mercoledì 3 settembre 2014

E' incredibile l'incapacità del sindacato di riuscire a pensare un paese europeo. Vogliono gli scatti di anzianità e dimezzano i soldi del fondo d'Istituto. Non sono riusciti a firmare mai un rinnovo di contratto che prevedesse un aumento superiore a trenta euro e si lamentano degli 80 euro in busta paga di Renzi. Chiedono dove si trovano le risorse e spendono un miliardo e 800 milioni di euro per distacchi sindacali.

Riforma scuola, i sindacati: "Sbagliato abolire gli scatti di anzianità". Cgil: "Renzi ma dove trovi le risorse?"

Non possono che essere contenti dei 150mila docenti precari che potrebbero essere assunti nel 2015 ("un fatto di straordinaria importanza" commenta a caldo Mimmo Pantaleo della Cgil scuola), ma storcono il naso per l'abolizione degli scatti di anzianità e il mancato aumento dello stipendio base dei professori.
I sindacati della scuola hanno letto le anticipazioni della riforma della scuola,presentate questa mattina con il documento programmatico "La buona scuola", e già sottolineano le novità che gradiscono e quelle che vorrebbero cassare.
In primo luogo l'introduzione degli aumenti di stipendio legati al merito degli insegnanti: secondo quanto promesso dal governo, ogni 3 anni i professori più bravi e impegnati potranno ricevere un aumento di 60 euro netti - miglioramento salariale che potrebbe scattare fino a 12 volte durante la carriera.
Un sistema che il sindacato Gilda boccia senza appello: "Rivendichiamo il diritto alle progressioni di carriera legate all'anzianità di servizio". 
La Cgil scuola è totalmente d'accordo: "Gli scatti di anzianità esistono parzialmente anche in Europa. Perché abolirli legando gli avanzamenti dello stipendio soltanto al merito? Chi valuterà i professori per decidere quali meritano lo scatto dello stipendio? E perché soltanto il 66% dei professori avrà questo premio? E se, poniamo, quelli bravi sono l'80%?", si chiede a raffica Pantaleo (Cgil scuola), che reputa questo nuovo sistema "non totalmente sbagliato" ma per il momento "farraginoso" e bisognoso di molti chiarimenti. "Soprattutto il documento non tiene conto che questi cambiamenti epocali vanno fatti nel contratto nazionale".
Il sindacato di Susanna Camusso vorrebbe capire, inoltre, dove il governo reperirà le risorse per questi avanzamenti di salario e per l'assunzione dei 150mila prof precari: "Le linee guida recepiscono le nostre rivendicazioni storiche e per questo vogliamo essere certi che questo avvenga". Richiesta che viene formulata anche dall'opposizione di Forza Italia, con Renato Brunetta che scrive un tweet:
Semaforo rosso della Cgil invece per gli investimenti dei privati nelle scuole e la mobilità obbligatoria dei professori: "Non è possibile che una azienda definisca i programmi", taglia corto Pantaleo.
Per il Gilda è sbagliato anche il potere di scegliere gli insegnanti migliori che verrebbe concesso ai presidi, così come il fatto che gli studenti potranno essere consultati sul programma scolastico: " I programmi devono essere redatti a livello nazionale e non in base alle preferenze degli alunni ma ai curricula che servono per rendere competitivi gli studenti italiani".
Tutti, naturalmente, sperano che la promessa dell'assunzione dei 148.100 insegnanti precari si concretizzerà. Se questo accadesse, precisa l'Anief, il 90% delle graduatorie ad esaurimento si svuoterà e allora sarà "una svolta". E per quanto riguarda gli scatti per merito, il sindacato che si batte per i diritti dei precari della scuola ricorda - e non è l'unico - che "non si può prescindere dal legare lo stipendio base di tutti i docenti italiani al costo della vita".
Per i Cobas, invece, quelle di Renzi sono soltanto "promesse fumose" e "mirabolanti".
Le sigle studentesche sono deluse soprattutto perché la riforma non include l'università, ma anche per l'agevolazione degli investimenti privati. Per questo l'Uds - Unione degli studenti - ha immediatamente organizzato un blitz davanti alla sede del ministero di viale Trastevere. La Rete della Conoscenza ha già indetto uno sciopero per il 10 ottobre e una giornata di mobilitazione il 14 novembre.

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