mercoledì 3 settembre 2014

Bisogna fare in fretta contro i gufi e gli sciacalli.

Burocrazia, politica e giustizia affossano l'Italia: meno competitiva di Turchia, Malta e Panama

Secondo il World Economic Forum, l'organizzazione che tiene ogni anno il forum di Davos, il Belpaese si classifica 49esimo nella rassegna della competitività 2014, confermando la sua posizione. Ma il raffronto col resto d'Europa è impietoso, anche se il "programma di riforma" è ben visto. In testa la Svizzera, poi Singapore e Usa. Interattivo: la mappa

MILANO - L'Italia non fa progressi sul fronte della competitività e resta 49esima nella classifica 2014 ad hocstilata dal World Economic Forum. Il Belpaese continua ad essere schiacciato dal peso dell'inefficienza del governo, delle tasse, della burocrazia, dalla lentezza della giustizia, dal debito pubblico e dalla rigidità del mercato del lavoro.

L'ente svizzero che organizza il forum di Davos si mostra per altro fiducioso sulla possibilità che il programma di riforma in corso, "se attuato adeguatamente" aiuti a risollevare le sorti della competitività del paese. La Penisola si piazza intanto alle spalle di Turchia, Malta e Panama e fa solo di un soffio meglio del Kazakisthan, restando dietro a tutti i big del mondo industrializzato. Al primo posto della graduatoria si conferma la Svizzera, per il sesto anno consecutivo davanti a Singapore e agli Stati Uniti, che riguadagnano il terzo posto a scapito della Finlandia. La Germania perde una posizione ed è quinta.

Infografiche: tutti gli indici

Nella "top 10" seguono il Giappone (con un miglioramento di tre posti), poi Hong Kong, Olanda, Regno Unito e Svezia. La Francia resta 23esima, dopo avere perso posizioni per 4 anni, la Spagna si conferma 35esima, mentre il Portogallo fa un balzo di 15 posizioni, arrivando

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