sabato 8 novembre 2014

Gli statali onesti, quelli che lavorano, quelli che sono per la meritocrazia e non per la peggiocrazia non sono con questi sindacati da fine ottocento. I loro dirigenti pieni di privilegi non rappresentano che lazzaroni e nullafacenti.

Gli statali in manifestazione a Roma. Camusso: “Senza risposte si va avanti con lo sciopero”

Il corteo dei lavoratori pubblici per protestare contro lo stallo sui contratti fermi da sei anni. Furlan: speriamo questa manifestazione basti a sturare le orecchie del governo

ANSA
Lavoratori del pubblico impiego durante la manifestazione a Roma

08/11/2014
Palloncini colorati, fischietti, tamburelli, bandiere dei sindacati, ma anche riproduzioni di lapidi realizzate dalle maestre delle elementari. «La scuola dell’infanzia è morta», c’è scritto su una finta tomba esposta da alcune insegnanti che stanno partecipando al corteo del pubblico impiego partito da Piazza della Repubblica e diretto a Piazza del Popolo. «Siamo ben oltre i cinquantamila» previsti inizialmente- fanno sapere gli organizzatori - «siamo vicino ai centomila partecipanti». Tra gli striscioni anche uno della delegazione di alcuni medici ospedalieri di Vasto con su scritto: «Renzi fa accordi con Verdini e manganellano Landini». «Un Governo che non taglia la spesa pubblica e non rifà i contratti è un esecutivo che non fa nulla», dice un medico della cittadina abruzzese.  

Dal palco della manifestazione, il segretario generale della Cgil Susanna Camusso, sfoggiando con ironia una maglietta rossa con il disegno di un profumo chiamato “Arrogance” e sotto la scritta “Profumo di premier”, ha detto, rivolgendosi al governo, che se non ci saranno risposte si andrà avanti «con lo sciopero della categoria». E non solo: «chiameremo tutti i lavoratori». 
«Le risposte le vogliamo. Smettete di fare i dilettanti allo sbaraglio - ha aggiunto - non si può trattare la pubblica amministrazione come se non fosse il centro, il perno dei servizi. Il lavoro è una cosa seria». Anche Annamaria Furlan ha tuonato: «Fino ad oggi il Governo è stato sordo, speriamo che questa piazza gli sturi le orecchie, perché noi andiamo avanti con tutti gli strumenti della lotta del sindacato confederale».  

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