sabato 6 settembre 2014

Una risorsa come il turismo quando è gestita male non porta vantaggi. E noi ormai stiamo andando indietro anche su questo terreno.

Estate nera nel Belpaese, flop turismo tra meteo e crollo presenze

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Record negativo per il turismo estivo in Italia negli alberghi. A tirare il bilancio di "un'estate tristemente negativa" è la Federalberghi, la federazione degli albergatori di Confcommercio. Per la prima volta infatti, i due mesi clou dell'anno, luglio ed agosto, hanno rispettivamente chiuso in negativo con un -0,6% ed un -0,2% di presenze alberghiere.
In sostanza "da giugno ad agosto il turismo alberghiero italiano ha prodotto un risultato pari a zero rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso" commenta il presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, alla lettura dei risultati dell'indagine congiunturale realizzata dal Centro Studi della Federazione su un numero rappresentativo di strutture alberghiere (l'indagine è stata svolta dall'1 al 5 di ogni mese intervistando con metodologia casuale internet mediamente 1.607 imprese, distribuite a campione sull'intero territorio nazionale).
"Un risultato tristemente negativo -stigmatizza Bocca- che arriva da anni di risultati negativi assommatisi gli uni agli altri nel tempo e che fa suonare il campanello d'allarme per uno dei principali settori economici del Paese".
"Certo -aggiunge Bocca- nel trimestre estivo si sono succeduti fenomeni meteorologici avversi che hanno sicuramente remato contro le scelte turistiche degli italiani e degli stranieri, ma ormai la stagnazione dei mercati turistici nel Bel Paese è diventata quasi un fenomeno cronico che va curato con immediatezza e misure non convenzionali". I numeri parlano di un saldo dei pernottamenti alberghieri pari allo 0% da giugno ad agosto (sul medesimo periodo del 2013) determinato dall'ennesimo calo della domanda italiana (-0,6%) ed un lievissimo incremento di quella straniera (+0,6%).
Sul fronte occupazionale, nel medesimo periodo, si registra addirittura un -1,3% frutto di un -2,9% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -0,3% di lavoratori a tempo determinato.
Sul versante dei volumi, alla contrazione dei prezzi certificata da Istat nei giorni scorsi, si aggiungono le cancellazioni e le partenze anticipate per il maltempo registrate sia nelle località marine sia in quelle montane, con un impatto sui fatturati delle imprese ricettive nel trimestre stimabile in un -5%.
"L'effetto lenitivo della crescita dei turisti dal resto del mondo, registrata negli ultimi tre anni (giugno/agosto 2011 +11%, giugno/agosto 2012 +1% e giugno/agosto 2013 +4,1%) -evidenzia il presidente degli albergatori italiani- non è più sufficiente a compensare il crollo della domanda interna e ciò mette con maggior evidenza a nudo il grave momento che le strutture ricettive del Paese stanno attraversando, ancor più grave nelle località che si rivolgono quasi esclusivamente alla cliente domestica".
"Quali misure non convenzionali ed indifferibili occorre dunque che Governo e Parlamento varino? -si chiede Bocca- Riduzione della pressione fiscale e del costo del lavoro, aumento del massimale per i pagamenti in contante, semplificazione delle procedure per il rilascio dei visti turistici e promozione promozione promozione del Bel Paese nel mondo ed in Italia stessa".
"L'auspicio, a questo punto, -conclude Bocca- è che almeno una parte degli italiani che non hanno voluto o potuto fare vacanze durante i tipici mesi estivi, colgano le opportunità tariffarie che il mese di settembre abitualmente offre".

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