venerdì 7 novembre 2014

Ma caro Salvini era solo un atto simbolico. Serviva a far capire che Belsito a rubato da solo e che il partito non era a conoscenza.

La Lega Nord non chiede più i danni a Francesco Belsito

07/11/2014 - di 

Secondo Matteo Salvini è «solo una perdita di tempo». Perplesso Roberto Maroni 


La Lega ha rinunciato a chiedere i danni all’ex tesoriere del Partito Francesco Belsito nei procedimenti penali con al centro il presunto scandalo sui fondi del Carroccio in corso nei Tribunali di Milano e Genova. Matteo Salvini, segretario del Carroccio, ha incaricato l’avvocato del Partito Domenico Aiello  di ritirate l’atto di costituzione con un’email in cui motiva la propria scelta con «tutta una serie di ragioni ancorché di natura politica». Ovvero: «Non possiamo perdere tempo e neppure soldi, oltretutto per cercare di recuperare soldi che certa gente non ha».
La Lega Nord non chiede più i danni a Francesco Belsito
Francesco Belsito (LaPresseFoto di repertorio)
LA SORPRESA DI ROBERTO MARONI - La Lega ha quindi ritirato la costituzione di parte civile in questo e negli altri provvedimenti. Roberto Maroni, come riporta il Corriere della Sera, non sembra aver preso bene la decisione del segretario: «Ho letto questa cosa, voglio sentire Salvini su questo punto». Belsito è accusato a Genova di appropriazione indebita e di concorso in truffa e tentata truffa aggravata per oltre 40 milioni di euro insieme all’ex segretario della Lega Umberto Bossi e ai revisori Diego Sanavio, Antonio Turci e Stefano Aldovisi. Secondo l’accusa da un lato si sarebbe appropriato di 7,5 milioni di euro del partito, inviandoli con un bonifico dal conto corrente genovese della Lega Nord in Tanzania e a Cipro.


I PROCEDIMENTI DI GENOVA E MILANO - Dall’altro, in concorso con gli atri imputati, avrebbe truccato i bilanci del partito per ottenere rimborsi elettorali indebiti per un totale di 40.086.733 euro: 22.473.213 euro per l’esercizio annuale 2008 e 17.613.520 euro per il 2009. A Milano invece è attesa di citazione diretta a giudizio insieme a Umberto Bossi ed ai figli dell’ex Segretario, Renzo e Riccardo, per una seconda imputazione di appropriazione indebita per due milioni e 400 mila euro. Lo scorso 17 ottobre, nella giorno in cui il giudice per l’udienza preliminare di Milano Carlo Ottone De Marchi aveva diviso per competenza territoriale le posizioni dei vari imputati coinvolti nell’inchiesta milanese dei pm Paolo Filippini e Roberto Pellicano, la Lega si era costituita parte civile non contro la famiglia Bossi, ma solo contro Belsito e gli imprenditori Stefano Bonet e Paolo Scala.
LE PAROLE DELL’AVVOCATO DOMENICO AIELLO - La Lega oggi ha ritirato la costituzione contro Bonet e Scala un attimo prima che venissero rinviati a giudizio da De Marchi. I due sono accusati di concorso in riciclaggio perché, secondo quanto scritto nel capo d’imputazione «in concorso tra loro realizzavano attività tali da ostacolare l’identificazione del denaro proveniente dal delitto di appropriazione indebita commesso da Belsito» (quello da 7,5 milioni di euro) «che aveva la disponibilità del denaro della Lega Nord nella sua veste di tesoriere». L’avvocato Aiello a margine dell’udienza ha confermato di aver ricevuto l’incarico di ritirare l’atto di costituzione anche nei confronti di Belsito. (Photocredit copertina Roberto Monaldo / LaPresse)

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