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BAGDAD - Le forze irachene hanno rotto l'assedio di Amerli, riuscendo a entrare nella città sciita turcomanna. L'assedio della città era stato imposto dal 18 giugno dallo Stato islamico, ha detto il generale Qassem Atta, portavoce dei servizi di sicurezza. L'annuncio della rottura dell'assedio è stata data dal ministro per la Gioventù del governo di Bagdad, Jassem Hamad: "Le forze irachene sono riuscite a liberare la città, perlopiù popolata da sciiti turcomanni, dai ribelli", ha dichiarato ai giornalisti. Il sindaco di Amerli e ufficiali dell'esercito hanno confermato che le truppe e le milizie sono entrate dal settore orientale della citta, mentre i combattimenti continuano a nord.  All'operazione, che segna il più grande successo militare di Bagdad, dal momento in cui è partita l'offensiva jihadista in gran parte del Paese nel mese di
giugno, hanno preso parte, oltre alle forze di sicurezza irachene e ai miliziani sciiti, anche combattenti curdi, le truppe peshmerga.

Gli Stati Uniti, ha riportato il sito d'informazione curdo Rudaw, hanno fornito sostegno aereo all'avanzata delle forze irachene e curde, dopo aver colpito sabato diversi obiettivi jihadisti nei dintorni della città. I 20mila residenti di Amerli, a maggioranza sciiti turkmeni, sono a corto di cibo, acqua ed elettricità. Nelle ultime ore le forze armate occidentali hanno paracaduto aiuti umanitario sulla città irachena. "Su richiesta del governo iracheno, gli Stati Uniti hanno paracadutato aiuti umanitari sulla città di Amerli", ha confermato il portavoce del Pentagono, contrammiraglio John Kirby. Gli Usa hanno consegnato gli aiuti insieme da aerei di Australia, Francia e Regno Unito.