che Beppe Grillo non avrebbe alcun problema, una volta composte le liste, a lasciare ai candidati la possibilità di conquistarsi sul campo i consensi personali.
Romani-Verdini, derby azzurro – Una “saldatura” tra fittiani, sinistra Pd e grillini farebbe traballare non solo l’accordo sull’Italicum ma anche il Governo: basti pensare che il “soccorso azzurro” è stato fino ad ora prezioso, al Senato, per non incappare in qualche incidente parlamentare che avrebbe portato diritti alle elezioni anticipate. Protagonista assoluto degli “aiutini” a Matteo Renzi è il capogruppo a Palazzo Madama, Paolo Romani, che ambisce ad assumere il ruolo di “mediatore” tra Matteo e Silvio al posto di Denis Verdini. Ma a proposito di Verdini.
Pronto un gruppo di “verdiniani” per puntellare la maggioranza – Tra i bene informati si sussurra che Denis sia pronto, nel caso in cui il suo ruolo da protagonista assoluto venga messo in discussione, a “mettersi in proprio”. Sono già una dozzina i senatori di stretto rito verdiniano, tra Forza Italia e Gal, ad essere pronti a transitare in un nuovo gruppo che andrebbe ufficialmente a sostenere il governo di Matteo Renzi “spuntando” anche qualche sottosegretario. Se Verdini davvero si decidesse a mollare Silvio (e soprattutto quel cerchio magico che non lo ha mai sopportato ma che è costretto a tollerarne la grande influenza su Berlusconi), potrebbe portare in dote a Renzi e alla maggioranza una quantità di senatori tale da consentire al premier una navigazione tranquilla fino al 2018. Anche senza l’aiuto di Berlusconi…
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